“Io sono figlio di una cuoca e di un albergatore. Alla pensione Cinzia Zero Stelle di Riccione ho visto da bambino cosa vuol dire volere bene a tutti, nessuno escluso”. A parlare è l’attore Paolo Cevoli, che torna a rivestire i panni del suo comico assessore e lo fa per un’ottima causa, quella del turismo inclusivo.
Cevoli è infatti il volto di “In Emilia-Romagna c'è una vacanza per me - Welcome Everybody”, l'iniziativa della regione per un turismo sempre più inclusivo. Al centro del messaggio “c'è qualcosa che va oltre, ossia l'idea che l'accoglienza sia un'eredità culturale da preservare”.
Presentato dalla sottosegretaria Manuela Rontini e dall’assessora al Turismo Roberta Frisoni, il progetto, finanziato con 3,3 milioni di euro dal ministero per le Disabilità, punta a fare dell’inclusione un vero marchio di qualità turistica.
Oltre a Cevoli, testimonial dell’iniziativa è anche la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti, che ha sottolineato “l’importanza dell’autonomia per ogni viaggiatore con bisogni specifici”.
L’attore ha ricordato con emozione la sua infanzia a Riccione “Mia mamma tirava la sfoglia, mio babbo raccontava le pataccate. È da loro che ho imparato cosa significa voler bene alle persone, tutte. E oggi, questa eredità non va sprecata, va tramandata”.
Nel suo racconto, Cevoli ha unito anche i due volti della regione: “Quando mi chiedono la differenza tra Emilia e Romagna, rispondo che siamo più uniti che diversi. Il trattino che ci unisce è come il gancio dei vagoni del treno: ci tiene insieme e ci fa andare lontano”.
Cevoli ha ricordato con tenerezza gli anni del boom turistico, le famiglie che tornavano ogni estate, i clienti che lasciavano la caparra per l'anno dopo, le camere col bagno in corridoio e la numero 10 con bagno in camera, sempre richiesta dai genitori di una bimba con la sindrome di Down. “Quella bimba stava un mese da noi, ed era di casa. Questo è il senso: far sentire ogni persona al posto giusto”.
“Vogliamo promuovere un’autentica trasformazione culturale – hanno dichiarato Rontini e Frisoni – L’accessibilità non è solo un dovere, ma un’opportunità per tutta la comunità”.
E “non servono solo infrastrutture, ma servono anima e cuore. È inutile avere strutture perfette se poi nessuno ti sorride. Noi romagnoli accogliamo tutti, più bene degli altri”, il commento di Cevoli.