Intesa Sanpaolo accelera sulla digitalizzazione, anche nel settore dei pagamenti, un ambito in cui è già leader in Italia con oltre 16 milioni di carte e circa 800mila POS diretti e indiretti.
Il Piano d’Impresa 2022-2025 prevede un’ulteriore crescita del 50%, portando i pagamenti digitali dai 51 milioni del 2021, ai 75 milioni nel 2025.
Il Gruppo si distingue per la più ampia offerta a livello europeo di wallet digitali e soluzioni dedicate a buyer e merchant, anche per gli incassi in mobilità. Le innovazioni sono funzionali a estendere rete e modalità di accettazione, rendendo il mobile uno dei canali chiave nelle interazioni con i clienti, consentendo all’Italia di recuperare il gap tuttora esistente con gli altri Paesi.
«Grazie al digitale stiamo immaginando un futuro finanziario più accessibile, conveniente e tecnologicamente evoluto per i nostri clienti, senza dimenticare l’imprescindibile tocco umano che valorizza la relazione. La nostra visione è quella di continuare a guidare il cambiamento», spiega Claudia Vassena, Executive Director Sales and Marketing Digital Retail di Intesa Sanpaolo. Capacità di innovazione, tecnologie all’avanguardia e centralità del cliente sono gli elementi su cui si fondano strategie e modello di servizio, sostenuti da una metodologia di progettazione solida che ha portato il Gruppo a innovare i propri sistemi di core banking e a lanciare, nel 2023, Isybank, la banca digitale diventata in un solo anno di attività tra le fintech più complete e competitive.
Pagamenti digitali,
uno scenario in crescita
Anche in Italia, il settore dei pagamenti digitali attraversa un periodo di grande fermento. Gli innovative payments, come i wallet e i wearable, registrano tassi di sviluppo esponenziali, come pure i terminali POS con soluzioni di accettazione “green”, senza hardware.
Nel 2023, secondo l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, il volume d’affari dei pagamenti digitali in Italia ha raggiunto i 444 miliardi di euro, +12% rispetto al 2022. Quasi l’80% delle transazioni digitali in negozio è effettuato con carte fisiche contactless o dispositivi con tecnologia NFC.
La crescita si riflette anche nell’utilizzo sempre più comune dei wallet come Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay. Da sfatare, poi, alcuni “miti” relativi alla fedeltà degli italiani al contante: il report Cashless Society - The European House Ambrosetti rivela che tre italiani su cinque hanno aumentato l’utilizzo dei pagamenti cashless rispetto all’anno precedente, uno su due intende ridurre l’uso del contante. Quattro italiani su cinque ritengono che i pagamenti cashless siano anche più sicuri del contante, oltre che più comodi e veloci.
Per gli esercenti, il costo medio delle commissioni è inferiore a quello del contante e, grazie al credito di imposta del 30%, anche i piccoli negozi possono accedere alle soluzioni digitali con costi più sostenibili.
«Diminuire la circolazione del contante è importante – aggiunge Claudia Vassena – anche al fine di un futuro più green. Nelle nostre giornate, un gesto semplice come il pagamento digitale può abbattere in modo significativo le emissioni di CO2. Secondo il case study della Community Cashless Society, il 21% in meno per singola transazione: questo vuol dire che se in Italia tutte le transazioni in contante venissero sostituite da transazioni cashless, si potrebbe abilitare un risparmio di emissioni pari a 28 milioni di kg di CO2».
Pagare con stile:
l’anello Tapster
La soluzione di pagamento digitale più recente e dirompente è il payment ring, che Intesa Sanpaolo ha lanciato per prima in Italia. Sviluppato dalla svedese Tapster, è un vero e proprio anello indossabile al quale il cliente può collegare la propria carta Intesa Sanpaolo sul circuito Mastercard per effettuare pagamenti contactless.
Oltre a essere un oggetto di design unico e originale, l’anello è realizzato in materiali resistenti, impermeabili e a prova d’urto. Non richiede ricarica della batteria o connessione internet per funzionare, sfruttando un chip NFC integrato. «L’anello rappresenta un’innovazione straordinaria – commenta Claudia Vassena – un’idea innovativa che sta facendo tendenza e che combina sicurezza e comodità in un unico accessorio. Anche grazie a strumenti come questo, che offrono un’esperienza di utilizzo semplice e distintiva con in più quel tocco di stile, il pagamento digitale sarà sempre più un’abitudine quotidiana».
“no hardware” anche
per l’accettazione
Insieme a Nexi, Intesa Sanpaolo ha introdotto in Italia SoftPOS, un’app che l’esercente può associare al proprio smartphone (Android e iOS) o tablet in pochi passaggi nella massima semplicità e sicurezza: una soluzione innovativa, ideale per attività in mobilità, liberi professionisti, esercizi commerciali con consegne a domicilio, che porta vantaggi e benefici anche in termini di esperienza dei clienti, migliorando la percezione della qualità del servizio. «La nostra intenzione è eliminare la complessità a favore di un utilizzo della tecnologia sempre più semplice e sicura – spiega Vassena – crediamo molto nel valore che la nuova soluzione “no hardware” può offrire ai nostri clienti, non richiedendo terminali aggiuntivi e offrendo un processo di pagamento rapido e digitale con il proprio device. È uno strumento di accettazione flessibile e dinamico, che può essere usato come POS principale o aggiuntivo, ideale in termini di facilità di accesso e sicurezza».
Nel catalogo di Intesa Sanpaolo anche soluzioni di ultima generazione come Nexi SmartPOS, con schermo touch e connessione wifi e SIM 4G.
Per incentivare il canale e-commerce, per i clienti è attiva la nuova campagna sconto con canone zero “per sempre”, per le nuove sottoscrizioni del pos virtuale XPay Web effettuate entro l’anno. Per tutto il 2024, inoltre, per supportare i pagamenti POS, la Banca rimborsa ai piccoli esercenti le commissioni sull’incasso dei micropagamenti con importo fino a 10 euro.
Open banking, partnership
e formazione finanziaria
L’open banking è un’opportunità senza precedenti, che Intesa Sanpaolo ha fatto propria per proporre soluzioni flessibili e su misura per la clientela, in particolare nei settori Smart Cities, Mobility e Smart Data. Attenzione puntata anche su nuove funzionalità integrate all’interno dell’app di mobile banking: ne è un esempio Switcho, che supporta le famiglie italiane a contrastare il caro bollette, semplificando il confronto delle offerte e gli aspetti burocratici legati al cambio utenze.
Nel panorama delle partnership, una valenza strategica particolare spetta a quelle con i circuiti, in particolare con il circuito domestico BANCOMAT per la proposizione di BANCOMAT Pay®: utilizzando il proprio numero di cellulare, il servizio consente di scambiare denaro in sicurezza e in tempo reale tra privati, pagare nei negozi convenzionati online e fisici con QR code, effettuare pagamenti verso enti pubblici tramite PagoPA.
Nel solo 2023, l’incremento delle transazioni è stato di oltre il 65% rispetto all’anno precedente. Lo sviluppo di soluzioni digitali è particolarmente apprezzato dalle nuove generazioni, più orientate all’utilizzo di app e smartphone. «Il nostro obiettivo è instaurare con i giovani un dialogo che favorisca la diffusione della cultura finanziaria, offrendo un supporto educativo e accompagnandoli nel loro percorso di crescita e maturazione – conclude Claudia Vassena – oggi, i pagamenti si configurano come il servizio d’”ingresso” per i più giovani nel mondo dei servizi finanziari. Le nostre soluzioni sono coerenti con le loro esigenze quotidiane di spesa e di risparmio».
Dal 16 novembre 2024 al 16 febbraio 2025 la Pinacoteca Nazionale di Bologna ospita la mostra, allestita negli spazi del Salone degli Incamminati, “La favola di Atalanta. Guido Reni e i poeti”, a cura di Giulia Iseppi, Raffaella Morselli e Maria Luisa Pacelli.
L’esposizione, promossa dal ministero della Cultura e patrocinata da regione Emilia-Romagna, Città metropolitana e comune di Bologna, è realizzata con il contributo di Gruppo Profilati, Banca di Bologna, Federalberghi Bologna, Confcommercio-Ascom Città metropolitana di Bologna.
La mostra si inserisce nel quadro degli studi su Guido Reni, a cui sono state dedicate le recenti rassegne allo Städel Museum di Francoforte, alla Galleria Borghese di Roma e al Museo del Prado di Madrid, “che hanno restituito una nuova prospettiva sulla figura del maestro del Seicento bolognese”.
Il percorso espositivo si pone come obiettivo non solo la restituzione della lettura d’insieme di un fenomeno culturale importante per la storia
della città, ma anche la diffusione dei risultati degli studi recenti sull’argomento; senza trascurare la valorizzazione della collezione della Pinacoteca, “simbolo indiscusso della ricchezza del patrimonio artistico locale”.
Le opere di Reni alla Pinacoteca di Bologna dialogheranno con dipinti, incisioni e volumi a stampa che intendono mettere l’accento sullo stretto rapporto tra i maestri della pittura felsinea e i letterati dell’epoca, i quali con i loro versi resero iconiche le opere di artisti come Guido Reni, Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana, Agostino e Ludovico Carracci.
Mettere al centro la persona. Quindi, turismo inclusivo per tutti, nessuno escluso. È l’obiettivo di Mesenté, la prima Borsa Internazionale del Turismo Accessibile (BITA), in programma a Biella il 25 e 26 ottobre.
L’evento fa parte di un progetto della regione Piemonte che parte dalla domanda: Il turismo accessibile nel 2024 è un’opportunità?
BITA nasce dal progetto nato nel 2019 denominato Mèsenté, che in dialetto piemontese vuol dire “il mio sentire”, grazie alla cooperazione tra GAL (gruppo di azione locale) Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, GAL Montagne Biellesi e GAL Valli del Canavese.
La manifestazione è organizzata con il patrocinio della regione Piemonte e dell’ENAT (European Network for Accessible Tourism), la rete europea per il turismo accessibile.
La prima giornata, venerdì 25 dalle 10.30 alle 18, presso la Città Studi di Biella, vedrà incontri di confronto e formazione per un futuro turistico più inclusivo e accessibile per tutti. Tra gli interventi, quello del presidente di Federalberghi Torino Fabio Borio, del presidente dell’UICI Piemonte (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) Franco Lepore e di Rocco Cericola, docente di LIS ed esperto di sordità.
Sabato 26 sarà dedicato agli operatori di settore, con educational sul territorio in chiave di accessibilità.
In una nota gli organizzatori dell’evento scrivono che “Il progetto è la cornice perfetta per dare vita alla prima Borsa Internazionale sul Turismo Accessibile, organizzata in collaborazione con la CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) che, insieme all’ISITT (Istituto Italiano per il Turismo per Tutti), opera da anni per portare avanti azioni di miglioramento dell’offerta turistica accessibile in Piemonte, collaborando con tutta la filiera turistica locale tramite il progetto Turismabile. L’evento vuole essere un’opportunità di incontro tra gli operatori del settore e tutte le persone e le associazioni interessate ad approfondire questa tematica affinché possano condividere esperienze, buone pratiche e prospettive future ma anche favorire delle opportunità di sviluppo e commercializzazione”.
Il fondo Fon.Te. offre agli albergatori e ai liberi professionisti del settore turismo la possibilità di incrementare la propria pensione futura.
Dal 2022, il Fondo di previdenza complementare del settore terziario – Fon.Te. offre anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti la possibilità di poter beneficiare delle prestazioni e dei vantaggi derivanti dall’adesione alla previdenza complementare.
Più precisamente, possono aderire a Fon.Te. oltre ai lavoratori dipendenti, anche:
a) liberi professionisti, lavoratori autonomi - ivi inclusi i titolari delle imprese individuali ed i familiari partecipanti alle imprese familiari di cui all'articolo 230-bis del Codice civile, associati ad una delle parti istitutive di Fon.Te.;
b) liberi professionisti, i lavoratori autonomi - ivi inclusi i titolari delle imprese individuali ed i familiari partecipanti alle imprese familiari di cui all'articolo 230-bis del Codice civile - che abbiano un rapporto di collaborazione non occasionale con aziende che applicano ai loro dipendenti uno dei seguenti contratti collettivi nazionali di lavoro:
· CCNL Turismo;
· CCNL Terziario, distribuzione, servizi;
· CCNL Pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale;
· CCNL Imprese di viaggi.
Come si può aderire a Fon.Te.?
Per aderire a Fon.Te è sufficiente collegarsi al sito www.fondofonte.it, sezione Modulistica- Adesione liberi professionisti e lavoratori autonomi, compilare l’apposito modulo e inviare il tutto tramite PEC.
Come è possibile versare la contribuzione al Fondo?
È possibile versare i contributi a Fon.Te. in qualunque momento dell’anno solare, a decorrere dal primo mese successivo all’adesione, con versamenti volontari periodici, attraverso la compilazione di un apposito modulo ed effettuando il relativo bonifico bancario.
Quanto si può versare al Fondo?
La misura minima dei contributi da versare annualmente al Fondo è fissata nel 3% del reddito d’impresa o di lavoro autonomo dichiarato ai fini IRPEF, e, in ogni caso, non può essere inferiore al versamento di 1.200,00 euro annui.
Quali sono i vantaggi dell’adesione a Fon.Te.?
· sicurezza di un Fondo solido, affidabile ed efficiente;
· deducibilità dei contributi versati dal reddito fino ad un importo massimo di 5.164,57 euro annui;
· comparti d’investimento diversificati;
· rivalutazione dei contributi versati, con rendimenti in base alla linea di investimento prescelta;
· nella fase di accumulo i rendimenti maturati dal fondo pensione sono soggetti all’ imposta del 20%, più favorevole rispetto al 26% che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario;
· trattamento fiscale di favore sulle prestazioni erogate dal Fondo e al momento del pensionamento;
· costi di gestione molto contenuti.
Per tutte le informazioni necessarie, visita la sezione Modulistica/ Adesione Liberi professionisti- lavoratori autonomi del sito www.fondofonte.it o contatta il Contact Center allo 06 83393207.
“Mojos e Marigas - Festival dell’Agroalimentare del Mandrolisai”, è un evento organizzato dal comune sardo di Samugheo, il 16 e 17 novembre, per dare un supporto diretto alle aziende del territorio e all’interno del quale si è svolto un convegno al Murats, “Contrastare lo spopolamento: comunicazione empatica, lavoro di squadra, supporto commerciale alle aziende e valorizzazione del territorio”, con l’obiettivo di valorizzare le imprese locali per creare opportunità di incontro e sviluppo verso nuovi mercati.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con la regione Sardegna e cofinanziato dal ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, creato dalla Pro Loco di Samugheo e da Brand Sardinia di Ramona Cherchi, esperta di country branding, sales & marketing, general e project management e comunicazione.
Il comune di Samugheo, con il sindaco Basilio Patta e il vicesindaco e assessore alle Attività produttive, Massimiliano Urru, promotore dell’evento, è al centro del progetto che si basa sulla visione e l’obiettivo di proporre al mercato i prodotti locali, la grande tradizione artigiana ma anche l’innovazione di processo alimentata da imprenditori giovani e capaci di creare eccellenze assolute.
Molte le istituzioni presenti a Samugheo, tra i quali l vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio e Programmazione Giuseppe Meloni e il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Mura, su delega del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. L’assessorato regionale al Turismo, invece, era rappresentato da Sara Olla, dell’ufficio di gabinetto di Franco Cuccureddu. Tanti anche i consiglieri regionali, oltre a una folta rappresentanza di imprenditori locali e Paolo Manca, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Federalberghi.
“Samugheo brilla per l’artigianato, è un passo avanti rispetto agli altri e deve creare uno schema che prevede anche l’ospitalità, per acquistare i prodotti ma con la capacità di ospitare il turista, che diventa un ambasciatore di questo territorio e quindi di tutta la Sardegna, che è l’unico brand che possiamo raccontare al mondo – ha osservato Paolo Manca, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Federalberghi - Iniziative che partono dal basso e raccontano un territorio ricco di esperienze devono connettersi con buyer e produttori e superare la paura del confronto per affrontare la competizione”.
Le Online Travel Agencies sono impegnate a raccogliere i dati delle strutture ricettive e delle attività di locazione breve presenti sulle loro piattaforme
I portali che intermediano le prenotazioni di servizi ricettivi e le locazioni brevi stanno procedendo a raccogliere e verificare alcune informazioni essenziali sulle strutture ricettive e sugli immobili presenti sulle loro piattaforme, come previsto dalla direttiva dell’UE sulla cooperazione amministrativa (DAC 7) e dal Digital Services Act (DSA).
La direttiva europea DAC 7 è stata emanata al fine di rafforzare la trasparenza fiscale, considerata il principale strumento per contrastare le pratiche elusive internazionali. Un numero elevato e in costante aumento di privati e imprese utilizza infatti le piattaforme digitali per vendere beni o fornire servizi. Spesso però i redditi percepiti attraverso le piattaforme digitali non sono dichiarati e le relative imposte non vengono versate, in particolare quando tali piattaforme digitali operano in diversi Paesi. Ne consegue che gli Stati membri perdono gettito fiscale e alcuni operatori attivi sulle piattaforme digitali godono di un indebito vantaggio rispetto alle imprese tradizionali.
In adempimento a quanto previsto dalla DAC 7, i gestori delle piattaforme sono obbligati a comunicare all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio di ogni anno una serie di informazioni.
Tra le informazioni da inviare, relativamente ai servizi ricettivi e alle locazioni brevi di immobili, sono ricomprese le seguenti:
- i dati identificativi dei fornitori di servizi e dei locatori;
- l’indirizzo di ciascuna proprietà inserzionata, e il relativo numero di iscrizione al registro catastale;
- il corrispettivo totale versato o accreditato nel corso di ogni trimestre dell’anno e il numero di transazioni in riferimento a ciascuna proprietà inserzionata;
- eventuali diritti, commissioni o imposte trattenuti o addebitati dal gestore di piattaforma per ogni trimestre dell’anno;
- se disponibile, il numero di giorni di locazione e il tipo di ogni singola proprietà inserzionata durante l’anno.
Con l’entrata in vigore del regolamento europeo sui servizi digitali, cosiddetto DSA, le piattaforme di intermediazione e di vendita di beni e servizi sono inoltre tenute a rafforzare i loro sistemi di sicurezza per prevenire situazioni di illegalità, compiendo controlli a campione sui prodotti e servizi venduti sulla propria piattaforma, e garantendo che la pubblicità online non sia ingannevole o dannosa.
Il regolamento europeo è infatti finalizzato a creare un ambiente digitale sicuro e affidabile, tutelando i diritti dei consumatori e contrastando la diffusione di contenuti illegali e la manipolazione delle informazioni.
In adempimento a tale normativa, potrà quindi essere richiesto ai gestori di attività ricettive o di locazione breve presenti sulle piattaforme di fornire il proprio indirizzo e codice fiscale, e, se si dichiarano host professionali, anche la partita IVA e il numero di iscrizione al Registro delle imprese.
Il mancato inserimento dei dati richiesti nell’area riservata della piattaforma comporterà l’adozione di alcune misure, tra cui l’impossibilità di ricevere prenotazioni da parte di viaggiatori all’interno dello Spazio Economico Europeo (SEE) e la disattivazione delle proprietà presenti sulla piattaforma stessa.
Banca d’Italia ha pubblicato i dati relativi alla bilancia dei pagamenti turistica, aggiornati al mese di giugno 2024.
Nei primi sei mesi del 2024, la spesa dei turisti stranieri in Italia è stata pari a 23,6 miliardi di euro. Il dato è in aumento sia rispetto ai valori pre-pandemici, con un +25,8%, sia rispetto al 2023, +12,5%.
In parallelo, Banca d’Italia rileva un numero di viaggiatori stranieri alla frontiera inferiore del -6% rispetto ai dati del 2019: il risultato deriva da un calo del -6,2% dei viaggiatori che non pernottano e del -5,8% di quelli che si fermano a dormire.
I pernottamenti totali sono in aumento del 2,1% rispetto al periodo pre-pandemico, con un +4,5% rispetto al 2023, mentre la permanenza media è passata da 5,8 nel 2019 a 6,3 notti, con un aumento del +8,4%.
Le Assemblee dell’Ente Bilaterale del Turismo e dell’Ente Bilaterale del Commercio e Terziario della Valle d’Aosta a novembre hanno rinnovato gli organi sociali.
L’Assemblea dei soci dell’Ente Bilaterale del Turismo ha confermato come presidente di parte sindacale Henri Dondeynaz, rappresentante della Fisascat Cisl, e come vicepresidente di parte datoriale Filippo Gérard, rappresentante di Adava Federalberghi Valle d’Aosta.
Del Consiglio direttivo fanno parte Gabriele Matterana, (Filcams Cgil), Graziano Dominidiato e Edoardo Melgara (Fipe), Emilio Conte (Faita), Claudio Albertinelli (Savt Turismo) e Raffaele Statti (UilTucs).
L’Assemblea dei soci dell’Ente bilaterale del Commercio e Terziario ha invece eletto come nuovo presidente di parte sindacale Laura Martini, rappresentante della UilTucs, e ha confermato come vicepresidente di parte datoriale Graziano Dominidiato, rappresentante di Confcommercio Valle d’Aosta. Del Consiglio direttivo fanno parte Clara Acerbi, Adriano Valieri e Ermanno Bonomi (Confcommercio VdA), Gabriele Matterana (Filcams Cgil), Claudio Albertinelli (Savt) e Henri Dondeynaz (Fisascat Cisl).
Nel corso delle assemblee si è potuto fare il punto sul percorso di riorganizzazione dei due enti bilaterali. “Grazie all’ottimizzazione logistica degli uffici e al maggior coinvolgimento diretto dei rappresentanti delle organizzazioni datoriali e sindacali negli aspetti operativi e gestionali, si è registrato un significativo incremento dell’attività formativa, sia in termini quantitativi che qualitativi”, si legge in una nota congiunta.
È entrato a regime Abbi Cura di Te, il progetto nato dall’accordo tra Inail – Direzione territoriale Perugia Terni, Ente Bilaterale del Terziario Umbria ed Ente Bilaterale del Turismo dell’Umbria.
Si tratta di due piattaforme, una per i lavoratori nel turismo https://abbicuradite.ebtumbria.it e l’altra per il terziario, servizi e commercio, https://abbicuradite.ebiterumbria.it. Entrambe propongono percorsi formativi interattivi per conoscere i comportamenti corretti da seguire per evitare rischi nel proprio lavoro.
L’Ente Bilaterale del Turismo è costituito dalle associazioni del turismo di Confcommercio Federalberghi Umbria, Fipe, Faita e Fiavet in rappresentanza dei datori di lavoro, e dai sindacati dei lavoratori Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil.
“Abbi Cura di Te” nasce dall’idea di comunicare in modo semplice e immediato a tutti gli operatori e addetti del settore terziario e del turismo quali siano i comportamenti corretti da adottare e quelli che invece vanno evitati per limitare gli infortuni e i rischi legati a malattie professionali: il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro è per noi una priorità assoluta”, ha affermato il presidente dell’Ente Bilaterale del Turismo dell’Umbria Maria Ermelinda Luchetti.
“Con pillole informative e materiale visivo, ci siamo concentrati soprattutto su quattro tematiche: movimentazione manuale dei carichi, sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, posture incongrue, postazioni di lavoro videoterminali. “Abbi Cura di Te” è l’ultimo di una serie di progetti realizzati in collaborazione con l’Inail, sempre sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro per le imprese dei nostri settori”, il commento del presidente dell’Ente Bilaterale del Terziario dell’Umbria Giuseppe Capaccioni.
“Spesso cattive abitudini inducono a comportamenti pericolosi. Lo scopo del progetto è quello di fornire strumenti pratici, di immediata comprensione e applicazione, per modificare in tempo reale stili lavorativi potenzialmente dannosi per la salute”, la spiegazione del direttore territoriale INAIL Perugia-Terni Lorenza Nistri.
A margine dall’incontro svoltosi a Norcia tra le associazioni albergatori delle regioni interessate dal sisma del centro Italia del 24 agosto 2016, il senatore Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione la ricostruzione, spiega lo stato dell’arte, le criticità e il valore e la tenacia degli albergatori impegnati su tutti i territori
Commissario Castelli, sono trascorsi otto anni da quel tragico 24 agosto del 2016, giorno in cui l’Italia è stata devastata dal sisma nelle regioni del Lazio, dell’Umbria, delle Marche e dell’Abruzzo.. Un evento terribile che ha segnato gli animi di tutti. Che passi sono stati fatti fino ad ora?
Il nostro impegno è purtroppo sempre in ritardo, rispetto alle legittime aspettative di chi otto anni fa ha perso le persone care e le proprie case, o i luoghi dove poter lavorare. Ci sono state troppe false partenze nel passato. Oggi credo che siamo sulla strada giusta, un cambio di passo c’è stato. Dobbiamo insistere, insieme: Governo nazionale, Struttura commissariale, Regioni, Comuni. Il lavoro insieme sta dando i suoi frutti. Sono circa 20 mila i cantieri ad oggi complessivamente autorizzati, di cui oltre 11 mila già completati. È stato avviato il 95% delle opere pubbliche, gli interventi in progettazione sono il 66% del totale di cui 25% già approvati. Anche la ricostruzione privata conferma la tendenza già registrata lo scorso anno: nel primo semestre del 2024 le erogazioni di Cassa Depositi e Prestiti nei confronti delle imprese impegnate nei cantieri della ricostruzione hanno fatto registrare un +16,64% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un +41,71% rispetto al 2022. Oltre alla ricostruzione, sta procedendo la rigenerazione socioeconomica delle nostre comunità. Anche grazie al programma NextAppennino che assicura 1,8 miliardi per la ripresa delle aziende, degli artigiani, del terzo settore.
Lei è diventato Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016 nello scorso 2023.. Quali sono stati le criticità che ha incontrato e dove è riuscito invece a fare tesoro del lavoro fatto?
Come le ho anticipato ci sono state troppe false partenze. In alcuni casi ci sono state anche delle difficoltà oggettive: come il rallentamento imposto dal Covid, o l’aumento dei prezzi delle materie prime determinato dalla guerra in Ucraina. Anche il Superbonus 110% è stato una misura che ha generato molte difficoltà. Molti professionisti e molte imprese hanno preferito seguire la progettazione su quel versante, piuttosto che concentrarsi sulle iniziative più complesse, collegate alla ricostruzione nel Centro Italia. Oggi possiamo dire che il grande cantiere della ricostruzione - il più imponente d’Europa per estensione, 8mila kmq e per valore economico, 28 miliardi di euro - sta diventando modello e laboratorio. Modello per perseguire una ricostruzione sicura e innovativa, laboratorio per individuare un percorso di rinascita per tutto il territorio dell’Italia centrale, non solo quello ferito dal sisma del 2016.
Quali sono, secondo lei, le categorie maggiormente colpite sui vari territori?
Tutte le attività “radicate” nel territorio sono state sfidate dalla sequenza sismica 2016-2017. Dall’agricoltura al turismo. Si tratta di due criticità collegate anche a una tendenza in atto, già prima del 2016, che ha visto i nostri territori subire un progressivo spopolamento. La crisi demografica si era fatta sentire molto e prima nell’area del cratere. Oggi il 70% della superficie dell’area del cratere è coperta da bosco. Solo il 5% è “urbanizzata”. Non è un dato tranquillizzante, nonostante l’ideologia ecologista prevalente: il bosco per essere una difesa del territorio deve essere presidiato dall’uomo e dev’essere inserito in un approccio agro-silvo-pastorale. Solo così la montagna tornerà a essere baluardo di difesa del fondovalle e delle coste. Altrimenti al rischio sismico incomberà sempre più forte il rischio idrogeologico.
Per ciò che riguarda le imprese alberghiere, quali sono le prospettive per un rilancio di tutta l’area colpita dal sisma?
Il Piano nazionale complementare sisma 2009 e 2016, con l’insieme dei finanziamenti stanziati per cammini, impianti, rifugi e servizi e dei bandi per le imprese, rappresenta il punto di partenza di un percorso fondamentale di riparazione del tessuto sociale ed economico ferito dal sisma. Per migliorare i servizi e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro il programma NextAppennino prevede diversi interventi per la riqualificazione di tutto il sistema turistico, a partire dai percorsi naturalistici e culturali, le infrastrutture e gli impianti già esistenti, con risorse per rifunzionalizzarli e renderli più efficienti.
Vi è oggettivamente un problema legato ad alcuni ritardi negli interventi di ricostruzione. A che cosa vanno attribuiti? Pensa si possa imprimere un’accelerazione nelle operazioni dedicate ai vari settori produttivi allo scopo di risollevare l’economia del territorio?
Inizialmente ha prevalso, nella disciplina della ricostruzione, un approccio iperformalista e burocratico. Abbiamo cercato conseguentemente di snellire e fluidificare. Come è successo per quanto riguarda il pagamento dell'IVA nella ricostruzione "produttiva". Come si può pensare che albergatori che da anni sono fermi possano anticipare l'imposta? Siamo intervenuti l'anno scorso creando un fondo ad hoc. Più in generale però, accanto alla ricostruzione e alla messa in sicurezza del territorio, dobbiamo impostare un modello di sviluppo, anche turistico, che sia capace di preservare lo splendore e l’autenticità delle montagne e dei borghi appenninici. Ciò sarà possibile attraverso progetti dedicati e sostenibili dal punto di vista ambientale. Anche attraverso un turismo destagionalizzato, capace di attirare una domanda di qualità, saremo in grado di generare occasioni di lavoro per i giovani che vogliono restare e per chi aspira a vivere e lavorare in montagna. Il nostro Appennino può offrire al Paese un nuovo modello, diverso da quello urbano e connotato da una grande qualità della vita in termini umani ed ambientali. Forte è la necessità di visione per le nostre montagne, affinché i nostri borghi tornino ad essere centri nodali della comunità, capaci di sviluppare servizi e creare posti di lavoro. Ora il vero traguardo è trovare una sintesi comune per quei territori che hanno già dimostrato capacità di visione. Ricostruire in montagna richiede più tempo e più attenzione. L’accelerazione è in corso. Il decollo c’è già stato, ora si tratta di correre, in una rotta condivisa da tutti i soggetti in campo, sia pubblici, sia privati. In questo orizzonte diventano strategici tutti i programmi di digitalizzazione e di infrastrutturazione stradale e ferroviaria. Un territorio vivo e vivace deve essere connesso.
Pensa che i territori abbiamo strumenti sufficienti per tornare ad essere attrattivi dal punto di vista turistico?
La natura, l’arte, la storia ci aiutano. Le infrastrutture viarie devono assicurarci l’accesso ai territori per poterne godere e per poterne far godere. C’è poi una particolare vocazione turistica - non esclusiva, ma caratteristica dell’Appennino centrale - lo sviluppo del “turismo lento”: è una delle opportunità di rinascita dei territori dell’Italia Centrale e in particolare di quelli feriti dal sisma del 2016, nelle quattro regioni coinvolte: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Una vocazione finora portata avanti con risultati eccellenti, in modo spontaneo e volontaristico da numerose associazioni e realtà locali, ma che per essere messa a regime e sviluppare le potenzialità, necessitava di un approccio strategico su scala interregionale. Con una Ordinanza approvata in Cabina di coordinamento sisma abbiamo approvato gli interventi in attuazione del programma di sviluppo del turismo lento proposti dalle quattro Regioni del cratere per un importo complessivo di 47 milioni di euro. Si tratta di un articolato sistema di interventi per percorsi fruibili in un’ottica di intermodalità con il trasporto pubblico e la bici, per la messa in sicurezza e la manutenzione, ma anche per investimenti per i servizi di alloggio e ristoro destinati ai camminatori e ai pellegrini. Particolare attenzione è stata rivolta anche all’accessibilità per le persone con mobilità limitata per far vivere a tutti l’esperienza del cammino e del pellegrinaggio. La decisione della Struttura Commissariale è giunta alla vigilia di importanti appuntamenti dei prossimi anni: il Giubileo 2025, l’Ottavo centenario della morte di San Francesco nel 2026 e i 500 anni dell’approvazione pontificia dell’Ordine dei Frati Cappuccini nel 2028. Tra i Cammini “finanziati” alcuni hanno una rilevanza storica e nazionale di particolare rilievo, come il Cammino francescano della Marca, il Cammino di San Francesco nel Lazio; o la via Lauretana e il Cammino dei Cappuccini o la ciclovia del fiume Nera.
Qual è stata l’esperienza più toccante da lei vissuta dal momento in cui ha ricevuto il ruolo che attualmente ricopre?
La caparbietà di giovani albergatori e ristoratori che dopo tanta fatica sono riusciti a riaprire i loro esercizi pubblici fa parte dei ricordi indelebili che porterò nel cuore. Ogni giorno voglio essere sul territorio dei 138 Comuni del cratere, e ogni giorno ho la fortuna di collezionare storie di rinascita, di tenacia e di caparbietà. Anche nel settore turistico.
Sul numero 21/2024 della newsletter di Federalberghi si parla del digital markets act, della giornata nazionale del Made in Italy 2025, del CCNL Turismo, di Siae e di tanto altro ancora.
Datatur, realizzato da Federalberghi e dall’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo con il supporto tecnico scientifico di Incipit consulting, illustra le dinamiche dell’economia turistica, con particolare attenzione a quelle del comparto alberghiero, descrivendone, in modo semplice e sintetico, i principali indicatori. L'aggiornamento di ottobre riguarda il capitolo 7 che mostra i dati INPS 2023 sul mercato del lavoro nel turismo.
Turismo d'Italia è l'organo di stampa ufficiale di Federalberghi.
La rivista, nata nel 1958, oltre a illustrare la posizione della federazione sugli argomenti di principale importanza per le imprese turistico ricettive, è ricca di articoli di design e di informazione tecnico professionale.