• Federalberghi

    Federalberghi è la principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Italia.

     

    L'associazione rappresenta le istanze e gli interessi degli albergatori nei confronti delle istituzioni e delle organizzazioni politiche, economiche e sindacali.

     

    Aderiscono a Federalberghi più di 27.000 alberghi su un totale di circa 33.000, attraverso 126 Associazioni territoriali.

     

    È socio fondatore di Hotrec, la Confederazione europea degli hotel, dei ristoranti e dei bar ed aderisce a Confcommercio, ove ha dato vita a Confturismo.

     

    Il Presidente è Bernabò Bocca, il Direttore Generale è Alessandro Massimo Nucara.

  • La partnership con Intesa Sanpaolo

                                                            Mance e tecnologia: anche il “grazie” è digitale

    Le soluzioni di Intesa Sanpaolo per la gestione delle mance cashless: semplicità per gli esercenti e vantaggio per gli addetti

    In un mondo che cambia, vince chi si adatta. Lo sanno bene, senza scomodare Darwin, gli imprenditori italiani del turismo, da sempre impegnati a offrire servizi completi e all’avanguardia, senza perdere di vista le innovazioni in arrivo e i cambiamenti in atto nelle preferenze degli utenti. Un’attenzione al nuovo necessaria riguardo alle grandi trasformazioni quanto agli apparentemente minori mutamenti delle abitudini, come la crescente digitalizzazione dei sistemi di pagamento che portano sempre più clienti a lasciare anche la mancia in modalità cashless, innestando una serie di nuove necessità sia per i titolari delle attività sia per i lavoratori cui quegli encomi sono destinati.

    A guidare la nuova massiccia tendenza sono i turisti anglosassoni, che abbinano una consolidata abitudine alla mancia a un utilizzo quasi esclusivo della moneta elettronica, la cui importanza per il settore è palese sin dai principali numeri di arrivi e presenze. Secondo le rilevazioni di SRM (Centro Studi del Gruppo Intesa Sanpaolo) su dati Istat, nel solo 2024 in Italia i turisti provenienti da USA, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda sono stati 13,8 milioni, il 20,3% del totale dei turisti nel nostro Paese, per un totale di oltre 42 milioni presenze. Un trend in forte crescita sia rispetto al 2023 (+39,2% per gli arrivi e +36,1% per le presenze), sia rispetto al pre-pandemia (+15,6% per gli arrivi, +17,2% per le presenze). Turisti dal Commonwealth che sono verosimilmente in buona compagnia di una fitta schiera di viaggiatori con abitudini di pagamento egualmente digitalizzate, provenienti da ogni latitudine.

    Ecco allora che ci si è attivati, con Intesa Sanpaolo in testa quale prima banca del Paese, che ha fatto dell’attenzione al turismo uno dei suoi benchmark di successo, per far sì che le mance cashless possano essere incassate in maniera efficace e semplificata (più del 90% dei terminali POS ISP-Nexi in dotazione presso esercenti del settore turistico-alberghiero è abilitato alla funzionalità mance).

    Da un lato, il legislatore ha introdotto nuove normative inerenti alla fiscalità delle mance, che per i lavoratori sono un elemento prezioso del reddito netto.
    E, dall’altro, l’ecosistema bancario ha attivato soluzioni tecnologiche che permettono agli esercenti di gestire in maniera immediata e semplice questa tipologia di pagamenti, valorizzando l’apporto dei propri collaboratori.

    Grazie a istituti di credito come Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Nexi, sono stati messi a disposizione strumenti digitali che permettono ai clienti di lasciare la mancia anche non in contanti, rendendo semplice e immediato ricevere e gestire l’operazione da parte degli esercenti, grazie a terminali POS evoluti (es. SmartPOS) e abilitati a incassare l’importo destinato come mancia, anche con la possibilità d’inviare la transazione direttamente dal registratore di cassa al POS, senza ulteriori operazioni manuali.

    “Come prima banca del Paese siamo fortemente impegnati nel sostegno alle imprese del turismo – spiega Anna Roscio, Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo – grazie al costante dialogo con gli imprenditori e con le associazioni di categoria del settore, sia attivando misure volte a dare slancio agli investimenti strategici, sia mettendo a disposizione quelle soluzioni innovative che sono sempre più centrali per essere al passo con le abitudini dei consumatori e le opportunità del mercato internazionale.
    Il nostro modello, inoltre, prevede uno specifico Desk Turismo dedicato alla consulenza specialistica, per sostenere e agevolare al meglio una nuova proposta di ospitalità sempre più attrattiva, più efficiente per i bilanci delle imprese e rispondente alle rinnovate richieste degli utenti”.

  • norme, tributi e incentivi

                                                                                Milleproroghe 2025

    Le principali proroghe applicabili al settore turismo, che il Governo e il Parlamento hanno approvato accogliendo le istanze di Federalberghi

    Il Decreto legge “milleproroghe” contiene diverse misure di grande importanza per le imprese turistico-ricettive e termali, che riepiloghiamo in questo articolo.

     prevenzione incendi

    Le attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del Decreto 9 aprile 1994, in possesso dei requisiti previsti dal Decreto 16 marzo 2012, potranno completare l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi entro il 31 dicembre 2026.

    è bene sottolineare che la misura non ha carattere generalizzato, ma riguarda unicamente le strutture che hanno già implementato un insieme di misure a tutela dei propri ospiti e che sono all’opera per realizzare ulteriori migliorie.

    Infatti, è previsto che entro il 31 dicembre 2025 debba essere presentata al Comando dei Vigili del Fuoco una SCIA parziale, attestante il rispetto di almeno otto delle seguenti prescrizioni, come disciplinate dalle specifiche regole tecniche: resistenza al fuoco delle strutture; reazione al fuoco dei materiali; compartimentazioni; corridoi; scale; ascensori e montacarichi; impianti idrici antincendio; vie di uscita a uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; locali adibiti a depositi; è stato inoltre prorogato al 31 dicembre 2025 l’analogo termine relativo ai rifugi alpini.

     agevolazioni per le imprese turistiche

    Si proroga fino al 31 ottobre 2025 il termine per la conclusione degli interventi agevolati che beneficiano del credito d’imposta e contributo a fondo perduto per le imprese turistiche (cosiddetti IFIT).

    Si tratta di agevolazioni per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture; imprese turistiche, con riferimento alle spese sostenute, incluse quelle di progettazione, per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica, di eliminazione delle barriere architettoniche, di interventi edilizi funzionali agli interventi precedenti, di realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali, nonché interventi di digitalizzazione.

     semplificazioni per impianti fotovoltaici in strutture turistiche o termali

    è stato rinviato di un anno, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025, il termine entro il quale i progetti di nuovi impianti fotovoltaici, realizzati con moduli collocati a terra o su coperture piane o falde, di potenza fino a 1 MW ubicati in aree nella disponibilità di strutture turistiche o termali, possono essere realizzati previa Dichiarazione d’Inizio Lavoro asseverata.

    contratti a termine

    Viene prorogato fino al 31 dicembre 2025 il termine entro il quale i datori di lavoro del settore privato possono stipulare contratti a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi, in ogni caso non superiore a 24 mesi e in assenza di specifiche previsioni contenute nei contratti collettivi, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti.

     rottamazione quater

    Limitatamente ai debiti compresi nelle dichiarazioni precedentemente effettuate, per l’adesione alla rottamazione quater, i debitori che al 31 dicembre 2024 sono decaduti dal beneficio possono essere reintegrati rendendo una richiesta di riammissione entro il 30 aprile 2025.

    Il pagamento delle somme, sulle quali sono dovuti gli interessi al tasso del 2% annuo dal 1 novembre 2023, potrà essere effettuato in unica soluzione, entro il 31 luglio 2025, oppure nel numero massimo di 10 rate consecutive, di pari ammontare, con scadenza, le prime due, il 31 luglio e il 30 novembre 2025.

     dorsale appenninica

    I residui dei bilanci 2023 e 2024 delle Regioni della dorsale appenninica potranno essere impiegati per sostenere le imprese turistico-ricettive, termali e della ristorazione che, a causa della scarsità di neve, hanno subito perdite di almeno il 30% nel periodo dal 1 novembre 2022 al 15 gennaio 2023.

     assemblee online

    Sino al 31 dicembre 2025 sarà possibile svolgere a distanza le assemblee degli organi di società ed enti, anche quando la modalità non è prevista dallo statuto.

    A.G.

  • numeri del turismo

    È stato pubblicato sul sito di Federalberghi l’aggiornamento trimestrale del Barometro del Turismo, la sintesi dei principali indicatori del settore curata da Federalberghi in collaborazione con Incipit consulting e con il patrocinio dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.

     

    Nel primo trimestre 2025 la percentuale di occupazione delle camere è stata dell’1,5% superiore allo stesso periodo dell’anno precedente.

     

    Nei primi due mesi del 2025 le presenze sono state sostanzialmente sui livelli dell’anno scorso (-0,2%). Tale risultato è la combinazione di due andamenti opposti: la crescita dei pernottamenti dei turisti stranieri (+2,3%) e la diminuzione dei nostri connazionali (-2,7%).

  • organizzazione

    L'Assemblea del Comitato Nazionale Giovani Albergatori che si è svolta a Merano il 17 maggio 2025, ha eletto Fabio Raimondo nuovo Presidente per il prossimo quinquennio.

    Raimondo, 34 anni, albergatore a Savona, prende il posto di Dinno De Risi, che ha ricoperto l'incarico di presidente del CNGA per due mandati. Raimondo è anche rappresentante regionale dei giovani albergatori della Liguria nonché docente e membro del Comitato tecnico-scientifico dell'ITS Turismo della Liguria.

  • risorse umane

    Pensare alla pensione è una di quelle cose che spesso vengono rimandate.

    Ma la realtà è che il momento migliore per iniziare a costruire una sicurezza economica per il domani è adesso

    di Massimo Fiaschi

     I dati parlano chiaro: la pensione pubblica continua a ridursi. Secondo la Ragioneria Generale dello Stato, il tasso di sostituzione netto – ossia la percentuale dell’ultima retribuzione che sarà coperta dalla pensione – sta diminuendo costantemente, per effetto dell’entrata a regime del “sistema contributivo”. Questo significa che chi andrà in pensione nei prossimi anni riceverà un assegno molto più basso rispetto a chi è uscito dal mondo del lavoro anni fa.

    Negli anni ’90, per affrontare questa problematica, è stata introdotta la previdenza integrativa, una pensione privata da affiancare a quella pubblica. Altre realtà, come il Fondo Mario Negri per i dirigenti del terziario, sono nate molto prima. Eppure, meno del 40% della forza lavoro vi aderisce, e tra gli under 35 solo il 27%. Numeri troppo bassi.

    Ma perché è così importante iniziare il prima possibile? La risposta è semplice: con il sistema interamente contributivo l’importo della pensione dipenderà dai contributi versati durante l’intero arco dell’attività lavorativa e non da quello che accade nei dieci anni precedenti il pensionamento.

    Assume, quindi, maggiore importanza quanto si versa e per quanto tempo. E la precarietà e gli stipendi bassi generano conseguenze negative dirette sulla futura pensione. In questi casi, mettere da parte risorse in autonomia diventa essenziale. Pianificare con anticipo permette di evitare errori che potrebbero pesare a lungo termine. Proprio quando le risorse sono scarse, fare errori costa di più.

    Anche chi ha stipendi più alti non deve abbassare la guardia. Se si è iscritti all’INPS dopo il 1995, bisogna considerare che la pensione pubblica è soggetta a un tetto massimo (120.607 euro lordi nel 2025). Questo significa che chi guadagna oltre quella soglia non versa ulteriori contributi e, di conseguenza, non si assicura una pensione proporzionata al proprio reddito.

    Se si desidera mantenere lo stesso tenore di vita una volta usciti dal mondo del lavoro, la previdenza complementare non è più un’opzione, ma una necessità.

    Un altro elemento da considerare è l’effetto della capitalizzazione. Anche versamenti minimi in un fondo pensione, se effettuati costantemente fin dall’inizio della carriera, possono fare una differenza enorme. Grazie agli interessi composti, il capitale cresce in modo esponenziale nel tempo.

    E l’eredità? Molti pensano che il patrimonio familiare possa rappresentare una garanzia per il futuro, inoltre le generazioni attuali sono meno numerose rispetto a quelle precedenti, quindi, il patrimonio accumulato dai genitori e dai nonni verrà suddiviso tra meno eredi. Ma affidarsi unicamente a questo non è una strategia vincente. Il costo della vita, le tasse e gli imprevisti possono ridurre rapidamente le risorse ricevute. Costruire un piano previdenziale individuale significa mettere al sicuro il proprio futuro senza dipendere da variabili incerte.

    Cosa fare subito? Informarsi è il primo passo. Se si è dirigenti d’albergo, con contratto firmato da Federalberghi e Manageritalia, oppure quadri o dipendenti del settore Turismo, è fondamentale valutare le opportunità offerte dai CCNL di categoria. Per esempio, ancora non tutti sono consapevoli dell’importanza di destinare il trattamento di fine rapporto alla previdenza complementare di categoria. 

    Per quanto riguarda i non dirigenti, invece, non tutti sanno che con l’adesione a un fondo contrattuale sorge l’obbligo per il datore di lavoro di versare una parte di contribuzione a suo carico, che in caso contrario si perderebbe.

    Aspettare è un errore. Pensarci oggi significa costruire un futuro più sicuro e sereno domani.

    *Segretario generale di Manageritalia

  • interviste

                                                                              “La tutela è il rispetto delle regole”

    Questa la visione del responsabile dei NAS, Generale di Brigata Raffaele Covetti, in merito all’osservanza delle norme in ambito alimentare e sanitario

    di Barbara Bonura

    Un napoletano con la legge nel sangue: laureato in Giurisprudenza, un’articolata e brillante carriera nell’Arma, il Generale di Brigata Raffele Covetti è l’attuale Comandante dei NAS, i Carabinieri per la Tutela della Salute. In questa intervista abbiamo chiesto al Generale la sua esperienza sul campo.

    Generale, nel suo ruolo di Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute, qual è la sua valutazione riguardo l’attenzione che gli italiani riservano al rispetto delle norme antisofisticazioni, nel campo alimentare e quant’altro?

    Posso asserire che negli ultimi tempi i cittadini italiani hanno cominciato a interessarsi con sempre maggiore attenzione alle problematiche riguardanti le sofisticazioni e le frodi alimentari, la corretta conservazione degli alimenti e il loro trasporto. Tale dato emerge sia con riguardo alle denunce e segnalazioni che pervengono, con sempre maggiore frequenza, ai nostri Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dislocati sull’intero territorio nazionale, sia con riguardo alla sempre più pregnante richiesta d’informazioni e di consigli che il cittadino rivolge ai nostri Uffici. Tante sono le richieste che ci sono rivolte, ad esempio, su come leggere correttamente le etichette degli alimenti, sulle regole della loro conservazione, sull’igiene delle somministrazioni e della conservazione. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che mi preme sottolineare, ovvero l’interazione tra il cittadino e i nostri presidi di legalità sul territorio. Insomma, è fondamentale che il cittadino onesto funga da nostra prima sentinella.

    La vostra attività riguarda un ambito molto vasto, dalle sofisticazioni alle frodi alimentari, alla sanità, fino ai controlli sul rispetto del benessere degli animali. In quale settore si riscontrano le maggiori irregolarità?

    Possiamo raggruppare le nostre attività in cinque macro aree d’intervento, che riguardano: la sicurezza sanitaria, la sicurezza farmaceutica, la sicurezza alimentare, la sicurezza veterinaria, i prodotti commerciali. Nel corso delle nostre campagne di controllo e monitoraggio, che effettuiamo periodicamente, abbiamo modo di rilevare un “congruo” numero di irregolarità che riguarda specificamente tutti i settori d’intervento.

     A suo avviso, il post Covid ha generato una qualche disattenzione in più tra gli operatori della ristorazione?

    Il periodo pandemico ha indubbiamente determinato forti difficoltà nel settore produttivo, anche in relazione alle necessarie restrizioni imposte per affrontare lo stato di emergenza derivatone. Pertanto, proprio nel momento in cui si è usciti da questa condizione si è ingenerata, anche in taluni operatori della ristorazione, la necessità di recuperare, anche in modo disonesto, il tempo e le risorse depauperate, con possibile ricaduta sulla qualità dei servizi offerti. In realtà, le risultanze dei nostri controlli effettuati nello specifico settore, nell’immediato post Covid, non hanno evidenziato particolare allarme.

    Ritiene che sia utile sostenere e potenziare una collaborazione tra le imprese e i NAS, con l’obiettivo di promuovere il rispetto delle normative?

    Lo ritengo fondamentale innanzitutto nell’interesse del consumatore, oltre che dell’operatore corretto. Lo scambio d’informazioni, d’impressioni e la condivisione di problematiche che possano migliorare l’esecuzione e la fruibilità dei servizi offerti, non può che determinare l’innalzamento della qualità degli stessi. In tale ottica, la costante formazione delle maestranze e degli operatori, così come le segnalazioni di situazioni a rischio da parte delle imprese virtuose, costituiscono la chiave di volta per garantire il pieno rispetto delle normative di settore e, quindi, il raggiungimento di più alti risultati a tutela delle imprese e dei cittadini.  

    Nel mondo alberghiero sono moltissimi gli aspetti su cui tenere alta l’attenzione: un hotel rappresenta un microcosmo in cui convivono più attività e servizi dedicati all’ospitalità. Qual è la prima regola che consiglierebbe di applicare e quali le “buone prassi” da raccomandare?

    Come lei ha giustamente sottolineato, una struttura ricettiva costituisce un microcosmo di servizi destinati all’ospitalità: la preparazione e la somministrazione di alimenti e bevande, le attività di svago e relax, la sicurezza antincendio, la salubrità, l’igiene, la stabilità delle strutture, ecc. Ognuno di questi servizi è regolamentato da specifiche normative di settore il cui rispetto è categorico e imprescindibile. Pertanto, la norma primaria da osservare è quella di impiegare nell’esercizio delle attività personale serio, formato e addestrato. Insomma, professionisti del mestiere che garantiscano professionalità e dedizione.     

    Nel settore dell’ospitalità vi è una forte competitività. Ritiene che mantenere alto il livello dei controlli possa fare la differenza?

    Le nostre attività di controllo hanno il primario obiettivo della tutela della salute del cittadino. Esse si sviluppano secondo un’ottica di prevenzione e repressione delle pratiche illecite, ma hanno anche uno scopo didascalico e di indirizzo degli operatori, gran parte dei quali trae anche dalle nostre verifiche tantissimi spunti per migliorare la qualità dei servizi offerti. È indubbio, quindi, che mantenere alta la soglia dei controlli, anche per l’effetto di deterrenza che ne deriva, contribuisca in modo significativo sia all’innalzamento dei livelli qualitativi delle prestazioni, sia a contrastare fenomeni di pressapochismo o, ancora peggio, di abusivismo che pure nello specifico settore hanno la loro incidenza. Il tutto a sicuro vantaggio degli operatori onesti e scrupolosi che hanno veramente a cuore la loro professione e, con essa, il rispetto del consumatore.            

    Di fronte a eventi come il Giubileo per il vostro Comando diventa più complicato intervenire?

    L’anno giubilare in corso vedrà certamente l’afflusso di milioni di fedeli, soprattutto nella Capitale. Un evento così straordinario determina un aumento esponenziale della richiesta ricettiva, con conseguente risposta nell’offerta. Una condizione veramente eccezionale che richiede uno sforzo corale da parte di tutti gli attori preposti alla vigilanza e alla tutela della collettività. In tale contesto, su indicazione del Comando Generale dell’Arma i NAS, unitamente ai Reparti dell’Arma della linea territoriale, stanno facendo energicamente la propria parte, avendo già da tempo avviato una serie di campagne, che continueranno per tutto l’anno, volte a monitorare sia la sicurezza alimentare sia il rispetto delle regole nell’attività ricettiva.

    Potremo immaginare una società in cui la vostra struttura venga più a contatto con i territori e con le scuole, per generare una maggiore sensibilità sui temi delle contraffazioni?

    Sono diversi anni, ormai, che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha adottato una “politica di contatto” con il territorio, con le associazioni di categoria e dei consumatori, organizzando o partecipando a giornate di studio, seminari e consessi didattici, anche universitari, in Italia e all’estero. Un’attenzione particolare meritano le analoghe attività divulgative svolte dal nostro Comando presso le scuole. Qui, sotto l’egida del Comando Generale dell’Arma e nell’ambito del programma definito “Contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della Cultura della Legalità”, oramai da diverso tempo, affrontiamo il problema delle contraffazioni alimentari secondo un approccio caratterizzato da maggiore empatia. In particolare, presso gli Istituti professionali (alberghieri, agrari, ecc.) tali problematiche sono affrontate interagendo con i ragazzi, prendendo a riferimento i loro piani di studio, rispondendo a domande e curiosità e fornendo utilissimi consigli che potranno poi essere loro utili allorquando entreranno a far parte del mondo del lavoro.    

    Generale, di recente sono stati sanzionati dal vostro Comando diversi B&B tra l’Abruzzo e la Sardegna. Pensa che la situazione dei B&B sia particolarmente esposta a irregolarità in merito all’osservanza delle regole sulla sicurezza?

    Le attività di controllo ai B&B, attualmente in corso, rientrano in una specifica strategia avviata in campo nazionale, già dal novembre 2024, nell’ambito dei monitoraggi afferenti al Giubileo 2025, di cui abbiamo parlato pocanzi.

    Certamente, in periodi in cui la richiesta alloggiativa aumenta rapidamente è plausibile che proprio nel settore dei B&B possano aumentare i pericoli dovuti all’avvio di attività irregolari. Essi riguardano essenzialmente l’avvio di attività abusive o, comunque, non censite, non sempre facili da individuare, altre prive dei requisiti strutturali e igienico-sanitari, altre risultano prive dei requisiti antincendio. In molti casi sono ospitate persone in esubero rispetto a quelle consentite e autorizzate, con grave ricaduta sulla sicurezza interna delle strutture (piano antincendio, vie di fuga). Altra criticità che ha importanti ricadute sulla tutela della sicurezza pubblica è quella connessa all’identificazione certa degli alloggiati. Le norme in vigore, che hanno la finalità di impedire che persone pericolose, sospette o ricercate possano “rifugiarsi” in strutture ricettive, impongono ai gestori d’identificare gli ospiti e comunicarne la presenza agli organi di Pubblica Sicurezza. Di recente, con una specifica circolare, il Ministero dell’Interno ha chiarito che l’assolvimento degli obblighi d’identificazione degli ospiti possa essere garantito solo de visu, ossia mediante verifica della corrispondenza tra la persona alloggiata e il documento di identità di quest’ultima, effettuata in presenza dai gestori delle strutture. Ogni gestore deve quindi effettuare l’identificazione di ciascun ospite in presenza, senza poter ricorrere a strumenti o prassi alternativi.

  • Imprese del turismo

    Sul numero 9/2025 della newsletter di Federalberghi si parla della 75° assemblea di Federalberghi, di SIAE, di bonus donne, di alternanza scuola-lavoro e di tanto altro ancora.

  • Turismo d'Italia

    Turismo d'Italia è l'organo di stampa ufficiale di Federalberghi.

     

    La rivista, nata nel 1958, oltre a illustrare la posizione della federazione sugli argomenti di principale importanza per le imprese turistico ricettive, è ricca di articoli di design e di informazione tecnico professionale.

                                                        Mance e tecnologia: anche il “grazie” è digitale

Le soluzioni di Intesa Sanpaolo per la gestione delle mance cashless: semplicità per gli esercenti e vantaggio per gli addetti

In un mondo che cambia, vince chi si adatta. Lo sanno bene, senza scomodare Darwin, gli imprenditori italiani del turismo, da sempre impegnati a offrire servizi completi e all’avanguardia, senza perdere di vista le innovazioni in arrivo e i cambiamenti in atto nelle preferenze degli utenti. Un’attenzione al nuovo necessaria riguardo alle grandi trasformazioni quanto agli apparentemente minori mutamenti delle abitudini, come la crescente digitalizzazione dei sistemi di pagamento che portano sempre più clienti a lasciare anche la mancia in modalità cashless, innestando una serie di nuove necessità sia per i titolari delle attività sia per i lavoratori cui quegli encomi sono destinati.

A guidare la nuova massiccia tendenza sono i turisti anglosassoni, che abbinano una consolidata abitudine alla mancia a un utilizzo quasi esclusivo della moneta elettronica, la cui importanza per il settore è palese sin dai principali numeri di arrivi e presenze. Secondo le rilevazioni di SRM (Centro Studi del Gruppo Intesa Sanpaolo) su dati Istat, nel solo 2024 in Italia i turisti provenienti da USA, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda sono stati 13,8 milioni, il 20,3% del totale dei turisti nel nostro Paese, per un totale di oltre 42 milioni presenze. Un trend in forte crescita sia rispetto al 2023 (+39,2% per gli arrivi e +36,1% per le presenze), sia rispetto al pre-pandemia (+15,6% per gli arrivi, +17,2% per le presenze). Turisti dal Commonwealth che sono verosimilmente in buona compagnia di una fitta schiera di viaggiatori con abitudini di pagamento egualmente digitalizzate, provenienti da ogni latitudine.

Ecco allora che ci si è attivati, con Intesa Sanpaolo in testa quale prima banca del Paese, che ha fatto dell’attenzione al turismo uno dei suoi benchmark di successo, per far sì che le mance cashless possano essere incassate in maniera efficace e semplificata (più del 90% dei terminali POS ISP-Nexi in dotazione presso esercenti del settore turistico-alberghiero è abilitato alla funzionalità mance).

Da un lato, il legislatore ha introdotto nuove normative inerenti alla fiscalità delle mance, che per i lavoratori sono un elemento prezioso del reddito netto.
E, dall’altro, l’ecosistema bancario ha attivato soluzioni tecnologiche che permettono agli esercenti di gestire in maniera immediata e semplice questa tipologia di pagamenti, valorizzando l’apporto dei propri collaboratori.

Grazie a istituti di credito come Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Nexi, sono stati messi a disposizione strumenti digitali che permettono ai clienti di lasciare la mancia anche non in contanti, rendendo semplice e immediato ricevere e gestire l’operazione da parte degli esercenti, grazie a terminali POS evoluti (es. SmartPOS) e abilitati a incassare l’importo destinato come mancia, anche con la possibilità d’inviare la transazione direttamente dal registratore di cassa al POS, senza ulteriori operazioni manuali.

“Come prima banca del Paese siamo fortemente impegnati nel sostegno alle imprese del turismo – spiega Anna Roscio, Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo – grazie al costante dialogo con gli imprenditori e con le associazioni di categoria del settore, sia attivando misure volte a dare slancio agli investimenti strategici, sia mettendo a disposizione quelle soluzioni innovative che sono sempre più centrali per essere al passo con le abitudini dei consumatori e le opportunità del mercato internazionale.
Il nostro modello, inoltre, prevede uno specifico Desk Turismo dedicato alla consulenza specialistica, per sostenere e agevolare al meglio una nuova proposta di ospitalità sempre più attrattiva, più efficiente per i bilanci delle imprese e rispondente alle rinnovate richieste degli utenti”.

Arriva anche a Reggio Emilia il roadshow nazionale di Federalberghi che presenta il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle aziende del settore turismo (Ccnl Turismo). L’incontro, organizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia di Reggio con la propria associazione provinciale di albergatori, è per giovedì 29 maggio alle 15.45 nella sede reggiana di Confcommercio, in viale Timavo 43.

Rinnovato nel luglio dell’anno scorso, il Ccnl Turismo contiene alcune novità e degli istituti importanti, specifici per gestire le situazioni che caratterizzano questo settore produttivo.

“Il nostro contratto collettivo di lavoro è stato rinnovato l’anno scorso e costituisce uno strumento aggiornato per gestire le relazioni con le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori e rispondere alle sfide delle nostre imprese ricettive nei prossimi anni. Per queste ultime, pertanto, è molto importante conoscerlo per applicarlo nel modo più produttivo e generativo di valore”, ha dichiarato la presidente provinciale di Federalberghi Francesca Lombardini.

Alla presentazione reggiana interverranno il capo servizio sindacale di Federalberghi nazionale Angelo Candido e Lara Marastoni, responsabile del servizio rapporti di lavoro e paghe di Ascom Servizi-Confcommercio Reggio Emilia.

L’incontro, completamente gratuito, è aperto a tutte le imprese ricettive di Reggio e provincia interessate: per partecipare è sufficiente inviare una mail a turismo@ascomre.com segnalando la propria presenza all’iniziativa.

                                                                                    Prorogata la ZES unica

Con la Legge di bilancio, l’attuale modalità dell’incentivo per le imprese del Mezzogiorno (Zes unica) viene riproposta anche per il 2025. Le risorse finanziarie destinate sono 2,2 miliardi di euro

 di Antonio Griesi

  Il Decreto Legge “Sud” (D.L. 19 settembre 2023, n. 124) ha istituito un contributo, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese che investono in beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o che sono attivate nella Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno (ZES unica).

Con la Legge di bilancio per l’anno 2025, il Governo ha previsto la proroga di tale  credito d’imposta dal 1 gennaio al 15 novembre 2025 e autorizzato la spesa di 2,2 miliardi di euro.

I soggetti beneficiari

Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato, già operative o che si insediano nella ZES unica, in relazione all’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Ai fini dell’individuazione del settore di appartenenza si tiene conto del codice attività, compreso nella tabella ATECO 2024, indicato nel modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES unica, riferibile alla struttura produttiva presso la quale è realizzato l’investimento oggetto dell’agevolazione richiesta.

L’agevolazione non si applica alle imprese che si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento e alle imprese in difficoltà, come definite dall’articolo 2, punto 18, del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014.

Gli interventi ammessi

Sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto iniziale, realizzati dal 1 gennaio 2025 al 15 novembre 2025, relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella ZES unica, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti ed effettivamente utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva.

Il credito d’imposta ZES unica richiede, pertanto, non soltanto la semplice acquisizione di beni strumentali nuovi, ma anche che tali investimenti facciano parte di un “progetto d’investimento iniziale”. Le definizioni di “investimento iniziale” sono contenute all’interno dell’articolo 2, punti 49, 50 e 51 del General Block Exemption Regulation (GBER, il Regolamento UE n. 651/2014 della Commissione).

Sono esclusi i beni autonomamente destinati alla vendita, come pure quelli trasformati o assemblati per l’ottenimento di prodotti destinati alla vendita nonché i materiali di consumo.

Gli investimenti in beni immobili strumentali sono agevolabili anche se riguardanti beni già utilizzati dal dante causa o da altri soggetti per lo svolgimento di un’attività economica.

Il valore dei terreni e dei fabbricati ammessi all’agevolazione non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

Gli operatori devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, dal 31 marzo 2025 al 30 maggio 2025, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute a partire dal 16 novembre 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2025.

I soggetti che hanno presentato la comunicazione, a pena di decadenza dall’agevolazione, dovranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate, dal 18 novembre 2025 al 2 dicembre 2025, una comunicazione integrativa attestante l’avvenuta realizzazione entro il 15 novembre 2025 degli investimenti indicati nella comunicazione presentata.

Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, da emanarsi entro il mese di gennaio 2025, dovranno essere approvati i modelli da utilizzare per le suddette comunicazioni e dovranno essere definite le relative modalità di trasmissione telematica.

Al fine di assicurare il rispetto del limite di spesa previsto per l’anno 2025, si prevede che l’ammontare massimo del credito d’imposta, fruibile da ciascun beneficiario, debba essere pari all’importo del credito d’imposta risultante dalla comunicazione integrativa moltiplicato per un fattore percentuale notificato con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate. Tale percentuale è ottenuta rapportando il limite di spesa all’ammontare complessivo dei crediti d’imposta indicati nelle comunicazioni integrative. Tale ulteriore provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate deve essere emanato entro dieci giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle comunicazioni integrative.

I requisiti necessari

Requisito necessario ai fini del riconoscimento del credito d’imposta è che i beni siano strumentali rispetto all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria del credito d’imposta.

L’agevolazione è riservata alle piccole, medie e grandi imprese nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

In base all’articolo 4 del D.P.C.M. 17 maggio 2024 il credito d’imposta è determinato nella misura massima per le grandi imprese, consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, e varia:

- a seconda della zona (o Regione) dove è ubicata la struttura produttiva che effettua l’investimento;

- in base alla dimensione dell’impresa beneficiaria;

- all’entità dei costi ammissibili.

Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, in caso di investimenti immobiliari, realizzati dal 1 gennaio 2024 al 15 novembre 2024 e dal 1 gennaio 2025 al 15 novembre 2025, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro.

Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni; tale costo non comprende le spese di manutenzione.

Non sono agevolabili i progetti d’investimento d’importo inferiore a 200mila euro.

Attestazione sostenimento delle spese ammissibili

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’impresa devono risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.

Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, la certificazione è rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale dei conti, iscritti nella sezione A del registro di cui all’articolo 8 del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39.

 Modello di comunicazione

L’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta, con le relative istruzioni, per il credito d’imposta ZES unica. A partire dal 31 marzo 2025 la comunicazione potrà essere inviata, dal beneficiario o da un soggetto incaricato, esclusivamente per via telematica tramite il software ZESUNICA2025.

Il termine d’invio scade il 30 maggio 2025.

 Utilizzo del credito

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del Decreto Legislativo 9 luglio 1997, n. 241, presentando il modello F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento, a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento di cui all’articolo 5, comma 4, del D.P.C.M. 17 maggio 2024 e, comunque, non prima della data di realizzazione dell’investimento.

Il maggior credito risultante a seguito della rideterminazione della percentuale ai sensi del comma 5 dell’articolo 5 del D.P.C.M. 17 maggio 2024 è utilizzabile a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del medesimo provvedimento.

Relativamente alle comunicazioni per le quali l’ammontare del credito d’imposta fruibile sia superiore a 150mila euro, il credito è utilizzabile in esito alle verifiche previste dal decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (si tratta, in particolare, di verifiche previste dal Codice delle leggi antimafia).

L’Agenzia delle Entrate comunica l’autorizzazione all’utilizzo del credito d’imposta qualora non sussistano motivi ostativi.

L’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo fruibile, pena lo scarto dell’operazione di versamento, e l’importo maturato in relazione agli investimenti realizzati al momento della compensazione.

Il credito d’imposta ZES unica deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta, nel corso del quale lo stesso è riconosciuto e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.

Il codice tributo da utilizzare in compensazione è il 7034, denominato “credito d’imposta investimenti ZES unica - articolo 16, del Decreto Legge 19 settembre 2023, n. 124”.

Per quanto concerne il rapporto con il credito d’imposta “Transizione 5.0”, la Legge di bilancio per l’anno 2025 ha previsto la cumulabilità del credito d’imposta con quello per gli investimenti nella ZES unica.
La cumulabilità è altresì prevista con altri incentivi che non sono aiuti di Stato, con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che hanno a oggetto i medesimi costi, purché non vengano superati i limiti massimi di aiuto consentiti dalle regole UE.

Il D.P.C.M. 17 maggio 2024 (articolo 7, commi da 8 a 12) prevede, infine, la rideterminazione del credito d’imposta nei casi in cui i beni oggetto dell’agevolazione:

- non entrino in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione;

- siano dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione.

La suddetta rideterminazione vale anche per i beni acquisiti in locazione finanziaria, anche se non viene esercitato il riscatto.

 Le risorse finanziarie disponibili

Viene fissato a 2,2 miliardi per il 2025 il limite di spesa per il riconoscimento di tale credito d’imposta.

Ai fini del rispetto del limite di spesa previsto, l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile da ciascun beneficiario sarà pari all’importo del credito d’imposta risultante dalla comunicazione integrativa, moltiplicato per una percentuale ottenuta rapportando il limite di spesa all’ammontare complessivo dei crediti d’imposta indicati nelle comunicazioni integrative.

La percentuale sarà resa nota mediante provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Una rete di professionisti in grado di soddisfare le più svariate esigenze

 L'esempio virtuoso di Marilleva 

I temi legati alla produzione e alla gestione dell’energia, sono sempre più attuali e al centro del dibattito pubblico, sia dal punto di vista ambientale sia economico. La crescente attenzione generale verso un percorso di decarbonizzazione globale, ha reso non più rinviabili le azioni volte a ridurre le emissioni, attraverso la produzione e il consumo di energia da fonte rinnovabile.

Allo stesso tempo, è fondamentale tener conto delle difficoltà generali emergenti dall’attuale scenario prezzi. In questo contesto, quindi, l’efficienza energetica e il risparmio energetico assumono un ruolo fondamentale per raggiungere il più possibile gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea. In tal senso, l’efficientamento energetico degli edifici può rappresentare una delle strade da percorrere, considerando che, in Italia, oltre il 65% del parco edilizio residenziale ha quasi mezzo secolo di storia.

In questa direzione troviamo un esempio virtuoso a Marilleva, frazione del Comune di Mezzana, in provincia di Trento, dove si è scelto di investire nella riqualificazione e nell’efficientamento energetico delle strutture ricettive costruite tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.

I lavori di ristrutturazione hanno interessato otto condomini a quota 900 metri e a quota 1.400 metri, con circa 750 appartamenti e 150 camere d’albergo: un investimento totale che si aggirava intorno ai 50 milioni di euro per il rilancio della località sciistica della Val di Sole. Inoltre, l’intervento ha riguardato un’altra quindicina di condomini (1.200 unità abitative e 200 camere d’albergo) per un valore di altri 80 milioni.

Si tratta della più grande opera in Italia di recupero, miglioramento e sistemazione degli edifici sviluppata da Plenitude, società controllata da Eni e presente sul mercato con un modello di business distintivo che integra la produzione da fonti rinnovabili, la vendita di energia e di soluzioni energetiche e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici. Plenitude fornisce energia a oltre 10 milioni di clienti europei nel mercato retail, con l’obiettivo di superare gli 11 milioni entro il 2028 e di raggiungere i 15 milioni entro il 2030. Nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili, l’azienda punta a  raggiungere 10 Gigawatt di capacità rinnovabile installata entro il  2028 e 15 Gigawatt entro il 2030.

Plenitude è una Società Benefit, che integra, all’interno del proprio Statuto, l’obiettivo di avere un impatto positivo sulle persone, sulle comunità e sull’ambiente e si inquadra nel più ampio impegno di Eni volto a creare valore attraverso la transizione energetica. All’interno di questo progetto di riqualificazione firmato Plenitude, il record nel record spetta al residence Albarè, a Marilleva 1.400, per un investimento di circa 30 milioni di euro. Una imponente ristrutturazione che ha cercato soluzioni per non snaturare l’aspetto caratteristico dei pilastri a palafitta e della struttura di cemento, vetro e acciaio che caratterizzano Marilleva e la contraddistinguono nel panorama architettonico del Novecento.

Si è voluto ridare così ulteriore slancio a una località turistica che rimane tuttora un importantissimo motore del turismo invernale, capace di attrarre in Val di Sole numerosi turisti e sciatori da tutta Europa.

Il contesto è stato reso ancora più attrattivo anche grazie all’amministrazione comunale, che ha sviluppato infrastrutture per migliorare l’offerta e l’esperienza turistica con la realizzazione dell’illuminazione di 2 chilometri della passeggiata nel bosco e la creazione di una piazzola per l’eliporto.

Marilleva può essere un esempio virtuoso di riqualificazione e di efficientamento energetico di strutture ricettive per il lavoro che è stato fatto per recuperare un patrimonio immobiliare pensato oltre cinquant’anni fa con le stazioni sciistiche integrate. Erano il fiore all’occhiello dell’edilizia turistica, cresciuta grazie alla spinta del movimento urbanistico francese dei plans neige: stazioni di nuova generazione, tecnologiche, integrate alle piste da sci per lo svago degli abitanti delle grandi città. Spazi lontani dai paesi che avevano l’obiettivo di inserirsi nel contesto montano, da un punto di vista architettonico, offrendo ai turisti un servizio completo: pista da sci e impianti di risalita sotto casa, negozi e centri commerciali con discoteche e ristoranti in loco, all’interno del complesso. Dalla Francia il modello scavallò le Alpi, con tanti nuovi villaggi che ebbero una certa fortuna in Italia ma che, a partire dal nuovo Millennio, in alcuni casi hanno visto rallentare il loro sviluppo.

Qui entra in gioco la volontà concreta di riqualificare un patrimonio importante da molti punti di vista. Per questo, proprio il complesso trentino della Val di Sole è diventato il più grande cantiere montano d’Italia, grazie a Plenitude (all’epoca dell’inizio dei lavori Eni gas e luce), Gvg Engineering e Harley & Dikkinson Consulting diventati a loro volta protagonisti delle più importanti riqualificazioni energetiche operate dalla Società in Italia. Il residence Albarè è composto da due condomini per un totale di 474 appartamenti di 42 metri quadri di superficie media, che costituiscono un unico complesso (insieme a un hotel da 120 camere, cinema, negozi, piscina, ristoranti, bar, campi da tennis, palestra).

“CappottoMio” è il nome del progetto che ha dato vita agli interventi, terminati a fine 2022: una soluzione per la riqualificazione energetica degli edifici presente nell’offerta di Plenitude, che per lo sviluppo dei propri servizi si avvale di una rete di professionisti in grado di soddisfare le più svariate esigenze, sia dal punto di vista energetico sia da quello finanziario.

Turismo archeoenogastronomico nel futuro prossimo nel territorio flegreo. Con questa chiave di lettura a Bacoli gli imprenditori Alessandro Laringe e Francesca Cozzolino hanno presentato le speciali degustazioni in grotta "the cave food experience" di Punta Castello.
   

All'incontro, come anticipato da Ansa,  hanno partecipato il direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano e il presidente di Federalberghi Campi Flegrei Roberto Laringe.

"Qui si costruiva il modello di una dolce vita antica, in un luogo che al mondo non esiste. Qui si può degustare un vino flegreo - eccellenza agroalimentare di allora e contemporanea - dentro appunto il sito dove si animava la dolce vita romana. Siamo all'interno di un Parco archeologico che sicuramente si visita, ma che soprattutto si vive perché ci si dorme dentro, si beve e si mangia. Per questi motivi la vera scommessa è la permanenza.
    Il mordi e fuggi interessa poco, per i Campi Flegrei tre giorni sono pochi, se un turista vuole fare escursioni in barca nel Parco sommerso, immersioni, conoscere Cuma, Pozzuoli, il Rione Terra, il Castello. Questo vuol dire proprio viverci dentro, incontrare le persone, fare un'esperienza di vita dentro un Parco archeologico e questo non succede quasi in nessuna parte del mondo. L'importante è garantire esperienze perché l'esperienza diventa memoria, si racconta al di là dei Social, anche con il passaparola", l’osservazione di Pagano.
A Bacoli, nel balneum imperatoris di Punta Castello, quindi,  si cena sul mare a lume di candela. In quello che anticamente era un bagno termale dell'epoca romana, si organizzano particolari cene nelle gallerie romane "the cave food experience", ideate da Alessandro Laringe, che ha restaurato il sito legato al culto di Apollo e Diana. Le date in programma sono il 22 e il 29 maggio alle 21.
    Una guida racconterà la storia di questi luoghi e dei prodotti del territorio. “Immersi in queste antiche grotte - spiega Alessandro Laringe - qui si può vivere una vera esperienza 'archeoenogastronomica', cenando in un ambiente intriso di storia e di fascino, a picco sul mare, con vista mozzafiato.
    Situato lungo il litorale tra Tritoli e Punta dell'Epitaffio, Punta Castello costituiva anticamente il primo impianto termale che i bagnanti incontravano lungo la costa”.

I piatti del menù a base di pesce e di prodotti flegrei, come cicerchia, erbe, pomodoro cannellino, con abbinamento dei vini, sono a cura degli chef Cristian Ascenzi e Pasquale Schiano e variano per ogni cena del mese. Ascenzi, 38 anni, vanta esperienze nelle cucine di tutta Europa, sopratutto in Francia, Grecia e Belgio, di qui il suo approccio alla cucina creativa, che fonde le tecniche acquisite in giro per il mondo.

Per gli ospiti delle grotte antiche: aperitivo di benvenuto con pasticceria salata. Amouse bouche: sashimi di branzino con timo limone, zucchine arrosto e caviale alla menta. Antipasto: cannolo di merluzzo con cuor di provola, crosta di patate, carciofo in doppia consistenza e pan fritto alle olive. Primo: linguine con scampo reale cotto al carbone, dressing di peperoncino di fiume e polvere di limone.
 Secondo: pescatrice in crosta con crema di patata viola al rosmarino, datterino giallo e clorofilla al prezzemolo. Dessert: tartelletta con mousse al cocco pan di spagna, variegato ai lamponi e mousse di cioccolato bianco.

“I siti archeologici attirano turisti da tutto il mondo. Esperienze come quelle delle cene in grotta antiche sono davvero uniche. Ora c'è un turismo in grande crescita, grazie anche al lavoro dell'aeroporto di Capodichino. Se da un lato assistiamo a un notevole calo del turismo italiano, contrastato dall'estero, per noi il turismo straniero continua a crescere”, il commento di Roberto Laringe”. 

                                                                            Milleproroghe 2025

Le principali proroghe applicabili al settore turismo, che il Governo e il Parlamento hanno approvato accogliendo le istanze di Federalberghi

Il Decreto legge “milleproroghe” contiene diverse misure di grande importanza per le imprese turistico-ricettive e termali, che riepiloghiamo in questo articolo.

 prevenzione incendi

Le attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del Decreto 9 aprile 1994, in possesso dei requisiti previsti dal Decreto 16 marzo 2012, potranno completare l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi entro il 31 dicembre 2026.

è bene sottolineare che la misura non ha carattere generalizzato, ma riguarda unicamente le strutture che hanno già implementato un insieme di misure a tutela dei propri ospiti e che sono all’opera per realizzare ulteriori migliorie.

Infatti, è previsto che entro il 31 dicembre 2025 debba essere presentata al Comando dei Vigili del Fuoco una SCIA parziale, attestante il rispetto di almeno otto delle seguenti prescrizioni, come disciplinate dalle specifiche regole tecniche: resistenza al fuoco delle strutture; reazione al fuoco dei materiali; compartimentazioni; corridoi; scale; ascensori e montacarichi; impianti idrici antincendio; vie di uscita a uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; locali adibiti a depositi; è stato inoltre prorogato al 31 dicembre 2025 l’analogo termine relativo ai rifugi alpini.

 agevolazioni per le imprese turistiche

Si proroga fino al 31 ottobre 2025 il termine per la conclusione degli interventi agevolati che beneficiano del credito d’imposta e contributo a fondo perduto per le imprese turistiche (cosiddetti IFIT).

Si tratta di agevolazioni per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture; imprese turistiche, con riferimento alle spese sostenute, incluse quelle di progettazione, per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica, di eliminazione delle barriere architettoniche, di interventi edilizi funzionali agli interventi precedenti, di realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali, nonché interventi di digitalizzazione.

 semplificazioni per impianti fotovoltaici in strutture turistiche o termali

è stato rinviato di un anno, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025, il termine entro il quale i progetti di nuovi impianti fotovoltaici, realizzati con moduli collocati a terra o su coperture piane o falde, di potenza fino a 1 MW ubicati in aree nella disponibilità di strutture turistiche o termali, possono essere realizzati previa Dichiarazione d’Inizio Lavoro asseverata.

contratti a termine

Viene prorogato fino al 31 dicembre 2025 il termine entro il quale i datori di lavoro del settore privato possono stipulare contratti a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi, in ogni caso non superiore a 24 mesi e in assenza di specifiche previsioni contenute nei contratti collettivi, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti.

 rottamazione quater

Limitatamente ai debiti compresi nelle dichiarazioni precedentemente effettuate, per l’adesione alla rottamazione quater, i debitori che al 31 dicembre 2024 sono decaduti dal beneficio possono essere reintegrati rendendo una richiesta di riammissione entro il 30 aprile 2025.

Il pagamento delle somme, sulle quali sono dovuti gli interessi al tasso del 2% annuo dal 1 novembre 2023, potrà essere effettuato in unica soluzione, entro il 31 luglio 2025, oppure nel numero massimo di 10 rate consecutive, di pari ammontare, con scadenza, le prime due, il 31 luglio e il 30 novembre 2025.

 dorsale appenninica

I residui dei bilanci 2023 e 2024 delle Regioni della dorsale appenninica potranno essere impiegati per sostenere le imprese turistico-ricettive, termali e della ristorazione che, a causa della scarsità di neve, hanno subito perdite di almeno il 30% nel periodo dal 1 novembre 2022 al 15 gennaio 2023.

 assemblee online

Sino al 31 dicembre 2025 sarà possibile svolgere a distanza le assemblee degli organi di società ed enti, anche quando la modalità non è prevista dallo statuto.

A.G.

È stato pubblicato sul sito di Federalberghi l’aggiornamento trimestrale del Barometro del Turismo, la sintesi dei principali indicatori del settore curata da Federalberghi in collaborazione con Incipit consulting e con il patrocinio dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.

 

Nel primo trimestre 2025 la percentuale di occupazione delle camere è stata dell’1,5% superiore allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Nei primi due mesi del 2025 le presenze sono state sostanzialmente sui livelli dell’anno scorso (-0,2%). Tale risultato è la combinazione di due andamenti opposti: la crescita dei pernottamenti dei turisti stranieri (+2,3%) e la diminuzione dei nostri connazionali (-2,7%).

L'Assemblea del Comitato Nazionale Giovani Albergatori che si è svolta a Merano il 17 maggio 2025, ha eletto Fabio Raimondo nuovo Presidente per il prossimo quinquennio.

Raimondo, 34 anni, albergatore a Savona, prende il posto di Dinno De Risi, che ha ricoperto l'incarico di presidente del CNGA per due mandati. Raimondo è anche rappresentante regionale dei giovani albergatori della Liguria nonché docente e membro del Comitato tecnico-scientifico dell'ITS Turismo della Liguria.

Pensare alla pensione è una di quelle cose che spesso vengono rimandate.

Ma la realtà è che il momento migliore per iniziare a costruire una sicurezza economica per il domani è adesso

di Massimo Fiaschi

 I dati parlano chiaro: la pensione pubblica continua a ridursi. Secondo la Ragioneria Generale dello Stato, il tasso di sostituzione netto – ossia la percentuale dell’ultima retribuzione che sarà coperta dalla pensione – sta diminuendo costantemente, per effetto dell’entrata a regime del “sistema contributivo”. Questo significa che chi andrà in pensione nei prossimi anni riceverà un assegno molto più basso rispetto a chi è uscito dal mondo del lavoro anni fa.

Negli anni ’90, per affrontare questa problematica, è stata introdotta la previdenza integrativa, una pensione privata da affiancare a quella pubblica. Altre realtà, come il Fondo Mario Negri per i dirigenti del terziario, sono nate molto prima. Eppure, meno del 40% della forza lavoro vi aderisce, e tra gli under 35 solo il 27%. Numeri troppo bassi.

Ma perché è così importante iniziare il prima possibile? La risposta è semplice: con il sistema interamente contributivo l’importo della pensione dipenderà dai contributi versati durante l’intero arco dell’attività lavorativa e non da quello che accade nei dieci anni precedenti il pensionamento.

Assume, quindi, maggiore importanza quanto si versa e per quanto tempo. E la precarietà e gli stipendi bassi generano conseguenze negative dirette sulla futura pensione. In questi casi, mettere da parte risorse in autonomia diventa essenziale. Pianificare con anticipo permette di evitare errori che potrebbero pesare a lungo termine. Proprio quando le risorse sono scarse, fare errori costa di più.

Anche chi ha stipendi più alti non deve abbassare la guardia. Se si è iscritti all’INPS dopo il 1995, bisogna considerare che la pensione pubblica è soggetta a un tetto massimo (120.607 euro lordi nel 2025). Questo significa che chi guadagna oltre quella soglia non versa ulteriori contributi e, di conseguenza, non si assicura una pensione proporzionata al proprio reddito.

Se si desidera mantenere lo stesso tenore di vita una volta usciti dal mondo del lavoro, la previdenza complementare non è più un’opzione, ma una necessità.

Un altro elemento da considerare è l’effetto della capitalizzazione. Anche versamenti minimi in un fondo pensione, se effettuati costantemente fin dall’inizio della carriera, possono fare una differenza enorme. Grazie agli interessi composti, il capitale cresce in modo esponenziale nel tempo.

E l’eredità? Molti pensano che il patrimonio familiare possa rappresentare una garanzia per il futuro, inoltre le generazioni attuali sono meno numerose rispetto a quelle precedenti, quindi, il patrimonio accumulato dai genitori e dai nonni verrà suddiviso tra meno eredi. Ma affidarsi unicamente a questo non è una strategia vincente. Il costo della vita, le tasse e gli imprevisti possono ridurre rapidamente le risorse ricevute. Costruire un piano previdenziale individuale significa mettere al sicuro il proprio futuro senza dipendere da variabili incerte.

Cosa fare subito? Informarsi è il primo passo. Se si è dirigenti d’albergo, con contratto firmato da Federalberghi e Manageritalia, oppure quadri o dipendenti del settore Turismo, è fondamentale valutare le opportunità offerte dai CCNL di categoria. Per esempio, ancora non tutti sono consapevoli dell’importanza di destinare il trattamento di fine rapporto alla previdenza complementare di categoria. 

Per quanto riguarda i non dirigenti, invece, non tutti sanno che con l’adesione a un fondo contrattuale sorge l’obbligo per il datore di lavoro di versare una parte di contribuzione a suo carico, che in caso contrario si perderebbe.

Aspettare è un errore. Pensarci oggi significa costruire un futuro più sicuro e sereno domani.

*Segretario generale di Manageritalia

                                                                          “La tutela è il rispetto delle regole”

Questa la visione del responsabile dei NAS, Generale di Brigata Raffaele Covetti, in merito all’osservanza delle norme in ambito alimentare e sanitario

di Barbara Bonura

Un napoletano con la legge nel sangue: laureato in Giurisprudenza, un’articolata e brillante carriera nell’Arma, il Generale di Brigata Raffele Covetti è l’attuale Comandante dei NAS, i Carabinieri per la Tutela della Salute. In questa intervista abbiamo chiesto al Generale la sua esperienza sul campo.

Generale, nel suo ruolo di Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute, qual è la sua valutazione riguardo l’attenzione che gli italiani riservano al rispetto delle norme antisofisticazioni, nel campo alimentare e quant’altro?

Posso asserire che negli ultimi tempi i cittadini italiani hanno cominciato a interessarsi con sempre maggiore attenzione alle problematiche riguardanti le sofisticazioni e le frodi alimentari, la corretta conservazione degli alimenti e il loro trasporto. Tale dato emerge sia con riguardo alle denunce e segnalazioni che pervengono, con sempre maggiore frequenza, ai nostri Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dislocati sull’intero territorio nazionale, sia con riguardo alla sempre più pregnante richiesta d’informazioni e di consigli che il cittadino rivolge ai nostri Uffici. Tante sono le richieste che ci sono rivolte, ad esempio, su come leggere correttamente le etichette degli alimenti, sulle regole della loro conservazione, sull’igiene delle somministrazioni e della conservazione. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che mi preme sottolineare, ovvero l’interazione tra il cittadino e i nostri presidi di legalità sul territorio. Insomma, è fondamentale che il cittadino onesto funga da nostra prima sentinella.

La vostra attività riguarda un ambito molto vasto, dalle sofisticazioni alle frodi alimentari, alla sanità, fino ai controlli sul rispetto del benessere degli animali. In quale settore si riscontrano le maggiori irregolarità?

Possiamo raggruppare le nostre attività in cinque macro aree d’intervento, che riguardano: la sicurezza sanitaria, la sicurezza farmaceutica, la sicurezza alimentare, la sicurezza veterinaria, i prodotti commerciali. Nel corso delle nostre campagne di controllo e monitoraggio, che effettuiamo periodicamente, abbiamo modo di rilevare un “congruo” numero di irregolarità che riguarda specificamente tutti i settori d’intervento.

 A suo avviso, il post Covid ha generato una qualche disattenzione in più tra gli operatori della ristorazione?

Il periodo pandemico ha indubbiamente determinato forti difficoltà nel settore produttivo, anche in relazione alle necessarie restrizioni imposte per affrontare lo stato di emergenza derivatone. Pertanto, proprio nel momento in cui si è usciti da questa condizione si è ingenerata, anche in taluni operatori della ristorazione, la necessità di recuperare, anche in modo disonesto, il tempo e le risorse depauperate, con possibile ricaduta sulla qualità dei servizi offerti. In realtà, le risultanze dei nostri controlli effettuati nello specifico settore, nell’immediato post Covid, non hanno evidenziato particolare allarme.

Ritiene che sia utile sostenere e potenziare una collaborazione tra le imprese e i NAS, con l’obiettivo di promuovere il rispetto delle normative?

Lo ritengo fondamentale innanzitutto nell’interesse del consumatore, oltre che dell’operatore corretto. Lo scambio d’informazioni, d’impressioni e la condivisione di problematiche che possano migliorare l’esecuzione e la fruibilità dei servizi offerti, non può che determinare l’innalzamento della qualità degli stessi. In tale ottica, la costante formazione delle maestranze e degli operatori, così come le segnalazioni di situazioni a rischio da parte delle imprese virtuose, costituiscono la chiave di volta per garantire il pieno rispetto delle normative di settore e, quindi, il raggiungimento di più alti risultati a tutela delle imprese e dei cittadini.  

Nel mondo alberghiero sono moltissimi gli aspetti su cui tenere alta l’attenzione: un hotel rappresenta un microcosmo in cui convivono più attività e servizi dedicati all’ospitalità. Qual è la prima regola che consiglierebbe di applicare e quali le “buone prassi” da raccomandare?

Come lei ha giustamente sottolineato, una struttura ricettiva costituisce un microcosmo di servizi destinati all’ospitalità: la preparazione e la somministrazione di alimenti e bevande, le attività di svago e relax, la sicurezza antincendio, la salubrità, l’igiene, la stabilità delle strutture, ecc. Ognuno di questi servizi è regolamentato da specifiche normative di settore il cui rispetto è categorico e imprescindibile. Pertanto, la norma primaria da osservare è quella di impiegare nell’esercizio delle attività personale serio, formato e addestrato. Insomma, professionisti del mestiere che garantiscano professionalità e dedizione.     

Nel settore dell’ospitalità vi è una forte competitività. Ritiene che mantenere alto il livello dei controlli possa fare la differenza?

Le nostre attività di controllo hanno il primario obiettivo della tutela della salute del cittadino. Esse si sviluppano secondo un’ottica di prevenzione e repressione delle pratiche illecite, ma hanno anche uno scopo didascalico e di indirizzo degli operatori, gran parte dei quali trae anche dalle nostre verifiche tantissimi spunti per migliorare la qualità dei servizi offerti. È indubbio, quindi, che mantenere alta la soglia dei controlli, anche per l’effetto di deterrenza che ne deriva, contribuisca in modo significativo sia all’innalzamento dei livelli qualitativi delle prestazioni, sia a contrastare fenomeni di pressapochismo o, ancora peggio, di abusivismo che pure nello specifico settore hanno la loro incidenza. Il tutto a sicuro vantaggio degli operatori onesti e scrupolosi che hanno veramente a cuore la loro professione e, con essa, il rispetto del consumatore.            

Di fronte a eventi come il Giubileo per il vostro Comando diventa più complicato intervenire?

L’anno giubilare in corso vedrà certamente l’afflusso di milioni di fedeli, soprattutto nella Capitale. Un evento così straordinario determina un aumento esponenziale della richiesta ricettiva, con conseguente risposta nell’offerta. Una condizione veramente eccezionale che richiede uno sforzo corale da parte di tutti gli attori preposti alla vigilanza e alla tutela della collettività. In tale contesto, su indicazione del Comando Generale dell’Arma i NAS, unitamente ai Reparti dell’Arma della linea territoriale, stanno facendo energicamente la propria parte, avendo già da tempo avviato una serie di campagne, che continueranno per tutto l’anno, volte a monitorare sia la sicurezza alimentare sia il rispetto delle regole nell’attività ricettiva.

Potremo immaginare una società in cui la vostra struttura venga più a contatto con i territori e con le scuole, per generare una maggiore sensibilità sui temi delle contraffazioni?

Sono diversi anni, ormai, che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha adottato una “politica di contatto” con il territorio, con le associazioni di categoria e dei consumatori, organizzando o partecipando a giornate di studio, seminari e consessi didattici, anche universitari, in Italia e all’estero. Un’attenzione particolare meritano le analoghe attività divulgative svolte dal nostro Comando presso le scuole. Qui, sotto l’egida del Comando Generale dell’Arma e nell’ambito del programma definito “Contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della Cultura della Legalità”, oramai da diverso tempo, affrontiamo il problema delle contraffazioni alimentari secondo un approccio caratterizzato da maggiore empatia. In particolare, presso gli Istituti professionali (alberghieri, agrari, ecc.) tali problematiche sono affrontate interagendo con i ragazzi, prendendo a riferimento i loro piani di studio, rispondendo a domande e curiosità e fornendo utilissimi consigli che potranno poi essere loro utili allorquando entreranno a far parte del mondo del lavoro.    

Generale, di recente sono stati sanzionati dal vostro Comando diversi B&B tra l’Abruzzo e la Sardegna. Pensa che la situazione dei B&B sia particolarmente esposta a irregolarità in merito all’osservanza delle regole sulla sicurezza?

Le attività di controllo ai B&B, attualmente in corso, rientrano in una specifica strategia avviata in campo nazionale, già dal novembre 2024, nell’ambito dei monitoraggi afferenti al Giubileo 2025, di cui abbiamo parlato pocanzi.

Certamente, in periodi in cui la richiesta alloggiativa aumenta rapidamente è plausibile che proprio nel settore dei B&B possano aumentare i pericoli dovuti all’avvio di attività irregolari. Essi riguardano essenzialmente l’avvio di attività abusive o, comunque, non censite, non sempre facili da individuare, altre prive dei requisiti strutturali e igienico-sanitari, altre risultano prive dei requisiti antincendio. In molti casi sono ospitate persone in esubero rispetto a quelle consentite e autorizzate, con grave ricaduta sulla sicurezza interna delle strutture (piano antincendio, vie di fuga). Altra criticità che ha importanti ricadute sulla tutela della sicurezza pubblica è quella connessa all’identificazione certa degli alloggiati. Le norme in vigore, che hanno la finalità di impedire che persone pericolose, sospette o ricercate possano “rifugiarsi” in strutture ricettive, impongono ai gestori d’identificare gli ospiti e comunicarne la presenza agli organi di Pubblica Sicurezza. Di recente, con una specifica circolare, il Ministero dell’Interno ha chiarito che l’assolvimento degli obblighi d’identificazione degli ospiti possa essere garantito solo de visu, ossia mediante verifica della corrispondenza tra la persona alloggiata e il documento di identità di quest’ultima, effettuata in presenza dai gestori delle strutture. Ogni gestore deve quindi effettuare l’identificazione di ciascun ospite in presenza, senza poter ricorrere a strumenti o prassi alternativi.

Sul numero 9/2025 della newsletter di Federalberghi si parla della 75° assemblea di Federalberghi, di SIAE, di bonus donne, di alternanza scuola-lavoro e di tanto altro ancora.

Datatur, realizzato da Federalberghi e dall’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo con il supporto tecnico scientifico di Incipit consulting, illustra le dinamiche dell’economia turistica, con particolare attenzione a quelle del comparto alberghiero, descrivendone, in modo semplice e sintetico, i principali indicatori.

Nell'edizione di maggio, sono stati aggiornati i capitoli concernenti lo scenario economico, il turismo internazionale e la bilancia turistica, struttura ed economia delle imprese, fabbisogni professionali e formativi, istruzione e formazione, i trasporti.

Turismo d'Italia è l'organo di stampa ufficiale di Federalberghi.

 

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