Il commissariamento del comune di Prato e la prospettiva delle elezioni del nuovo sindaco solo nella prossima primavera, quindi tra quasi un anno, preoccupa gli operatori del settore turistico.
A lanciare l’allarme è Federalberghi Prato e provincia, che teme una brusca battuta d’arresto per i progetti già avviati e una fase di stallo che potrebbe avere gravi ripercussioni su un comparto in crescita.
“Non possiamo che esprimere grande preoccupazione per l’impatto che un anno intero di commissariamento potrebbe avere sul turismo locale. In particolare, ci chiediamo quale sarà il destino dei progetti avviati dall’assessore Chiara Bartalini, come il Capodanno cinese, il festival Seminare Idee, Epic (Experience Prato Industrial Culture), con cui si puntava ad aumentare le presenze di turisti del 25%, i progetti legati al turismo sportivo ma anche quelli già consolidati come Eat Prato e Tipo”, dice il presidente Sauro Venturi.
Tra i timori espressi, anche lo stop alla Dmo (Destination management organization), risultato di un percorso condiviso con l’amministrazione e atteso per l’autunno, che avrebbe segnato un punto di svolta nella strategia di promozione turistica della città.
Federalberghi rinnova quindi l’appello per un ritorno al voto il prima possibile, auspicando l’anticipo delle elezioni per scongiurare un anno di paralisi. Allo stesso tempo, prosegue l’attività di rappresentanza a livello locale e nazionale, partecipando a fiere e incontri istituzionali attraverso il vicepresidente Davide Bonari, anche con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sul valore strategico del turismo per l’economia pratese. “Questo momento difficile deve diventare un’occasione di riflessione collettiva: Prato ha bisogno di una visione turistica chiara e condivisa, non può permettersi di perdere tempo”, osserva Venturi.
Intanto i primi dati relativi al primo semestre registrano un calo di presenze rispetto all’anno scorso a causa delle crisi geopolitiche in Ucraina e Medio Oriente. A trainare le presenze è stato il MotoGP, mentre altri eventi come il Pride e Pitti Filati hanno registrato un’affluenza deludente, anche per via di una programmazione considerata poco favorevole.