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Il comune di Bardonecchia, insieme agli operatori turistici del territorio, chiede l’intervento del presidente della Regione Alberto Cirio per il ripristino della fermata del Frecciarossa e del Tgv nella località dell’Alta Val Susa.
Nella lettera firmata dal sindaco Chiara Rossetti con Federalberghi Torino, Atl Turismo Torino e provincia, la Federazione dei Consorzi turistici del Piemonte “Piemonte Incoming”, il Consorzio turistico di Bardonecchia, l’Associazione albergatori e la società degli impianti di risalita Colomion Spa, si esprime “profonda preoccupazione per la decisione di sopprimere la fermata ferroviaria di Bardonecchia a partire dal prossimo 31 marzo, in concomitanza con il ripristino della linea internazionale Milano-Parigi. Tale scelta, oltre a danneggiare gravemente il turismo dell’Alta Valle, è incomprensibile, considerando che Bardonecchia è un modello di integrazione tra treno e sci, con la stazione ferroviaria a meno di un chilometro dalle piste, servita da navette pubbliche. Circa il 30% dei turisti raggiunge Bardonecchia in treno, così come gli oltre 50mila posti residenziali che usufruiscono di questo servizio”, continua la lettera.
“Oltre all’impatto turistico questa decisione appare assurda dal punto di vista infrastrutturale. Bardonecchia ospita sia il Tunnel Ferroviario del Frejus, fondamentale per il traffico internazionale su rotaia, sia il Tunnel autostradale del Frejus, che è stato recentemente raddoppiato con la seconda canna. E’ paradossale che, pur sostenendo il peso di queste infrastrutture sul territorio, Bardonecchia non possa più nemmeno beneficiare della connessione ferroviaria internazionale”.
“Chiediamo quindi che, così come sono state mantenute due fermate in Francia per le stazioni di Saint-Jean de Maurienne e Modane, parimenti siano garantite due fermate in Italia, con Bardonecchia ed Oulx, a servizio delle località sciistiche italiane. Questa è l’unica soluzione equa e coerente con lo sviluppo turistico del territorio alpino su entrambi i versanti del confine”.

Il 6 e 7 marzo l’IISS N. Gallo di Agrigento ha ospitato l’assemblea generale della Rete nazionale degli Istituti alberghieri (Re. Na. I. A.).
A fare gli onori di casa, la dirigente dell’IISS Gallo Giovanna Pisano
Il presidente nazionale Luigi Valentini e il presidente regionale Vito Pecoraro hanno inaugurato l’evento. “La Sicilia è una delle regioni più ricche sotto questo punto di vista, con la presenza di ben 40 istituti siciliani nella Rete razionale”, ha dichiarato Valentini. “L’Alberghiero in Sicilia rappresenta ancora una realtà promettente e capace di offrire occupazione, soprattutto con la crescente visibilità della regione come destinazione enogastronomica di livello europeo. “, ha aggiunto Pecoraro.
La giornata del 6 marzo si è aperta con la relazione sui PAT (Dirigenti Scolastici, Docenti e DSGA) e una tavola rotonda sulla filiera dell’Enogastronomia e dell’accoglienza turistica, con interventi di Federalberghi, Fipe, e Amira. Il cantiere Pnrr ha offerto uno spunto per riflettere sullo stato di avanzamento delle procedure, mentre un’escursione alla Valle dei Templi ha regalato ai partecipanti un’immersione nella storia e nella cultura del territorio.
Il 7 marzo, il Palacongressi di viale Leonardo Sciascia ha ospitato l’assemblea generale dei soci, con focus sull’esame di Stato e una tavola rotonda, “Dal prodotto al processo”, con interventi di Flaminia Giorda e Pasquale Di Nunno. La visita al centro storico di Agrigento, capitale della Cultura e una cena di gala preparata dagli studenti hanno concluso i lavori.

L’osservatorio turistico L. Montanari di Federalberghi Riccione si doterà di una piattaforma di Hospitality Data Intelligence -HBenchmark, per aiutare le strutture ricettive ad analizzare i propri dati in modo oggettivo "permettendo di perfezionare la propria strategia tariffaria e di marketing e aumentare la redditività".
La piattaforma di HBenchmark sarà presentata a tutti gli albergatori lunedì 10 marzo alle 15:30 presso la sede di Federalberghi Riccione, in viale san Martino 51.
Per Riccione si potranno avere, “in forma anonima e aggregata, le informazioni che consentono di tenere costantemente sott’occhio lo stato di salute della destinazione per migliorare le strategie di promozione turistica e organizzazione di eventi nei momenti più opportuni”.
All’incontro parteciperanno esperti del settore e funzionari di Riviera Banca, partner del progetto.
Per info e iscrizioni telefonare allo 0541/605000 o inviare mail info@federalberghiriccione.it

“Per aver promosso strategie di empowerment femminile all’interno della propria azienda”. È la motivazione con la quale il comune di Rimini ha premiato otto donne imprenditrici, “otto storie di chi ha lottato per l'indipendenza economica simboleggiando al meglio non solo il dinamismo della nostra comunità”.
Ed è quanto scritto sulla pergamena che le signore hanno ricevuto dalle mani della vicesindaco con delega alle politiche femminili Chiara Bellini.
Le donne premiate, presenti alla cerimonia con i loro rappresentanti di categoria sono state Maria Grazia Guiducci (Federalberghi Rimini) del Piccolo Hotel Astoria; Diana Bizzocchi (Confagricoltura) della Società Agricola Yanna s.s; Valentina Clò (Legacoop Romagna) di Coop-service Scarl; Marina Lappi (Confcooperative) di Cooperativa Promozione Alberghiera; Amalia Maggioli (Confindustria Romagna) del Gruppo Maggioli; Chiara Magnani (CNA) di Energika srl; Nicoletta Moretti (Confcommercio) del Bar Ilde e Sandra Selva (Confartigianato) di Armonie bottega estetica.
La premiazione si inserisce in un mese, marzo, completamente dedicato dal comune di Rimini alle donne, con il cartellone “L’otto sempre - Incontri e riflessioni in occasione della Giornata internazionale della Donna”.
Nel salutare le imprenditrici Chiara Bellini ha sottolineato “l’importanza culturale di momenti come questi, che mettono al centro il ruolo e il valore delle tante donne imprenditrici che hanno contribuito e contribuiscono a fare grande la nostra comunità”.
I numeri nazionali ci indicano numeri in crescita per l’occupazione femminile, ma il gender gap si riduce ancora con troppa lentezza. Il tasso di occupazione degli uomini in Italia è pari al 70,4%, quello delle donne è fermo al 52,5%: la differenza è di quasi il 18%. – ha continuato Bellini - Il gap si allarga fino a toccare la soglia del 20% se consideriamo un altro elemento di paragone, quello retributivo. Sono ancora rilevanti le condizioni di svantaggio delle donne nel nostro Paese, nell’ambito lavorativo, familiare e sociale.
Un lavoro che è anche più precario, se si pensa che solo il 18% delle assunzioni della popolazione femminile sono a tempo indeterminato, a fronte del 22,6% di quelle maschili. Donne che sono mediamente più istruite ma fanno più fatica a fare carriera: solo il 21% dei dirigenti e il 32,4% dei quadri è donna.
Non solo per le donne è più difficile pari carriera, per il carico ancora quasi esclusivo del lavoro di cura familiare, ma anche per quelle che riescono ad arrivare nelle figure apicali, lo stipendio rimane più basso rispetto ai pari ruolo maschi. Oggi però da Rimini parte un bel segnale, con otto storie intergenerazionali di chi guardandosi indietro racconta con orgoglio la propria storia e di chi, quella storia, la ha appena incominciata, raccogliendo l’importante testimone della forte e orgogliosa imprenditoria femminile riminese”.

Il direttore generale di Federalberghi Alessandro Massimo Nucara, a latere degli Stati generali del turismo balneare a Roma il 5 marzo, ha espresso delle osservazioni relative all’iter e alle lacune da correggere.
“Molte strutture turistico ricettive subirebbero una mutilazione grave e irreparabile se venissero private della possibilità di offrire ai propri clienti i servizi di spiaggia. E, inevitabilmente, il danno si ripercuoterebbe sulla destinazione”, ha dichiarato il direttore di Federalberghi.
“La blindatura dell'iter del decreto salvainfrazioni -ha aggiunto - ha impedito di tener conto delle peculiarità del settore, con il risultato di buttar via il bambino con l'acqua sporca”.
“Riteniamo che il quadro regolatorio europeo non impedisca di colmare tali lacune e confidiamo che ci sia la volontà di farlo. Alcuni correttivi richiedono l'intervento del legislatore, che auspichiamo non tardi a venire, mentre per altri aspetti i sindaci hanno già oggi potere di intervento, per premiare l'erogazione di servizi di qualità e sostenere le imprese che producono ricchezza e lavoro per la comunità locale”, la conclusione di Nucara.

Secondo un articolo del Corriere della Sera a Milano, nell'ultimo anno gli appartamenti in affitto breve su Airbnb sarebbero passati da 25mila a 22.600, con un calo del 9,3% e con un prezzo medio a notte salito da 164 a 174 euro, 10 euro.
Da questi dati sembrerebbe che ci sia stato un freno al mercato degli affitti brevi e un lieve aumento dei prezzi.
Per Federalberghi il mercato degli affitti brevi a Milano non è in calo perché, secondo il presidente di Federalberghi Lombadia Fabio Primerano “non è corretto parlare di “calo generale basandosi su un solo canale".
"Questi dati riguardano solo ed esclusivamente Airbnb - spiega Primerano - Non si fa infatti riferimento alla forte crescita dell'offerta sugli altri portali, come Expedia o Booking, dove le proposte di affitto breve sono in forte espansione. In altre parole, molti proprietari potrebbero aver semplicemente spostato i propri annunci altrove, riducendo la presenza su Airbnb ma non la disponibilità effettiva di case in affitto breve”.
L’altra questione riguarda i costi. Il Corriere della Sera parla di un aumento medio di 10 euro a notte, ma il presidente di Federalberghi Lombardia invita a prendere la cifra non alla lettera. “I prezzi sono aumentati molto di più di quello che sembra, perché da un lato ci sono i property manager, ossia figure o agenzie specializzate che si occupano dell'immobile a 360 gradi, dalla pubblicazione online alla gestione degli arrivi, dalle pulizie al servizio clienti. È chiaro che questo servizio ha un costo e, alla fine, si traduce spesso in tariffe ben più alte per l'ospite.
Dall’altra parte, esiste un fenomeno di “oscuramento” degli annunci nei periodi di bassa stagione o quando il proprietario preferisce affittare l'alloggio su altre piattaforme. In pratica, molti appartamenti scompaiono temporaneamente da Airbnb, e quindi dai dati ufficiali, salvo poi ricomparire in momenti più propizi o su altri canali, dove magari sono disponibili a prezzi diversi”.
Inoltre, continua Primerano, “ quando ci si concentra solo sul dato medio, si rischia di ignorare variazioni molto significative legate a determinati periodi dell'anno. Se si guarda, ad esempio, alla settimana della moda, i prezzi di una stanza per due persone in appartamento possono superare quelli di una camera d'hotel nella stessa zona”.
Federalberghi non smentisce i dati raccolti dal Corriere della Sera, ossia che Airbnb abbia registrato un calo di inserzioni. Ma, secondo l'associazione di categoria, “è improprio tradurre quella flessione in un rallentamento complessivo del mercato degli affitti brevi a Milano. Gli annunci persi su una piattaforma potrebbero tranquillamente essere guadagnati su un'altra, magari con un ritorno economico ancora maggiore per i proprietari. Per capire se il fenomeno stia davvero rallentando, bisognerebbe allargare lo sguardo a tutte le piattaforme, alle agenzie e ai numerosi servizi online nati negli ultimi anni. Altrimenti, si rischia vedere una flessione dove invece c’è soltanto una continua trasformazione”.

A Jesolo molti alberghi stanno cambiando volto, riconfigurandosi come residence e appartamenti. E il fenomeno delle nuove locazioni di lusso è in crescita, una trentina solo negli ultimi due anni.
Di 540 strutture ricettive ne sono rimaste 350. Uno dei motivi di questo nuovo trend sembra essere la difficoltà di sostenere grandi costi di ristrutturazione e quindi, nella complicazione di continuare a mantenere redditizie le strutture ricettive, si preferisce trasformare gli hotel in altro tipo di strutture ricettive.
Federalberghi fa proprio il timore che Jesolo possa perdere la propria identità turistica e sottolinea l'importanza, per la località veneta, di mantenere la propria vocazione ricettiva e, di conseguenza, i posti di lavoro nel settore.

Il 27 marzo al Mediaporto di Brindisi torna per la seconda edizione il Job on Tourism, dove si terranno colloqui diretti con le aziende del settore Ho.Re.Ca, con la presenza delle principali associazioni di categoria
Il fine, per il settore turistico, è quello di prepararsi a una nuova stagione di assunzioni. L’evento è organizzato da Arpal Puglia, dalle 9:00 alle 15:00 e si concentrerà sui settori chiave dell'industria turistica: food and beverage, front office, animazione turistica e housekeeping.
Dopo il successo della prima edizione, la manifestazione si propone come punto di riferimento per l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore turistico della provincia.
Parteciperanno le principali associazioni di categoria, tra cui Federalberghi, Confcommercio, Confesercenti, Assohotel, Aigo, Cna, Confartigianato, Consorzio degli albergatori di Carovigno e Its Turismo, istituto alberghiero Pertini, liceo Ettore Palumbo.
I candidati interessati potranno sostenere colloqui diretti con i responsabili delle risorse umane delle aziende partecipanti, supportati dagli esperti di Arpal Puglia.
Per partecipare, è consigliato registrarsi preventivamente sul portale "Lavoro per te" della regione Puglia e presentarsi con il proprio curriculum vitae cartaceo.

Federalberghi Confcommercio Verona organizza la settima edizione della Giornata dell’Albergatore, in programma martedì 25 marzo 2025 dalle 14.30 alle 18.30 al Centro Congressi ed Eventi di villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA a Ospedaletto di Pescantina).
Quest’anno l’incontro sarà intitolato “Verona senza confini. Per inaugurare insieme una nuova stagione dell’ospitalità”.
L’evento è una vetrina importante per chi voglia aggiornarsi su nuove strategie di gestione, conoscere in anticipo le tendenze del settore turistico e fare networking con i protagonisti dell’hôtellerie locale.
Parteciperanno 150 albergatori di tutta la provincia per una serie di interventi tenuti da esperti del settore, “per affrontare le sfide e cogliere le opportunità di un mercato in continua evoluzione”.
“Innovazione, sostenibilità, gestione del personale e nuove tecnologie saranno i principali temi chiave al centro del dibattito. Ma ci sarà spazio anche per la riflessione sui numeri ed i trend del comparto turistico ricettivo con i rappresentati istituzionali di Verona e del Veneto”.
L’evento è realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Verona.

SETTIMANE BIANCHE: TENGONO LE MONTAGNE ITALIANE
TRA VACANZA LUNGA E WEEK END, 8,2 MLN SULLA NEVE
GIRO D’AFFARI DI 5,8 MLD, L’HOTEL FAVORITO PER IL SOGGIORNO
BOCCA: GLI ITALIANI SANNO CAPIRE LA QUALITA’ DEI SERVIZI
Il primo trimestre del 2025 per il turismo invernale fa registrare un risultato in linea con le attese: la montagna italiana e la sua neve si sono rivelate mete imperdibili per 8,2 milioni di concittadini, i quali hanno scelto o sceglieranno di partire per onorare la passione dello sci, la bellezza delle cime italiane e le infinite attività di svago e relax che caratterizzano le vacanze vissute tra le Alpi e gli Appennini.
A rilevarlo è il rapporto realizzato da Tecnè per la Federalberghi riguardo il movimento turistico degli italiani in occasione delle settimane bianche e dei fine settimana sulla neve.
Degli 8,2 milioni in movimento, 5,9 milioni hanno fatto (o faranno a breve) una settimana bianca. Tra questi, 600mila hanno aggiunto anche uno o più week end sulle cime italiane. Sono 2,3 milioni, invece, gli italiani che hanno deciso di andare in montagna solamente nel fine settimana. Il tutto generando un giro di affari complessivo di 5,8 miliardi.
L’Italia si conferma la meta preferita: solo il 3.9%, infatti, ha optato per una settimana bianca all’estero.
“Nella valutazione della performance del turismo invernale avevamo dei nemici all’orizzonte, come la mancanza delle grandi nevicate e l’aumento gravoso del costo della vita per le famiglie, con particolare riferimento alle bollette. A complicare le prospettive, anche i lunghi ponti che si susseguiranno dopo la Pasqua e che probabilmente hanno spinto molti italiani a programmare la vacanza più in avanti”.
Questa la dichiarazione a caldo del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, nel commentare i risultati dell’indagine.
“Malgrado ciò, il risultato è stato soddisfacente – ha aggiunto Bocca – La tenuta della stagione sembra cosa fatta. A mio avviso, ciò deriva anche dagli sforzi del nostro settore ricettivo, concentrato in una politica di contenimento dei prezzi, in totale controtendenza. Sotto questo profilo, è importante ricordare che sulle voci di spesa legate alla vacanza, ben il 72% viene riversato sul territorio”.
“Un dato confortante per la nostra categoria – ha concluso il presidente di Federalberghi - sta anche nella preferenza che i viaggiatori hanno consegnato all’albergo nella scelta del soggiorno in occasione delle vacanze sulla neve. Segno che gli italiani sanno senz’altro comprendere la qualità dei nostri servizi”.
I RISULTATI DELL’INDAGINE
Sono circa 8,2 milioni gli italiani che, tra gennaio e marzo 2025 hanno scelto (o sceglieranno) la neve come meta delle vacanze invernali: 5,9 milioni hanno fatto una settimana bianca e, tra questi, 600mila hanno aggiunto anche uno o più fine settimana sulla neve.
Sono invece 2,3 milioni gli italiani che hanno deciso di optare per località sciistiche solamente per il week end.
Nel complesso, nel corso dei primi tre mesi dell’anno, gli arrivi nei luoghi dedicati allo sci saranno 12 milioni (compresi coloro che sono andati più volte nel corso della stagione).
Il giro di affari complessivo sarà pari a 5,8 miliardi di euro.
LE SETTIMANE BIANCHE
LE DESTINAZIONI PREFERITE – Il 73,7% di chi ha fatto la settimana bianca ha scelto l’Italia settentrionale; il 22,3% ha optato per il Centro-Sud mentre il 3,9% ha scelto destinazioni estere. Tra le regioni italiane più frequentate per la neve si distinguono il Piemonte, il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, la Lombardia ed il Veneto.
LA SPESA MEDIA – La spesa media pro capite sostenuta per la settimana bianca comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo, impianti, corsi di sci, divertimenti), è di 675 euro.
LA DISTRIBUZIONE DELLA SPESA – La spesa per le vacanze sulla neve si spalma su tutte le componenti della filiera turistica, distribuendo ricchezza sul territorio. Il 28,9% del budget di chi va in vacanza è destinato ai pasti (colazioni, pranzi e cene), il 28% al pernottamento, il 19,6% alle spese di trasporto, il 9% allo shopping e il 14,5% per tutte le altre spese (divertimenti, escursioni e gite).
L’ALLOGGIO – Cresce il numero di quanti hanno scelto l’albergo per il proprio soggiorno: il 36,2% del campione ha optato per una struttura alberghiera (hotel, residenza turistico alberghiera o villaggio albergo), il 22,8% si è indirizzato sui B&B, mentre il 15,6% si è orientato sulla casa di parenti o amici.
COME SI PRENOTA – Tra quanti hanno scelto di soggiornare in una struttura ricettiva, il 53,2% ha preferito utilizzare il sito internet dell’albergo ovvero lo ha contattato telefonicamente o mediante posta elettronica. Si conferma dunque la crescente propensione degli italiani per la prenotazione diretta, che consente di richiedere soluzioni su misura e ottenere condizioni di favore.
SCELTA DELLA LOCALITA’ E ATTIVITA’ I criteri che guidano la scelta della località sono: le bellezze naturali (73,2%), i divertimenti e la raggiungibilità della destinazione (23%), il legame con un luogo dove si va di consueto a fare la settimana bianca (20,8%). Per il 20,5% la scelta della località è collegata al fatto di poter svolgere attività sportiva o anche di potersi dedicare al relax.
I MOTIVI DI NON VACANZA Tra coloro che hanno deciso di non andare in vacanza per la neve, il 54,4% ha rinunciato per mancanza di disponibilità economiche, il 18% per l’aumento del costo della vita.
I WEEK END SULLA NEVE
LE DESTINAZIONI PREFERITE - Per coloro che hanno scelto di dedicarsi alla montagna solo nel periodo del fine settimana, le mete privilegiate sono quelle di prossimità e dunque vicine al luogo di residenza. Aumentano le destinazioni verso le regioni dell’Italia centro-meridionale, anche se le località del nord restano comunque ampiamente in testa.
LA SPESA MEDIA - La spesa media pro capite di chi ha fatto solo week end sulla neve, è stata di 273 euro. Mentre la spesa media pro capite di chi ha fatto un fine settimana sulla neve oltre la settimana bianca, è di 371 euro.
LE FAMIGLIE IN VACANZA - La montagna invernale è una destinazione amata dalle famiglie: il 37% dei vacanzieri è accompagnato da uno o due bambini/ragazzi con meno di 18 anni di età.
LA METODOLOGIA
L’indagine è stata effettuata da Tecnè tra il 13 febbraio e il 21 febbraio 2025 sulla base di un campione probabilistico di 4.018 casi, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.