Mance e tecnologia: anche il “grazie” è digitale
Le soluzioni di Intesa Sanpaolo per la gestione delle mance cashless: semplicità per gli esercenti e vantaggio per gli addetti
In un mondo che cambia, vince chi si adatta. Lo sanno bene, senza scomodare Darwin, gli imprenditori italiani del turismo, da sempre impegnati a offrire servizi completi e all’avanguardia, senza perdere di vista le innovazioni in arrivo e i cambiamenti in atto nelle preferenze degli utenti. Un’attenzione al nuovo necessaria riguardo alle grandi trasformazioni quanto agli apparentemente minori mutamenti delle abitudini, come la crescente digitalizzazione dei sistemi di pagamento che portano sempre più clienti a lasciare anche la mancia in modalità cashless, innestando una serie di nuove necessità sia per i titolari delle attività sia per i lavoratori cui quegli encomi sono destinati.
A guidare la nuova massiccia tendenza sono i turisti anglosassoni, che abbinano una consolidata abitudine alla mancia a un utilizzo quasi esclusivo della moneta elettronica, la cui importanza per il settore è palese sin dai principali numeri di arrivi e presenze. Secondo le rilevazioni di SRM (Centro Studi del Gruppo Intesa Sanpaolo) su dati Istat, nel solo 2024 in Italia i turisti provenienti da USA, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda sono stati 13,8 milioni, il 20,3% del totale dei turisti nel nostro Paese, per un totale di oltre 42 milioni presenze. Un trend in forte crescita sia rispetto al 2023 (+39,2% per gli arrivi e +36,1% per le presenze), sia rispetto al pre-pandemia (+15,6% per gli arrivi, +17,2% per le presenze). Turisti dal Commonwealth che sono verosimilmente in buona compagnia di una fitta schiera di viaggiatori con abitudini di pagamento egualmente digitalizzate, provenienti da ogni latitudine.
Ecco allora che ci si è attivati, con Intesa Sanpaolo in testa quale prima banca del Paese, che ha fatto dell’attenzione al turismo uno dei suoi benchmark di successo, per far sì che le mance cashless possano essere incassate in maniera efficace e semplificata (più del 90% dei terminali POS ISP-Nexi in dotazione presso esercenti del settore turistico-alberghiero è abilitato alla funzionalità mance).
Da un lato, il legislatore ha introdotto nuove normative inerenti alla fiscalità delle mance, che per i lavoratori sono un elemento prezioso del reddito netto.
E, dall’altro, l’ecosistema bancario ha attivato soluzioni tecnologiche che permettono agli esercenti di gestire in maniera immediata e semplice questa tipologia di pagamenti, valorizzando l’apporto dei propri collaboratori.
Grazie a istituti di credito come Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Nexi, sono stati messi a disposizione strumenti digitali che permettono ai clienti di lasciare la mancia anche non in contanti, rendendo semplice e immediato ricevere e gestire l’operazione da parte degli esercenti, grazie a terminali POS evoluti (es. SmartPOS) e abilitati a incassare l’importo destinato come mancia, anche con la possibilità d’inviare la transazione direttamente dal registratore di cassa al POS, senza ulteriori operazioni manuali.
“Come prima banca del Paese siamo fortemente impegnati nel sostegno alle imprese del turismo – spiega Anna Roscio, Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo – grazie al costante dialogo con gli imprenditori e con le associazioni di categoria del settore, sia attivando misure volte a dare slancio agli investimenti strategici, sia mettendo a disposizione quelle soluzioni innovative che sono sempre più centrali per essere al passo con le abitudini dei consumatori e le opportunità del mercato internazionale.
Il nostro modello, inoltre, prevede uno specifico Desk Turismo dedicato alla consulenza specialistica, per sostenere e agevolare al meglio una nuova proposta di ospitalità sempre più attrattiva, più efficiente per i bilanci delle imprese e rispondente alle rinnovate richieste degli utenti”.
Arriva anche a Reggio Emilia il roadshow nazionale di Federalberghi che presenta il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle aziende del settore turismo (Ccnl Turismo). L’incontro, organizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia di Reggio con la propria associazione provinciale di albergatori, è per giovedì 29 maggio alle 15.45 nella sede reggiana di Confcommercio, in viale Timavo 43.
Rinnovato nel luglio dell’anno scorso, il Ccnl Turismo contiene alcune novità e degli istituti importanti, specifici per gestire le situazioni che caratterizzano questo settore produttivo.
“Il nostro contratto collettivo di lavoro è stato rinnovato l’anno scorso e costituisce uno strumento aggiornato per gestire le relazioni con le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori e rispondere alle sfide delle nostre imprese ricettive nei prossimi anni. Per queste ultime, pertanto, è molto importante conoscerlo per applicarlo nel modo più produttivo e generativo di valore”, ha dichiarato la presidente provinciale di Federalberghi Francesca Lombardini.
Alla presentazione reggiana interverranno il capo servizio sindacale di Federalberghi nazionale Angelo Candido e Lara Marastoni, responsabile del servizio rapporti di lavoro e paghe di Ascom Servizi-Confcommercio Reggio Emilia.
L’incontro, completamente gratuito, è aperto a tutte le imprese ricettive di Reggio e provincia interessate: per partecipare è sufficiente inviare una mail a turismo@ascomre.com segnalando la propria presenza all’iniziativa.
SearchGPT, Google SGE, Perplexity e Meta: il futuro della ricerca conversazionale
di Simone Puorto
Negli ultimi mesi stiamo entrando in quella che amo definire un’era di “post-ricerca”, un momento di trasformazione che, come afferma Ghergich (OpenAI’s new search engine sets off sparks of change, msn.com/en-us/news/technology/openais-new-search-engine-sets-off-sparks-of-change/), ricorda i primi anni Duemila, quando Google rimpiazzò Yahoo e il mercato si spostò da un modello basato su directory a uno fondato sulla ricerca. Oggi, dopo un quarto di secolo in cui quest’ultima è stata il cuore pulsante del web, vediamo emergere un paradigma incentrato sulla generazione.
Nel mio ultimo libro, We are the Glitch (vedi Turismo d’Italia, gen-apr 2024, pag. 65, ndr), ho esplorato a fondo questo tema, prevedendo, tra le altre cose, l’ingresso di OpenAI nel mondo della search, una mossa concretizzatasi pochi giorni fa. Non è una questione di preveggenza, poiché era evidente, per chi sapesse dove guardare, che l’AI generativa avrebbe inevitabilmente influenzato anche il modo in cui interagiamo con i contenuti online.
“Da un punto di vista ipotetico – scrivevo nel libro – strumenti come ChatGPT potrebbero un giorno diventare le interfacce primarie o, in alcuni casi, persino le uniche per accedere al web”. Ed è esattamente ciò che sta facendo ChatGPT, sette mesi dopo la mia previsione, integrando la ricerca direttamente all’interno della propria interfaccia, anziché lanciare SearchGPT come prodotto separato.
ChatGPT non è l’unica a muoversi in questa direzione, e per buone ragioni: la ricerca online è un mercato da oltre 200 miliardi di dollari, dominato finora in Occidente da Google. Tuttavia, nuovi attori stanno rapidamente emergendo, come Perplexity, e, stando alle prime indiscrezioni, anche Meta.
Naturalmente, Google non sta a guardare. A oggi, la sua Search Generative Experience (SGE) è attiva in 120 Paesi e, sebbene ancora non lo sia in Europa (a causa delle diverse normative in termini di privacy), Google sta lavorando per garantire la conformità legale in vista dell’imminente lancio anche nel nostro Continente.
Ma, in sostanza, qual è la vera differenza tra la ricerca generativa e quella tradizionale?
Innanzitutto, i motori di ricerca tradizionali rispondono alle nostre domande con una lista di link, costringendo gli utenti a navigare tra diverse fonti. I motori generativi, al contrario, forniscono risposte in maniera conversazionale, consentendo domande di approfondimento e follow-up. Si tratta di una ricerca che (finalmente) comprende la nostra lingua, non solo il linguaggio della SEO (search engine optimization), che in questo scenario rischia di diventare (come sostengo da anni) irrilevante. La ricerca generativa, inoltre, si adatta ai comportamenti e alle preferenze degli utenti, offrendo risposte personalizzate che rispecchiano meglio le esigenze individuali, mentre la ricerca tradizionale si limita a risultati uniformi basati su algoritmi statici.
Un esempio concreto: cercando “miglior hotel a Roma con rooftop” oggi, si ottiene una lista di risultati organici, preceduti da link sponsorizzati.
La stessa ricerca su un motore di ricerca generativo, invece, produce un risultato completamente diverso: “Se stai cercando hotel a Roma con rooftop spettacolari, non puoi perderti [nome hotel]. Questo hotel vanta uno dei rooftop più iconici della città, con una vista mozzafiato su Roma, da Villa Medici al Tevere. È il posto ideale per rilassarsi durante il giorno o per un aperitivo al tramonto. L’ambientazione è curata nei minimi dettagli e la proposta gastronomica è di alto livello, ideale per chi cerca cocktail raffinati in un’atmosfera elegante”.
E tutto questo, ricordiamolo, senza mai lasciare la pagina dei risultati. Insomma, il web è nato con le directory, è progredito con la ricerca, e oggi sembra pronto per un nuovo capitolo, fatto di un’interazione più semplice e vicina ai modelli cognitivi e conversazionali umani.
Ora, la domanda fondamentale è: siamo pronti?
Una rete di professionisti in grado di soddisfare le più svariate esigenze
L'esempio virtuoso di Marilleva
I temi legati alla produzione e alla gestione dell’energia, sono sempre più attuali e al centro del dibattito pubblico, sia dal punto di vista ambientale sia economico. La crescente attenzione generale verso un percorso di decarbonizzazione globale, ha reso non più rinviabili le azioni volte a ridurre le emissioni, attraverso la produzione e il consumo di energia da fonte rinnovabile.
Allo stesso tempo, è fondamentale tener conto delle difficoltà generali emergenti dall’attuale scenario prezzi. In questo contesto, quindi, l’efficienza energetica e il risparmio energetico assumono un ruolo fondamentale per raggiungere il più possibile gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea. In tal senso, l’efficientamento energetico degli edifici può rappresentare una delle strade da percorrere, considerando che, in Italia, oltre il 65% del parco edilizio residenziale ha quasi mezzo secolo di storia.
In questa direzione troviamo un esempio virtuoso a Marilleva, frazione del Comune di Mezzana, in provincia di Trento, dove si è scelto di investire nella riqualificazione e nell’efficientamento energetico delle strutture ricettive costruite tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.
I lavori di ristrutturazione hanno interessato otto condomini a quota 900 metri e a quota 1.400 metri, con circa 750 appartamenti e 150 camere d’albergo: un investimento totale che si aggirava intorno ai 50 milioni di euro per il rilancio della località sciistica della Val di Sole. Inoltre, l’intervento ha riguardato un’altra quindicina di condomini (1.200 unità abitative e 200 camere d’albergo) per un valore di altri 80 milioni.
Si tratta della più grande opera in Italia di recupero, miglioramento e sistemazione degli edifici sviluppata da Plenitude, società controllata da Eni e presente sul mercato con un modello di business distintivo che integra la produzione da fonti rinnovabili, la vendita di energia e di soluzioni energetiche e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici. Plenitude fornisce energia a oltre 10 milioni di clienti europei nel mercato retail, con l’obiettivo di superare gli 11 milioni entro il 2028 e di raggiungere i 15 milioni entro il 2030. Nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili, l’azienda punta a raggiungere 10 Gigawatt di capacità rinnovabile installata entro il 2028 e 15 Gigawatt entro il 2030.
Plenitude è una Società Benefit, che integra, all’interno del proprio Statuto, l’obiettivo di avere un impatto positivo sulle persone, sulle comunità e sull’ambiente e si inquadra nel più ampio impegno di Eni volto a creare valore attraverso la transizione energetica. All’interno di questo progetto di riqualificazione firmato Plenitude, il record nel record spetta al residence Albarè, a Marilleva 1.400, per un investimento di circa 30 milioni di euro. Una imponente ristrutturazione che ha cercato soluzioni per non snaturare l’aspetto caratteristico dei pilastri a palafitta e della struttura di cemento, vetro e acciaio che caratterizzano Marilleva e la contraddistinguono nel panorama architettonico del Novecento.
Si è voluto ridare così ulteriore slancio a una località turistica che rimane tuttora un importantissimo motore del turismo invernale, capace di attrarre in Val di Sole numerosi turisti e sciatori da tutta Europa.
Il contesto è stato reso ancora più attrattivo anche grazie all’amministrazione comunale, che ha sviluppato infrastrutture per migliorare l’offerta e l’esperienza turistica con la realizzazione dell’illuminazione di 2 chilometri della passeggiata nel bosco e la creazione di una piazzola per l’eliporto.
Marilleva può essere un esempio virtuoso di riqualificazione e di efficientamento energetico di strutture ricettive per il lavoro che è stato fatto per recuperare un patrimonio immobiliare pensato oltre cinquant’anni fa con le stazioni sciistiche integrate. Erano il fiore all’occhiello dell’edilizia turistica, cresciuta grazie alla spinta del movimento urbanistico francese dei plans neige: stazioni di nuova generazione, tecnologiche, integrate alle piste da sci per lo svago degli abitanti delle grandi città. Spazi lontani dai paesi che avevano l’obiettivo di inserirsi nel contesto montano, da un punto di vista architettonico, offrendo ai turisti un servizio completo: pista da sci e impianti di risalita sotto casa, negozi e centri commerciali con discoteche e ristoranti in loco, all’interno del complesso. Dalla Francia il modello scavallò le Alpi, con tanti nuovi villaggi che ebbero una certa fortuna in Italia ma che, a partire dal nuovo Millennio, in alcuni casi hanno visto rallentare il loro sviluppo.
Qui entra in gioco la volontà concreta di riqualificare un patrimonio importante da molti punti di vista. Per questo, proprio il complesso trentino della Val di Sole è diventato il più grande cantiere montano d’Italia, grazie a Plenitude (all’epoca dell’inizio dei lavori Eni gas e luce), Gvg Engineering e Harley & Dikkinson Consulting diventati a loro volta protagonisti delle più importanti riqualificazioni energetiche operate dalla Società in Italia. Il residence Albarè è composto da due condomini per un totale di 474 appartamenti di 42 metri quadri di superficie media, che costituiscono un unico complesso (insieme a un hotel da 120 camere, cinema, negozi, piscina, ristoranti, bar, campi da tennis, palestra).
“CappottoMio” è il nome del progetto che ha dato vita agli interventi, terminati a fine 2022: una soluzione per la riqualificazione energetica degli edifici presente nell’offerta di Plenitude, che per lo sviluppo dei propri servizi si avvale di una rete di professionisti in grado di soddisfare le più svariate esigenze, sia dal punto di vista energetico sia da quello finanziario.
Turismo archeoenogastronomico nel futuro prossimo nel territorio flegreo. Con questa chiave di lettura a Bacoli gli imprenditori Alessandro Laringe e Francesca Cozzolino hanno presentato le speciali degustazioni in grotta "the cave food experience" di Punta Castello.
All'incontro, come anticipato da Ansa, hanno partecipato il direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano e il presidente di Federalberghi Campi Flegrei Roberto Laringe.
"Qui si costruiva il modello di una dolce vita antica, in un luogo che al mondo non esiste. Qui si può degustare un vino flegreo - eccellenza agroalimentare di allora e contemporanea - dentro appunto il sito dove si animava la dolce vita romana. Siamo all'interno di un Parco archeologico che sicuramente si visita, ma che soprattutto si vive perché ci si dorme dentro, si beve e si mangia. Per questi motivi la vera scommessa è la permanenza.
Il mordi e fuggi interessa poco, per i Campi Flegrei tre giorni sono pochi, se un turista vuole fare escursioni in barca nel Parco sommerso, immersioni, conoscere Cuma, Pozzuoli, il Rione Terra, il Castello. Questo vuol dire proprio viverci dentro, incontrare le persone, fare un'esperienza di vita dentro un Parco archeologico e questo non succede quasi in nessuna parte del mondo. L'importante è garantire esperienze perché l'esperienza diventa memoria, si racconta al di là dei Social, anche con il passaparola", l’osservazione di Pagano.
A Bacoli, nel balneum imperatoris di Punta Castello, quindi, si cena sul mare a lume di candela. In quello che anticamente era un bagno termale dell'epoca romana, si organizzano particolari cene nelle gallerie romane "the cave food experience", ideate da Alessandro Laringe, che ha restaurato il sito legato al culto di Apollo e Diana. Le date in programma sono il 22 e il 29 maggio alle 21.
Una guida racconterà la storia di questi luoghi e dei prodotti del territorio. “Immersi in queste antiche grotte - spiega Alessandro Laringe - qui si può vivere una vera esperienza 'archeoenogastronomica', cenando in un ambiente intriso di storia e di fascino, a picco sul mare, con vista mozzafiato.
Situato lungo il litorale tra Tritoli e Punta dell'Epitaffio, Punta Castello costituiva anticamente il primo impianto termale che i bagnanti incontravano lungo la costa”.
I piatti del menù a base di pesce e di prodotti flegrei, come cicerchia, erbe, pomodoro cannellino, con abbinamento dei vini, sono a cura degli chef Cristian Ascenzi e Pasquale Schiano e variano per ogni cena del mese. Ascenzi, 38 anni, vanta esperienze nelle cucine di tutta Europa, sopratutto in Francia, Grecia e Belgio, di qui il suo approccio alla cucina creativa, che fonde le tecniche acquisite in giro per il mondo.
Per gli ospiti delle grotte antiche: aperitivo di benvenuto con pasticceria salata. Amouse bouche: sashimi di branzino con timo limone, zucchine arrosto e caviale alla menta. Antipasto: cannolo di merluzzo con cuor di provola, crosta di patate, carciofo in doppia consistenza e pan fritto alle olive. Primo: linguine con scampo reale cotto al carbone, dressing di peperoncino di fiume e polvere di limone.
Secondo: pescatrice in crosta con crema di patata viola al rosmarino, datterino giallo e clorofilla al prezzemolo. Dessert: tartelletta con mousse al cocco pan di spagna, variegato ai lamponi e mousse di cioccolato bianco.
“I siti archeologici attirano turisti da tutto il mondo. Esperienze come quelle delle cene in grotta antiche sono davvero uniche. Ora c'è un turismo in grande crescita, grazie anche al lavoro dell'aeroporto di Capodichino. Se da un lato assistiamo a un notevole calo del turismo italiano, contrastato dall'estero, per noi il turismo straniero continua a crescere”, il commento di Roberto Laringe”.
Milleproroghe 2025
Le principali proroghe applicabili al settore turismo, che il Governo e il Parlamento hanno approvato accogliendo le istanze di Federalberghi
Il Decreto legge “milleproroghe” contiene diverse misure di grande importanza per le imprese turistico-ricettive e termali, che riepiloghiamo in questo articolo.
prevenzione incendi
Le attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del Decreto 9 aprile 1994, in possesso dei requisiti previsti dal Decreto 16 marzo 2012, potranno completare l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi entro il 31 dicembre 2026.
è bene sottolineare che la misura non ha carattere generalizzato, ma riguarda unicamente le strutture che hanno già implementato un insieme di misure a tutela dei propri ospiti e che sono all’opera per realizzare ulteriori migliorie.
Infatti, è previsto che entro il 31 dicembre 2025 debba essere presentata al Comando dei Vigili del Fuoco una SCIA parziale, attestante il rispetto di almeno otto delle seguenti prescrizioni, come disciplinate dalle specifiche regole tecniche: resistenza al fuoco delle strutture; reazione al fuoco dei materiali; compartimentazioni; corridoi; scale; ascensori e montacarichi; impianti idrici antincendio; vie di uscita a uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; locali adibiti a depositi; è stato inoltre prorogato al 31 dicembre 2025 l’analogo termine relativo ai rifugi alpini.
agevolazioni per le imprese turistiche
Si proroga fino al 31 ottobre 2025 il termine per la conclusione degli interventi agevolati che beneficiano del credito d’imposta e contributo a fondo perduto per le imprese turistiche (cosiddetti IFIT).
Si tratta di agevolazioni per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture; imprese turistiche, con riferimento alle spese sostenute, incluse quelle di progettazione, per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica, di eliminazione delle barriere architettoniche, di interventi edilizi funzionali agli interventi precedenti, di realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali, nonché interventi di digitalizzazione.
semplificazioni per impianti fotovoltaici in strutture turistiche o termali
è stato rinviato di un anno, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025, il termine entro il quale i progetti di nuovi impianti fotovoltaici, realizzati con moduli collocati a terra o su coperture piane o falde, di potenza fino a 1 MW ubicati in aree nella disponibilità di strutture turistiche o termali, possono essere realizzati previa Dichiarazione d’Inizio Lavoro asseverata.
contratti a termine
Viene prorogato fino al 31 dicembre 2025 il termine entro il quale i datori di lavoro del settore privato possono stipulare contratti a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi, in ogni caso non superiore a 24 mesi e in assenza di specifiche previsioni contenute nei contratti collettivi, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti.
rottamazione quater
Limitatamente ai debiti compresi nelle dichiarazioni precedentemente effettuate, per l’adesione alla rottamazione quater, i debitori che al 31 dicembre 2024 sono decaduti dal beneficio possono essere reintegrati rendendo una richiesta di riammissione entro il 30 aprile 2025.
Il pagamento delle somme, sulle quali sono dovuti gli interessi al tasso del 2% annuo dal 1 novembre 2023, potrà essere effettuato in unica soluzione, entro il 31 luglio 2025, oppure nel numero massimo di 10 rate consecutive, di pari ammontare, con scadenza, le prime due, il 31 luglio e il 30 novembre 2025.
dorsale appenninica
I residui dei bilanci 2023 e 2024 delle Regioni della dorsale appenninica potranno essere impiegati per sostenere le imprese turistico-ricettive, termali e della ristorazione che, a causa della scarsità di neve, hanno subito perdite di almeno il 30% nel periodo dal 1 novembre 2022 al 15 gennaio 2023.
assemblee online
Sino al 31 dicembre 2025 sarà possibile svolgere a distanza le assemblee degli organi di società ed enti, anche quando la modalità non è prevista dallo statuto.
A.G.
È stato pubblicato sul sito di Federalberghi l’aggiornamento trimestrale del Barometro del Turismo, la sintesi dei principali indicatori del settore curata da Federalberghi in collaborazione con Incipit consulting e con il patrocinio dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.
Nel primo trimestre 2025 la percentuale di occupazione delle camere è stata dell’1,5% superiore allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nei primi due mesi del 2025 le presenze sono state sostanzialmente sui livelli dell’anno scorso (-0,2%). Tale risultato è la combinazione di due andamenti opposti: la crescita dei pernottamenti dei turisti stranieri (+2,3%) e la diminuzione dei nostri connazionali (-2,7%).
L'Assemblea del Comitato Nazionale Giovani Albergatori che si è svolta a Merano il 17 maggio 2025, ha eletto Fabio Raimondo nuovo Presidente per il prossimo quinquennio.
Raimondo, 34 anni, albergatore a Savona, prende il posto di Dinno De Risi, che ha ricoperto l'incarico di presidente del CNGA per due mandati. Raimondo è anche rappresentante regionale dei giovani albergatori della Liguria nonché docente e membro del Comitato tecnico-scientifico dell'ITS Turismo della Liguria.
Studio ed esperienza
Oggi più che mai per una struttura alberghiera è importante posizionarsi bene sulla rete. Il web marketing manager Fabrizio Zezza ci spiega come funziona il suo mondo, complesso ma ricco di soddisfazioni
di Angelo Candido
Il web è estremamente importante nell’attuale mercato e la figura di coloro che aiutano le imprese a promuoversi ed essere presenti in rete assume sempre maggiore rilevanza.
Ne parliamo con il web marketing manager Fabrizio Zezza, socio fondatore di EasyConsulting e Ceo di Hotel Nerds. Con la sua azienda offre consulenze mirate a realtà alberghiere italiane e internazionali.
Fabrizio, qual è stato il tuo percorso all’interno del settore di cui ti occupi?
Io vengo dal mondo informatico, dello sviluppo software per grandi aziende internazionali. Casualmente, oltre 20 anni fa, un amico mi ha presentato un albergatore con delle esigenze in tal senso e io ho cominciato a ragionare su come potevamo aiutare a risolvere con l’informatica le necessità del settore. E da lì è iniziato tutto.
Del tuo lavoro cosa ti appassiona particolarmente?
La cosa più interessante per me è il coefficiente evolutivo, l’avere a che fare continuamente con nuove soluzioni. È molto stimolante e soprattutto ti permette di essere creativo all’interno di un lavoro molto tecnico, una cosa abbastanza rara. L’avvento di tecnologie, l’intelligenza artificiale come le nuove soluzioni di analisi e di interfacciamento tra i vari canali di distribuzione è molto interessante e divertente dal punto di vista dello sviluppo ma, soprattutto, è un qualcosa che ti invita a studiare e a fare ricerca continuamente.
Quali sono, secondo la tua esperienza, le competenze professionali necessarie per posizionare l’azienda sul web a fini di marketing?
Sicuramente, bisogna avere un’ottima conoscenza di tutto ciò che ruota intorno al concetto di comunicazione, dalla capacità di scrivere fino a creatività, nozioni di programmazione neuro-linguistica e così via: tutto questo è un aspetto rilevante. Un’altra parte è quella matematico-statistica, importantissima per analizzare i risultati dell’attività svolta. E poi il settore informatico, lo sviluppo dei siti web e l’ottimizzazione dei motori di ricerca, a cui va correlato uno studio dei social network e come vanno correttamente usati nell’affiancare un’attività di marketing anche più tradizionale. I compiti del marketer possono essere vari e anche specifici per determinati argomenti.
Hai qualche aneddoto da raccontare legato alla tua attività ultraventennale?
Aneddoti veri e propri no. Ma spesso c’è un fraintendimento sul lavoro del marketer e allora, a volte, vengono chieste cose un po’ assurde: nel nostro settore c’è un’ignoranza abbastanza diffusa su cosa sia la comunicazione. Prima o poi scriverò un libro sulle richieste bizzarre ricevute.
Che consigli daresti ai giovani che vogliono intraprendere una professione come la tua all’interno del settore turistico?
Probabilmente, il lavoro del marketer è l’unico dove essere giovani è un vantaggio, nel senso che è così mutevole e viene aggiornato con talmente tanta continuità che chiunque inizia si trova subito allo stesso livello degli altri che devono ricominciare quasi sempre tutto daccapo. L’esperienza chiaramente è importante. Lo studio, però, lo è molto di più. Studiando si imparano i concetti fondamentali, sempre gli stessi da quando si faceva la pubblicità sulle riviste a oggi. Tutto è rimasto più o meno lo stesso, quello del posizionamento del brand. Consiglio di studiare, approfondire, fare anche esperienza in autonomia ma, soprattutto, trovare il modo di farsi affiancare da istituzioni serie come, ad esempio, gli ITS Turismo, una di quelle realtà che mettono a contatto con professionisti del settore molto competenti e nel mondo del lavoro anche durante lo studio. Questo nel marketing è molto importante perché si riesce a fare esperienza al contempo studiando, lavorando e stando al passo con la tecnologia. Una cosa difficilissima e una soluzione più unica che rara, che ci viene invidiata da molti Paesi esteri.
Consulenti autonomi come te o inquadrati come back office all’interno delle aziende alberghiere: qual è il percorso professionale attraverso cui si valorizzano le competenze del marketer?
Io ho un’azienda, tra collaboratori e dipendenti, di 22 persone. Di queste, 7 sono ex alunni dell’ITS. Io assumo la gente anche analizzando la qualità di quello che può raggiungere, in modo estremamente severo. Questo per farvi capire quanta differenza c’è tra chi frequenta un istituto come l’ITS e chi invece viene da un’altra esperienza. Però c’è da dire una cosa: la stragrande maggioranza di chi si approccia a questo lavoro lo fa all’interno di un’azienda alberghiera, anche a gestione familiare. Il percorso è differente. Ma con l’esperienza, raggiungere obiettivi può permettere una crescita personale molto forte, considerando anche che il marketer ha normalmente un guadagno medio-alto rispetto ad altri tipi di inquadramento all’interno di un’azienda. Chiaramente, è un percorso che non possono affrontare tutti. È un lavoro importante perché richiede competenze in tanti ambiti, ma dà anche grandissime soddisfazioni sia come crescita personale che dal punto di vista economico.
Come vedi il futuro del marketing delle imprese turistiche sulla rete tra nuove tecnologie, intelligenza artificiale, metaverso?
Sulle nuove tecnologie c’è molto fermento, è un momento estremamente felice per chi come me si occupa di questo settore. Noi studiamo questi sistemi dal 2016 e abbiamo sviluppato una delle prime AI per hotel all’interno della nostra azienda. Da qualche mese abbiamo pubblicato il nostro primo Agent AI, che acquisisce informazioni direttamente dal sito web dell’albergo per rispondere autonomamente agli ospiti, proporre offerte, fare preventivi e dare consigli utili per un soggiorno ideale. Il metaverso è un tema che stiamo seguendo da vicino, sviluppare questo tipo di applicazioni è particolarmente complesso e specifico. Però il metaverso è anche un veicolo d’innovazione come la realtà aumentata che, invece, vedo come una cosa più presente che futura. Tutte questo, con le grandi capacità di calcolo oggi più avanzate e diffuse rispetto a prima, ci sprona molto, perché il fascino di queste tecnologie è senza dubbio molto alto.
“La tutela è il rispetto delle regole”
Questa la visione del responsabile dei NAS, Generale di Brigata Raffaele Covetti, in merito all’osservanza delle norme in ambito alimentare e sanitario
di Barbara Bonura
Un napoletano con la legge nel sangue: laureato in Giurisprudenza, un’articolata e brillante carriera nell’Arma, il Generale di Brigata Raffele Covetti è l’attuale Comandante dei NAS, i Carabinieri per la Tutela della Salute. In questa intervista abbiamo chiesto al Generale la sua esperienza sul campo.
Generale, nel suo ruolo di Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute, qual è la sua valutazione riguardo l’attenzione che gli italiani riservano al rispetto delle norme antisofisticazioni, nel campo alimentare e quant’altro?
Posso asserire che negli ultimi tempi i cittadini italiani hanno cominciato a interessarsi con sempre maggiore attenzione alle problematiche riguardanti le sofisticazioni e le frodi alimentari, la corretta conservazione degli alimenti e il loro trasporto. Tale dato emerge sia con riguardo alle denunce e segnalazioni che pervengono, con sempre maggiore frequenza, ai nostri Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dislocati sull’intero territorio nazionale, sia con riguardo alla sempre più pregnante richiesta d’informazioni e di consigli che il cittadino rivolge ai nostri Uffici. Tante sono le richieste che ci sono rivolte, ad esempio, su come leggere correttamente le etichette degli alimenti, sulle regole della loro conservazione, sull’igiene delle somministrazioni e della conservazione. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che mi preme sottolineare, ovvero l’interazione tra il cittadino e i nostri presidi di legalità sul territorio. Insomma, è fondamentale che il cittadino onesto funga da nostra prima sentinella.
La vostra attività riguarda un ambito molto vasto, dalle sofisticazioni alle frodi alimentari, alla sanità, fino ai controlli sul rispetto del benessere degli animali. In quale settore si riscontrano le maggiori irregolarità?
Possiamo raggruppare le nostre attività in cinque macro aree d’intervento, che riguardano: la sicurezza sanitaria, la sicurezza farmaceutica, la sicurezza alimentare, la sicurezza veterinaria, i prodotti commerciali. Nel corso delle nostre campagne di controllo e monitoraggio, che effettuiamo periodicamente, abbiamo modo di rilevare un “congruo” numero di irregolarità che riguarda specificamente tutti i settori d’intervento.
A suo avviso, il post Covid ha generato una qualche disattenzione in più tra gli operatori della ristorazione?
Il periodo pandemico ha indubbiamente determinato forti difficoltà nel settore produttivo, anche in relazione alle necessarie restrizioni imposte per affrontare lo stato di emergenza derivatone. Pertanto, proprio nel momento in cui si è usciti da questa condizione si è ingenerata, anche in taluni operatori della ristorazione, la necessità di recuperare, anche in modo disonesto, il tempo e le risorse depauperate, con possibile ricaduta sulla qualità dei servizi offerti. In realtà, le risultanze dei nostri controlli effettuati nello specifico settore, nell’immediato post Covid, non hanno evidenziato particolare allarme.
Ritiene che sia utile sostenere e potenziare una collaborazione tra le imprese e i NAS, con l’obiettivo di promuovere il rispetto delle normative?
Lo ritengo fondamentale innanzitutto nell’interesse del consumatore, oltre che dell’operatore corretto. Lo scambio d’informazioni, d’impressioni e la condivisione di problematiche che possano migliorare l’esecuzione e la fruibilità dei servizi offerti, non può che determinare l’innalzamento della qualità degli stessi. In tale ottica, la costante formazione delle maestranze e degli operatori, così come le segnalazioni di situazioni a rischio da parte delle imprese virtuose, costituiscono la chiave di volta per garantire il pieno rispetto delle normative di settore e, quindi, il raggiungimento di più alti risultati a tutela delle imprese e dei cittadini.
Nel mondo alberghiero sono moltissimi gli aspetti su cui tenere alta l’attenzione: un hotel rappresenta un microcosmo in cui convivono più attività e servizi dedicati all’ospitalità. Qual è la prima regola che consiglierebbe di applicare e quali le “buone prassi” da raccomandare?
Come lei ha giustamente sottolineato, una struttura ricettiva costituisce un microcosmo di servizi destinati all’ospitalità: la preparazione e la somministrazione di alimenti e bevande, le attività di svago e relax, la sicurezza antincendio, la salubrità, l’igiene, la stabilità delle strutture, ecc. Ognuno di questi servizi è regolamentato da specifiche normative di settore il cui rispetto è categorico e imprescindibile. Pertanto, la norma primaria da osservare è quella di impiegare nell’esercizio delle attività personale serio, formato e addestrato. Insomma, professionisti del mestiere che garantiscano professionalità e dedizione.
Nel settore dell’ospitalità vi è una forte competitività. Ritiene che mantenere alto il livello dei controlli possa fare la differenza?
Le nostre attività di controllo hanno il primario obiettivo della tutela della salute del cittadino. Esse si sviluppano secondo un’ottica di prevenzione e repressione delle pratiche illecite, ma hanno anche uno scopo didascalico e di indirizzo degli operatori, gran parte dei quali trae anche dalle nostre verifiche tantissimi spunti per migliorare la qualità dei servizi offerti. È indubbio, quindi, che mantenere alta la soglia dei controlli, anche per l’effetto di deterrenza che ne deriva, contribuisca in modo significativo sia all’innalzamento dei livelli qualitativi delle prestazioni, sia a contrastare fenomeni di pressapochismo o, ancora peggio, di abusivismo che pure nello specifico settore hanno la loro incidenza. Il tutto a sicuro vantaggio degli operatori onesti e scrupolosi che hanno veramente a cuore la loro professione e, con essa, il rispetto del consumatore.
Di fronte a eventi come il Giubileo per il vostro Comando diventa più complicato intervenire?
L’anno giubilare in corso vedrà certamente l’afflusso di milioni di fedeli, soprattutto nella Capitale. Un evento così straordinario determina un aumento esponenziale della richiesta ricettiva, con conseguente risposta nell’offerta. Una condizione veramente eccezionale che richiede uno sforzo corale da parte di tutti gli attori preposti alla vigilanza e alla tutela della collettività. In tale contesto, su indicazione del Comando Generale dell’Arma i NAS, unitamente ai Reparti dell’Arma della linea territoriale, stanno facendo energicamente la propria parte, avendo già da tempo avviato una serie di campagne, che continueranno per tutto l’anno, volte a monitorare sia la sicurezza alimentare sia il rispetto delle regole nell’attività ricettiva.
Potremo immaginare una società in cui la vostra struttura venga più a contatto con i territori e con le scuole, per generare una maggiore sensibilità sui temi delle contraffazioni?
Sono diversi anni, ormai, che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha adottato una “politica di contatto” con il territorio, con le associazioni di categoria e dei consumatori, organizzando o partecipando a giornate di studio, seminari e consessi didattici, anche universitari, in Italia e all’estero. Un’attenzione particolare meritano le analoghe attività divulgative svolte dal nostro Comando presso le scuole. Qui, sotto l’egida del Comando Generale dell’Arma e nell’ambito del programma definito “Contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della Cultura della Legalità”, oramai da diverso tempo, affrontiamo il problema delle contraffazioni alimentari secondo un approccio caratterizzato da maggiore empatia. In particolare, presso gli Istituti professionali (alberghieri, agrari, ecc.) tali problematiche sono affrontate interagendo con i ragazzi, prendendo a riferimento i loro piani di studio, rispondendo a domande e curiosità e fornendo utilissimi consigli che potranno poi essere loro utili allorquando entreranno a far parte del mondo del lavoro.
Generale, di recente sono stati sanzionati dal vostro Comando diversi B&B tra l’Abruzzo e la Sardegna. Pensa che la situazione dei B&B sia particolarmente esposta a irregolarità in merito all’osservanza delle regole sulla sicurezza?
Le attività di controllo ai B&B, attualmente in corso, rientrano in una specifica strategia avviata in campo nazionale, già dal novembre 2024, nell’ambito dei monitoraggi afferenti al Giubileo 2025, di cui abbiamo parlato pocanzi.
Certamente, in periodi in cui la richiesta alloggiativa aumenta rapidamente è plausibile che proprio nel settore dei B&B possano aumentare i pericoli dovuti all’avvio di attività irregolari. Essi riguardano essenzialmente l’avvio di attività abusive o, comunque, non censite, non sempre facili da individuare, altre prive dei requisiti strutturali e igienico-sanitari, altre risultano prive dei requisiti antincendio. In molti casi sono ospitate persone in esubero rispetto a quelle consentite e autorizzate, con grave ricaduta sulla sicurezza interna delle strutture (piano antincendio, vie di fuga). Altra criticità che ha importanti ricadute sulla tutela della sicurezza pubblica è quella connessa all’identificazione certa degli alloggiati. Le norme in vigore, che hanno la finalità di impedire che persone pericolose, sospette o ricercate possano “rifugiarsi” in strutture ricettive, impongono ai gestori d’identificare gli ospiti e comunicarne la presenza agli organi di Pubblica Sicurezza. Di recente, con una specifica circolare, il Ministero dell’Interno ha chiarito che l’assolvimento degli obblighi d’identificazione degli ospiti possa essere garantito solo de visu, ossia mediante verifica della corrispondenza tra la persona alloggiata e il documento di identità di quest’ultima, effettuata in presenza dai gestori delle strutture. Ogni gestore deve quindi effettuare l’identificazione di ciascun ospite in presenza, senza poter ricorrere a strumenti o prassi alternativi.
Sul numero 9/2025 della newsletter di Federalberghi si parla della 75° assemblea di Federalberghi, di SIAE, di bonus donne, di alternanza scuola-lavoro e di tanto altro ancora.
Datatur, realizzato da Federalberghi e dall’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo con il supporto tecnico scientifico di Incipit consulting, illustra le dinamiche dell’economia turistica, con particolare attenzione a quelle del comparto alberghiero, descrivendone, in modo semplice e sintetico, i principali indicatori.
Nell'edizione di maggio, sono stati aggiornati i capitoli concernenti lo scenario economico, il turismo internazionale e la bilancia turistica, struttura ed economia delle imprese, fabbisogni professionali e formativi, istruzione e formazione, i trasporti.
Turismo d'Italia è l'organo di stampa ufficiale di Federalberghi.
La rivista, nata nel 1958, oltre a illustrare la posizione della federazione sugli argomenti di principale importanza per le imprese turistico ricettive, è ricca di articoli di design e di informazione tecnico professionale.