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Tassa di soggiorno e servizi degli hotel ai non alloggiati, Federalberghi Torino chiede maggiore attenzione per la categoria
Federalberghi Torino esprime la propria contrarietà all’aumento della tassa di soggiorno di cui si è discusso la mattina del 2 dicembre in Giunta comunale e chiede maggiore attenzione e centralità per la categoria.
L’Associazione da sempre ritiene profondamente iniqua la tassa di soggiorno, in quanto colpisce unicamente le attività turistico-ricettive e coloro che soggiornano fuori casa.
Rispetto alla possibilità di aprire i servizi ricettivi anche ai cittadini ed al pubblico che non soggiorna nelle strutture alberghiere, è necessario completare quegli sforzi di attrazione degli investimenti sul settore su cui le amministrazioni stanno da tempo lavorando, accogliendo quel processo di ibridazioni richiesto dal mercato.
“Registriamo con disappunto la decisione della Giunta comunale di incrementare la tassa di soggiorno. A fronte dell’aumento di interesse, non solo turistico, verso le nostre destinazioni – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – si evidenzia come a pagare siano soltanto le attività e i clienti della ricettività.
Confidiamo che al danno non si aggiunga la beffa, per questo motivo auspichiamo finalmente l’apertura dei servizi interni alla clientela che non soggiorna nelle strutture ricettive, misura che potrebbe dare slancio all’attrattività di investimenti oltrechè, finalmente, una possibilità di effettiva restituzione alla cittadinanza di quel valore aggiunto che le nostre imprese producono.
Ringraziamo le istituzioni locali per l’impegno profuso in questi anni nello sviluppo strategico del turismo locale e chiediamo loro quel coraggio necessario per completare l’iter di modernizzazione del settore ,superando finalmente sofismi amministrativi al limite del paradosso”.
Federalberghi Palermo, gemellaggio extralberghiero tra Terrasini e Consorzio turistico lago di Bolsena
Una collaborazione e un gemellaggio extralberghiero quello siglato tra l’associazione di strutture extralberghiere Hospitality Pro Federalberghi Extra di Terrasini, in provincia di Palermo, con 5 comuni del Consorzio turistico lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, alla presenza di una delegazione di sindaci e assessori dei comuni di Montefiascone, Capodimonte, Bolsena, Marta e Gradoli.
All’incontro ha partecipato Federalberghi Palermo, che associa parte delle strutture extralberghiere di Terrasini.
L’appuntamento ha avuto luogo nell’aula consiliare del comune di Terrasini, dove il sindaco Giosuè Maniaci ha parlato della ricchezza turistica del territorio che amministra e degli sforzi organizzativi per gestire al meglio l’ondata turistica estiva che arriva a toccare 500mila presenze in una sola stagione.
Gabriele Trombetta, delegato Federalberghi Extra di Terrasini e leader dell’associazione Hospitality Pro, ha osservato che “il gemellaggio con il Consorzio non è altro che lo specchio dell’associazione, basata su interscambi professionali tra le strutture alberghiere e i rapporti umani che consolidano azioni di cooperazione e collaborazione”.
Mentre Rosa Di Stefano, presidente di Federalberghi Palermo, ha dichiarato che “il gemellaggio tra Terrasini, le strutture extralberghiere e il Consorzio lago di Bolsena è la dimostrazione concreta che il turismo cresce quando i territori dialogano, condividono esperienze e costruiscono visioni comuni. Le strutture extralberghiere di Hospitality Pro stanno tracciando una strada esemplare: cooperazione, formazione reciproca, relazioni umane vere. Sono queste le forze che rendono un sistema turistico più solido, più consapevole e più competitivo. Federalberghi Palermo crede profondamente in questo modello e continuerà a sostenere ogni iniziativa che unisce operatori e istituzioni per far crescere la Sicilia con coraggio e professionalità”.
A Vibo Valenzia protocollo antimafia nel settore turistico alberghiero
Il 28 novembre è stato sottoscritto, presso la prefettura di Vibo Valentia, il protocollo d’intesa per la prevenzione amministrativa antimafia nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione.
L’intesa, promossa dal ministero dell’Interno, in considerazione della rilevanza strategica del comparto e aperta all’adesione di ulteriori enti interessati, prevede “l’istituzione di un osservatorio provinciale incaricato di monitorare eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata”.
Con la firma dell’accordo, gli enti locali si impegnano a estendere la richiesta della comunicazione antimafia oltre i casi previsti dalla legge, includendo le attività private avviate tramite Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di prevenzione in un settore centrale per l’economia vibonese.
Il prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, ha evidenziato “l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e le associazioni di categoria per tutelare il comparto turistico-alberghiero e della ristorazione da possibili ingerenze della criminalità organizzata e per sviluppare efficaci strumenti di contrasto attraverso il lavoro del costituendo Osservatorio provinciale”.
Presenti all’evento i vertici provinciali delle Forze di polizia, i sindaci dei comuni di Joppolo e Pizzo, i commissari straordinari del comune di Tropea e i rappresentanti della Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, di Federalberghi Calabria e di Federturismo Confindustria Vibo Valentia.
Rapporto Federalberghi, Italia prima in Europa per capacità alberghiera ricettiva
ITALIA PRIMA IN EUROPA PER CAPACITA’ ALBERGHIERA RICETTIVA
32.943 GLI HOTEL, 1,1 MLN LE CAMERE, 2,3 MLN I POSTI LETTO
NEL 2024 SONO STATE 283,9 MLN LE NOTTI PASSATE IN ALBERGO
BOCCA: IL NOSTRO UN SISTEMA CHE TIENE. VIGILIAMO SUL FUTURO
L’Italia raggiunge ancora un suo primato, conquistando il podio come primo paese in Europa in termini di capacità alberghiera ricettiva: parte da questo elemento di grande impatto il X Rapporto sul sistema alberghiero e turistico ricettivo italiano, realizzato dalla Federalberghi che ne ha pubblicato una breve anteprima.
Un punto di partenza importante per mostrare la fotografia, numeri alla mano, della situazione turistico ricettiva nel nostro Paese, in riferimento ad un comparto che, ricorda il World Travel and Tourism Council (Wttc), nel 2024 rappresentava l’11% del Pil nazionale.
Il rapporto mette in luce l’evoluzione del sistema alberghiero italiano nei suoi aspetti fondanti, partendo dalla base: l’Italia, con 32.943 alberghi, 1,1 milioni di camere e 2,3 milioni di posti letto, è il primo paese europeo per capacità ricettiva alberghiera. Dal rapporto si evidenzia che la categoria più numerosa è quella media, ovvero quella dei 3 stelle e delle RTA (residenze turistico alberghiere). A questo gruppo appartengono 18.182 alberghi equivalenti al 55,2% dell’offerta. Delle categorie più alte, invece, fanno parte il 22,5% degli alberghi e, in particolare, sono 6.639 i 4 stelle e 771 i 5 stelle. Gli alberghi a 1 e 2 stelle rappresentano invece il 22,3% (sono rispettivamente 2.339 e 5.002).
Dal 2000 ad oggi lo scenario è decisamente cambiato: all’inizio del terzo millennio la categoria più numerosa era quella degli alberghi a 1 e 2 stelle che rappresentavano il 49,3% dell’offerta. I 3 stelle e le RTA erano il 42,2% mentre ai 4 e 5 stelle appartenevano appena l’8,5% degli alberghi.
Parallelamente a questo processo di riqualificazione, c’è stato anche un ampliamento della dimensione media degli alberghi. Basti pensare che tra il 1980 e il 2024 i letti per albergo sono passati da una media di 37,6 a 69,3.
Analizzando più nel dettaglio la distribuzione delle strutture su tutta la Penisola, viene evidenziato che la maggioranza degli esercizi alberghieri italiani (il 58,2%) e dei relativi posti letto (il 51%) si concentra nelle regioni del nord. La regione con il maggior numero di esercizi è il Trentino-Alto Adige (5.380 alberghi), seguita dall’Emilia-Romagna (4.074), dal Veneto (3.133), dal Lazio (2.864), dalla Lombardia (2.832), e dalla Toscana (2.712).
La classifica della capacità ricettiva, espressa in termini di camere, vede in testa l’Emilia-Romagna (141.578), seguita da Trentino-Alto Adige (123.439), Veneto (108.992) e Lazio (108.217). Diversa la situazione nel nostro Meridione: gli alberghi nel sud e nelle isole sono infatti caratterizzati da una dimensione media maggiore. In questo quadro, le regioni in cui gli alberghi hanno la dimensione media più grande sono la Calabria (119,6 posti letto), la Sardegna (108,6), la Puglia (100,2) e la Sicilia (92,9).
Interessante osservare la domanda di servizi alberghieri: secondo il rapporto, il 61% delle presenze turistiche registrate nel 2024 in Italia (pari in valore assoluto a 283,9 milioni di presenze) ha soggiornato negli alberghi. Rispetto all’anno precedente l’aumento è stato del 3,1%. Gli arrivi negli alberghi, invece, sono stati 96,4 milioni: il 2,9% in più rispetto al 2023.
Entrando più nello specifico sulla provenienza dei viaggiatori, si evince che 47,5 milioni di arrivi e 134,7 milioni di presenze alberghiere riguardano turisti italiani. Gli stranieri, invece, hanno fatto registrare 48,9 milioni di arrivi e 149,2 milioni di presenze. Si conferma dunque quello che era stato percepito in parte, ovvero che, in riferimento agli italiani, rispetto all’anno precedente c’è stato un calo degli arrivi e delle presenze, mentre per gli stranieri, tra arrivi e presenze, vi è stato un incisivo aumento.
“Il quadro che viene fuori da questo rapporto - ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - ci mostra un sistema che tiene. La capacità ricettiva ci contraddistingue in tutta Europa, sempre più visitatori orientano la propria scelta su un soggiorno in hotel e, ultimo ma non da ultimo, la crescita del turismo straniero a sua volta rivela la qualità di un’offerta che non delude, anzi fidelizza il viaggiatore.
Lo scenario internazionale nell’ultimo anno ha presentato diversi ostacoli che certo non hanno facilitato il movimento turistico straniero – ha aggiunto Bocca - I conflitti internazionali e la drammatica situazione in Medio Oriente hanno provocato un poderoso colpo di freno rispetto agli anni passati. Nel contempo, il nostro turismo interno ha subito una battuta d’arresto dovuta al sempre più alto costo della vita.
Io credo davvero che oggi - ha concluso Bocca - ogni seppur lieve crescita vada considerata al doppio del suo valore, poiché essa mostra l'andamento delle scelte di un turismo globale, capace di abbattere l'incertezza del progetto viaggio, anche a fronte di situazioni di potenziale pericolo. I dati, ribadisco, ci parlano di un sistema solido, ben distribuito, di strutture che hanno colto la sfida della riqualificazione per una maggiore competitività. Certo vi è sempre la possibilità di migliorare, dovremo concentrarci su questo. Ma intanto continuiamo a fare ciò che ci caratterizza, vigiliamo sul futuro”.
La sintesi del rapporto è disponibile nella sezione “Rapporti e indagini” del sito www.federalberghi.it.
Cesenatico, a scuola di turismo negli hotel
A Cesenatico i’Istituto tecnico economico Giovanni Agnelli, insieme alla scuola media Dante Arfelli, con Adac Federalberghi ed il comune, hanno dato vita a un progetto che unisce formazione, turismo e cultura.
Il turismo non è soltanto economia, ma anche cultura e sapere. Da questa convinzione nasce “A scuola nel Territorio”, un progetto promosso dalla scuola media e dall’Ite. L’iniziativa, voluta fortemente dai dirigenti scolastici Silvia Tognacci e Massimo Dellavalle, si pone l’obiettivo di rafforzare l’orientamento scolastico degli studenti della scuola media e valorizzare le competenze linguistiche e professionali degli alunni Ite dell’indirizzo turistico.
Quest’anno il progetto vede la collaborazione del presidente Alfonso Maini di Adac, della consigliera Silvia Pasolini e della direttrice Simona Bonoli e porta le attività direttamente nelle strutture alberghiere, il Grand Hotel Da Vinci e l’Hotel Lalla, per l’occasione trasformate in laboratori didattici. Gli studenti della classe 5AT dell’Ite, in veste di tutor, hanno accolto e guidato i ragazzi delle classi terze della scuola media in esperienze pratiche, role-play linguistici in tedesco e simulazioni di accoglienza turistica.
"Il progetto valorizza una dimensione educativa sempre più importante, la scuola come ponte tra formazione e realtà del lavoro. All’Ite Agnelli, infatti, lo studio delle lingue inglese, tedesco, francese e spagnolo, si intreccia con discipline economiche e giuridiche, marketing, diritto, economia aziendale e geografia turistica, costruendo un profilo professionale moderno e spendibile in contesti nazionali e internazionali”, ha spiegato il dirigente scolastico Dellavalle.
Mentre le insegnanti sottolineano che “il progetto è un esempio di collaborazione virtuosa tra scuola e imprese locali, che consente di far crescere nei ragazzi la consapevolezza del valore delle lingue, dell’economia e dell’accoglienza". E sono già in corso contatti con la Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico per estendere l’iniziativa.
Federalberghi Palermo, la legalità deve essere presidio permanente
Il 25 novembre Federalberghi Palermo ha partecipato, in prefettura, a un incontro con i rappresentanti di Confcommercio e Confesercenti per affrontare un tema decisivo per il futuro della città, ossia “sicurezza e legalità come condizioni fondamentali per la vita economica e sociale di Palermo”.
“Non abbiamo fatto un semplice incontro istituzionale. Abbiamo messo al centro il nervo scoperto di questa città: la legalità. Senza sicurezza non c’è turismo, non c’è commercio, non c’è sviluppo. È la base di tutto. I risultati del primo mese di “zona rossa” hanno prodotto effetti concreti e positivi: un controllo più visibile, costante e coordinato ha restituito serenità ai residenti, percezione di ordine agli imprenditori e maggiore tranquillità ai visitatori.
Quando lo Stato si vede, si sente e il primo mese di zona rossa lo dimostra, la città cambia respiro. Lo abbiamo riconosciuto con gratitudine al prefetto, Massimo Mariani, al sindaco, Roberto Lagalla, e alle forze dell’ordine, perché questa presenza funziona, si vede, si tocca", ha dichiarato il presidente di Federalberghi Palermo Rosa Di Stefano.
Durante l’incontro, Federalberghi Palermo, ha espresso una posizione comune e precisa: la legalità non può essere gestita ‘a ondate’, ma deve diventare un presidio permanente.
Al prefetto sono state fatte richieste chiare: "canali rapidi, protetti ed efficaci per gli imprenditori che scelgono di denunciare; attenzione costante non solo al centro storico, ma anche ai quartieri periferici e ai comuni della provincia, spesso più esposti e isolati".
“Mentre il centro storico ritrova un po’ di serenità, in altri pezzi del territorio qualcuno è tornato a battere cassa Non possiamo archiviare questi fatti come episodi. Dietro ogni richiesta estorsiva c’è un messaggio preciso: tu lavori se io te lo permetto. Questo, oggi, a Palermo, non può più passare.
Non è fisiologia del territorio, è veleno puro per l’economia sana. E il turismo vive di luce, non di paura. Palermo è stanca di chi prova a piegarla. Palermo ha il diritto di stare dalla parte della legalità, ogni giorno.
E noi, come rappresentanti delle imprese, saremo sempre in prima linea in questa direzione”, la conclusione di Rosa Di Stefano.
Savona, incontro per la DMO Ligurian Riviera
L’assessore regionale al Turismo, Luca Lombardi ha incontrato, nella sala delle Capriate del Complesso Monumentale di santa Caterina di Finalborgo, i soggetti aderenti alla costituente Destination Management Organization, DMO, della provincia di Savona.
Finora, la DMO è composta dai comuni di Alassio, Albenga, Albisola Superiore, Albissola Marina, Bergeggi, Borghetto Santo Spirito, Borgio Verezzi, Celle Ligure, Finale Ligure, Laigueglia, Loano, Noli, Pietra Ligure, Savona, Spotorno, Toirano, Tovo San Giacomo e Varazze. A questi si affiancano le associazioni di categoria che gestiscono l’imposta di soggiorno, tra cui Coldiretti Savona, Confesercenti Savona, Federalberghi Savona, Fiaip Savona, Fimaa Savona, Unione provinciale Albergatori, Confindustria Savona e Confcommercio Savona. A fare da trait d’union tra la regione e territorio è la Camera di Commercio Riviere di Liguria.
Ogni comune aderente verserà alla Dmo una quota fissa da definire sul totale riscosso dall’imposta di soggiorno. Con queste risorse saranno finanziati progetti comuni, tra cui campagne di promozione turistica e la Tourist Card Tpl, che consentirà il trasporto gratuito su tutto il territorio provinciale.
“È stato un momento utile di confronto sui progetti in corso e sulle prospettive di sviluppo della nuova governance turistica territoriale che si fonda su un progetto ambizioso: la creazione di un ecosistema digitale integrato che coordina strumenti, dati e attori.
L’obiettivo è duplice: innovare la promozione della Liguria e rafforzare la capacità di promo-commercializzare l’offerta turistica, trasformando la visibilità in valore economico per i territori. La Regione guida il sistema, mentre le Dmo agiscono come cabine di regia territoriali.”
“Strumento cardine del sistema è il Dms, acronimo di Destination Management System, che gestisce in modo integrato i processi di informazione, accoglienza e promozione, coordinando contenuti, dati e servizi turistici in un’unica piattaforma gestionale”, ha dichiarato Luca Lombardi.
“Entro il 15 dicembre contiamo di arrivare alla firma e a metà gennaio presentare il Piano di azione. L’asse tra pubblico e privato è vincente e va sostenuto ogni volta che si presenta l’occasione. È fondamentale avere una visione condivisa e sinergica, seguendo una regia precisa, capace di coordinare energie, competenze e obiettivi, senza dispersioni e con la massima efficacia”, ha commentato il presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria Enrico Lupi.
Il Consiglio di Stato ribadisce l’obbligo del riconoscimento de visu degli alloggiati
IL CONSIGLIO DI STATO ANNULLA LA SENTENZA DEL TAR E RIBADISCE L’OBBLIGO DEL RICONOSCIMENTO DE VISU DEGLI ALLOGGIATI
BOCCA: L’IMPEGNO DEGLI ALBERGATORI PROMUOVE LA SICUREZZA DELLA COMUNITA’
Il Consiglio di Stato, con sentenza del 21 novembre 2025, accogliendo le istanze del Ministero dell’Interno e di Federalberghi, ha annullato definitivamente la sentenza del TAR Lazio del 27 maggio scorso che aveva sospeso l’efficacia della circolare del Viminale sul riconoscimento de visu degli alloggiati.
La decisione del massimo organo di giustizia amministrativa ribadisce dunque che i gestori di tutte le strutture ricettive, incluse le unità immobiliari destinate alle locazioni brevi, oltre a ricevere il documento d’identità dell’ospite e a trasmetterlo all’autorità di pubblica sicurezza, devono effettuare il riconoscimento delle persone alloggiate verificando di persona la corrispondenza tra il titolare del documento e l’effettivo ospite della struttura.
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ricorda che “questa procedura contribuisce a elevare in maniera significativa i livelli di sicurezza, a vantaggio sia degli ospiti delle strutture ricettive sia della cittadinanza, a partire dalle persone che subiscono i disagi derivanti dall’abitare nei palazzi in cui si registra un continuo viavai di persone sconosciute, dirette agli appartamenti affittati ai turisti”.
“Il riconoscimento de visu degli alloggiati - prosegue Bocca - comporta un impegno che gli albergatori (così come i gestori di residence, bed and breakfast, affittacamere e campeggi) assolvono da sempre con grande senso civico, consapevoli delle ricadute positive di cui beneficia tutta la comunità, come dimostrano i recenti casi in cui sono stati individuati e catturati pericolosi malviventi”.
Federalberghi è intervenuta nel giudizio a seguito di un decreto del Presidente del Consiglio di Stato che ha sollevato, d’ufficio, un’eccezione di possibile inammissibilità del ricorso primo sul quale si è espresso il TAR, in quanto il contraddittorio instaurato nel giudizio di primo grado si profilava prima facie non integro senza il coinvolgimento di un ente associativo rappresentativo del settore della ricettività alberghiera.
DUE FOCUS SUL RICONOSCIMENTO DEGLI ALLOGGIATI
Nel corso del giudizio d’appello presso il Consiglio di Stato, il Ministero dell’Interno ha evidenziato il ruolo determinante che può assumere, in termini di prevenzione di eventuali minacce, la verifica della corrispondenza tra la persona recata nel documento d'identità e quella che effettivamente entra nella struttura alloggiativa.
Di seguito sono elencati alcuni casi recenti in cui grazie al riconoscimento degli alloggiati sono stati individuati e catturati pericolosi malviventi.
Inoltre, un’analisi svolta dal dipartimento legale di Federalberghi evidenzia che l’obbligo di riconoscere gli alloggiati è presente nell’ordinamento italiano sin dall’epoca preunitaria, in forza di una tradizione giuridica consolidata le cui radici affondano nella storia.
Alcuni casi recenti in cui grazie al riconoscimento degli alloggiati sono stati individuati e catturati pericolosi malviventi
Grazie al sistema alloggiati web, le forze dell’ordine dispongono di uno strumento efficace per individuare e catturare pericolosi malviventi.
Il ministero dell’Interno, nel corso del giudizio d’appello presso il Consiglio di Stato, ha riferito quanto accaduto il 3 settembre 2025 a Viterbo, quando la Polizia di Stato ha proceduto all'arresto di due cittadini turchi che alloggiavano in un B&B, trovati in possesso di armi da fuoco, che erano state occultate nella stanza occupata.
L'operazione di polizia, condotta in concomitanza della nota manifestazione religiosa denominata "processione della Macchina di Santa Rosa", si è avvalsa della segnalazione del titolare della struttura alloggiativa, insospettito proprio dal fatto che uno dei due stranieri avesse inviato attraverso whatsapp la carta d'identità che ritraeva un individuo non corrispondente a quello poi effettivamente presentatosi sul posto.
Secondo il Ministero, dalla declinazione dell'episodio si evince il ruolo determinante che può assumere, in termini di prevenzione di eventuali minacce, la verifica della corrispondenza tra la persona recata nel documento d'identità e quella che effettivamente entra nella struttura alloggiativa.
Quello segnalato dal Viminale è solo uno dei tanti casi in cui il sistema alloggiati web ha dimostrato la propria efficacia.
Il Centro studi di Federalberghi ha redatto una rassegna di ulteriori casi recenti relativi a fatti direttamente riconducibili all'ambito di applicazione della circolare che è stata confermata dal Consiglio di Stato.
Perugia, 10 giugno 2025
Latitante catturato a seguito di alert pervenuto al sistema “alloggiati web”. E’ stato individuato all’interno di un hotel, deve scontare 2 anni, 9 mesi e 29 giorni di reclusione.
https://www.lanazione.it/umbria/latitante-catturato-in-albergo-a-perugia-era-rientrato-dalla-spagna-per-un-matrimonio-e27e05b8
Jesolo, 31 luglio 2025
Fuori dalla cella, li ritrovano liberi a godersi il mare: scatta il blitz in albergo. Un moldavo 35enne già condannato a più di tre anni per furti e rapine. Un 44enne italiano con un anno di pena per truffe.
https://www.veneziatoday.it/cronaca/controlli-alberghi-jesolo-due-arresti-polizia-commissariato-ordine-carcerazione-mandato-europeo.html
Montecatini, 9 agosto 2025
Arrestato un quarantenne rumeno, rintracciato grazie al sistema ’Alloggiati Web’, la banca dati relativa agli alloggiati nelle strutture ricettive. L’uomo, ricercato dagli inizi del 2022 per scontare una pena, in seguito a una condanna per il reato di furto aggravato, si trovava in una struttura ricettiva.
https://www.lanazione.it/montecatini/cronaca/si-registra-in-albergo-la-ed577942
Brescia, 18 agosto 2025
Era ricercato da oltre nove mesi ed è finito in manette in un albergo della città. A suo carico condanne per vari reati, dallo spaccio di sostanze stupefacenti all’evasione, dalla resistenza a pubblico ufficiale fino all’immigrazione clandestina e al reingresso illecito in Italia.
https://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/25_agosto_19/latitante-da-quasi-un-anno-individuato-in-un-albergo-in-citta-arrestato-3117635f-6d89-4ac6-8160-7563f2750xlk.shtml?refresh_ce
Sirmione, 2 settembre 2025
È stata la registrazione in un albergo di Sirmione a tradire, e quindi far arrestare, un 54enne polacco ricercato dalle autorità inglesi per i reati di evasione fiscale e riciclaggio e colpito da un mandato di arresto europeo.
https://www.giornaledibrescia.it/cronaca/ricercato-riciclaggio-inghilterra-arrestato-sirmione-y2jo8qry
Roma, 4 settembre 2025
Arrestato narcotrafficante olandese ricercato in campo internazionale. Il suo “check in” non è sfuggito ai canali di monitoraggio della Questura di Roma.
https://questure.poliziadistato.it/it/Roma/articolo/173368b940807a034323034212
Brescia, 1° ottobre 2025
Un uomo di 33 anni, latitante da oltre quattro anni, è stato arrestato dalla Polizia di Stato in un albergo. L'uomo doveva scontare una pena definitiva di 3 anni e 7 mesi per reati contro il patrimonio, frode e spaccio di sostanze stupefacenti. La cattura è stata resa possibile grazie alla registrazione del soggetto presso la struttura ricettiva.
https://www.bresciatoday.it/cronaca/brescia-arrestato-albanese-latitante.html
Napoli, 3 ottobre 2025
La Polizia di Stato ha fermato un uomo presso un hotel nella zona di Capodichino. Si tratta di un 25enne di origini siriane gravemente indiziato di ricettazione, utilizzo di documento valido per l’espatrio provento di furto, sostituzione di persona e possesso di documenti falsi nell’uso e false attestazioni a Pubblico Ufficiale sull’identità personale.
https://questure.poliziadistato.it/it/Napoli/articolo/342368e386c1cb512182431192/
Le origini storiche dell’obbligo di riconoscere gli alloggiati
L’obbligo di effettuare il riconoscimento delle persone alloggiate nelle strutture ricettive, oggi sancito dall’articolo 109 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (regio decreto 18 giugno 1931, n. 773), è presente nell’ordinamento italiano sin dai suoi albori.
Se ne trova traccia nell’articolo 42 della legge del Regno di Sardegna n. 3720 del 13 novembre 1859, ai sensi del quale "chiunque dà alloggio a persona di altri Stati, ancorché a titolo gratuito, deve consegnarne il nome e prenome, la patria, la provenienza e direzione, colle indicazioni delle carte di cui sia munita. Tale consegna deve essere fatta all'Autorità locale di pubblica Sicurezza entro le 24 ore."
Il precetto, inizialmente circoscritto ai cittadini stranieri, fu esteso a tutte le persone alloggiate con l’articolo 47 dell’allegato B della legge 20 marzo 1865, n. 2248, approvata poche settimane dopo che la capitale si era trasferita da Torino a Firenze, che - nel disciplinare l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia - stabiliva che gli albergatori, gli osti, i locandieri e le persone che affittano camere ed appartamenti mobiliati o forniscono presso di sé alloggio per mercede per un tempo minore di un trimestre “devono, entro 24 ore, denunziare all'uffizio locale di pubblica sicurezza l'arrivo e la partenza delle persone cui avranno dato alloggio, trasmettendogliene un elenco conforme al modulo determinato con regolamento”.
Il principio fu poi ribadito nel 1889, con l’articolo 61 del regio decreto n. 6144, secondo il quale “gli albergatori, i locandieri e coloro che danno alloggio per mercede, devono tenere un registro delle persone alloggiate e notificarne giornalmente all'autorità locale di pubblica sicurezza l'arrivo e la partenza, nei modi che saranno stabiliti dal regolamento.”
Ma le radici della norma affondano nella storia molto più antica, come testimonia la letteratura, che racconta le stringenti normative di pubblica sicurezza in vigore nel Ducato di Milano del Seicento e nella Repubblica di Venezia del Settecento.
Nel primo atto de La Locandiera, commedia di Carlo Goldoni scritta nel 1753, all’arrivo di Ortensia alla locanda (scena XIX), il cameriere Fabrizio le dice: “Noialtri locandieri siamo obbligati a dar il nome, il casato, la patria e la condizione di tutti i passeggieri che alloggiano alla nostra locanda. E se non lo facessimo, meschini noi.”
Nel capitolo XIV dei Promessi Sposi, romanzo storico di Alessandro Manzoni scritto nel 1825 e ambientato nel 1628, all’Osteria della Luna Piena, l’oste dice a Renzo: “Noi siamo obbligati a render conto di tutte le persone che vengono a alloggiar da noi: noi siamo obbligati a render conto di tutte le persone che vengono a alloggiar da noi: nome e cognome, e di che nazione sarà, a che negozio viene, se ha seco armi... quanto tempo ha di fermarsi in questa città...”.
Tornando alle fonti giuridiche, si trova traccia dell’obbligo in una Grida emanata il 16 aprile 1583 dal Governatore di Milano, Carlo d'Aragona Tagliavia, nella quale si afferma “Tutti gli osti tavernieri, e altre persone che in questa città di Milano e nelle dette altre città terretengono Hostarie, Taverne, Camere locande, luoghi di qualsivoglia maniera, dove ospitano, e alloggiano, e siano forestieri viandanti, e ospiti, ogni notte, giorno per giorno, diano lista, notizia, e relazione particolare delle persone che alloggiano in sue case, Hostarie, Taverne, Camere locande, ò altri qualsivoglia luoghi, dove staranno, specificando il nome e di che nazione sarà il tale forestiero, e se viene con armi o senza esse, e se conduce o no cavalli: la quale notizia e relazione comanda S. Ecc.”
Food influencer, basta cene gratis a chi non ha competenze. Il video di Francesco Rizzo divide il web
Sta facendo molto discutere, ed era ovvio che accadesse, l’ultimo video pubblicato sui social da Francesco Rizzo, titolare del ristorante Cascina Ovi. Rizzo affronta, senza giri di parole, un tema sentito da molti ristoratori, cioè le richieste di cene gratuite in cambio di recensioni o contenuti social.
Nel video che in poche ore ha ottenuto centinaia di visualizzazioni e commenti, Rizzo esordisce con un “Hanno veramente stufato!”, riferendosi a quella parte di “food influencer” che, secondo il ristoratore, “non ha alcuna preparazione, talvolta neppure un seguito rilevante, e si permette comunque di proporre collaborazioni che si traducono in uno scambio squilibrato: una cena gratuita in cambio di un video uguale a migliaia di altri”.
“Proposte simili mi sono arrivate da persone per cui il massimo esempio di piatto di livello è il panino con la salamella davanti allo stadio. E dovrei affidare a loro il racconto del mio lavoro?”, si chiede Rizzo.
E si rivolge ai colleghi: “Amici ristoratori, avete passato settimane, magari mesi per trovare la giusta formula di un piatto e poi pensate che un video uguale a mille altri sia la maniera migliore per raccontarlo? I nostri locali meritano molto di meglio”.
Il messaggio finale è un invito alla responsabilità nella comunicazione gastronomica:
“Cerchiamo le recensioni di chi conosce davvero la cucina. Sono attivi, in Italia, molti critici di alto livello (attivi anche sui social, ovviamente: non è questione di canale, ma di preparazione). Il punto non è se offrire un pasto, ma a chi offrirlo”.
Nei numerosissimi commenti, si è scatenato il dibattito: ristoratori, addetti ai lavori e clienti hanno detto la loro, spesso schierandosi dalla parte di Francesco Rizzo.
“Finalmente qualcuno che lo dice”, è uno dei commenti più frequenti.
Federalberghi, con regione Emilia Romagna per riqualificare l’ospitalità
In una riunione, svoltasi recentemente, del consiglio direttivo di Federalberghi Emilia-Romagna l’associazione, rappresentata anche dal presidente Federalberghi Parma, Emio Incerti, ha incontrato l’assessore regionale al Turismo Roberta Frisoni.
Il confronto è stato importante per condividere un percorso di sostegno, riqualificazione e sviluppo del comparto alberghiero regionale. “Il dialogo, frutto di una interlocuzione costante con i territori, è stato accompagnato dalla presentazione di un documento programmatico elaborato da Federalberghi”.
Per il rilancio del settore, sono soprattutto due i settori su cui puntare: l’ urbanistica, come elemento chiave per favorire una migliore pianificazione e rigenerazione delle strutture e gli strumenti finanziari dedicati, capaci di sostenere investimenti in riqualificazione e innovazione.
A questi si aggiungono la necessità di una revisione della classificazione delle strutture ricettive e l’individuazione di risorse stabili, con modalità di accesso semplificate.
Durante l’incontro è stato illustrato il nuovo bando regionale da 11 milioni di euro, destinato alla riqualificazione delle strutture ricettive. Un intervento ritenuto ampiamente positivo da Federalberghi e che sarà promosso a livello territoriale e tra gli associati.
“Ringraziamo l’assessora Frisoni per la capacità di ascolto e l’impegno dichiarato a cercare soluzioni a sostegno di una categoria, quella degli albergatori, composta da operatori sempre pronti a garantire un turismo di qualità nonostante un contesto economico difficile. Per questo chiediamo interventi stabili e strutturali per il settore, volti a favorire l’innovazione con criteri chiari e coerenti, in un’ottica di ascolto e apertura al cambiamento”, la dichiarazione di Emio Incerti.