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24 May 2024
L'economia del turismo e il nuovo Parlamento Europeo

 

 

Hotrec, la confederazione europea delle imprese alberghiere e della ristorazione, della quale Federalberghi è socio fondatore, ha presentato il “Manifesto for the Future of European Hospitality”, che indica le priorità per la legislatura 2024 – 2029 del Parlamento europeo, con particolare riferimento allo sviluppo dell’economia del turismo, al mercato del lavoro, alla digitalizzazione e alla sostenibilità.



15 March 2024
La nuova Enit

Enit Spa ha un nuovo presidente, o per meglio dire, una presidentessa: la professoressa Alessandra Priante, abruzzese doc. Non è la prima volta che Priante si trova a ricoprire un ruolo di vertice: laureata in Economia Aziendale alla Bocconi, sino al 2019 a capo dell’Ufficio Relazioni Internazionali del MIPAAFT, approda in Enit dopo l’incarico di Direttore Europa dell’UNWTO, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di turismo a livello globale.

Professoressa Priante, la sua ultima esperienza professionale in veste di direttore del Dipartimento Europa dello UNWTO, l’agenzia ONU del turismo, l’ha proiettata in una dimensione internazionale con sede a Madrid. Come si vive l’Italia “da fuori”? È più facile mettere a fuoco pregi e difetti del nostro Paese?
Sicuramente si vede bene l’Italia in modalità comparativa e quindi se ne apprezzano meglio i pregi e le scelte vincenti. La sfida più importante è fare in modo che l’Italia sia consapevole di quanto è “avanti´ rispetto agli altri. È evidente che l’esperienza alle Nazioni Unite è stata importantissima e utilissima per acquisire cognizione di causa sull’Europa, che è la regione turisticamente più importante del mondo. Con grande piacere riporto in Italia esperienze e competenze acquisite al di fuori del nostro Paese.

Lei ha operato in grandi realtà private ma anche in contesti pubblici e istituzionali. Quali sono le differenze più evidenti tra questi due mondi?
Ho avuto la grande fortuna di aver lavora-to per la maggior parte del tempo nel settore turistico, dove da sempre i ritmi sono veloci e non ho trovato grandi differenze tra pubblico e privato. Altrettanto onestamente confesso che i contesti di finanza internazionale in cui ho operato erano diversi e mi è impossibile fare dei paragoni oggettivi. I contesti privati in cui ho operato di più sono stati quelli della finanza internazionale e del project management europeo. Entrambi mi sono serviti moltissimo per capire quanto importante sia la programmazione, il setting di obiettivi ambiziosi e un uso intelligente dei numeri. La finanza lavora su questo e su intuizioni strategiche. Quindi, in questo senso, il contesto turistico è molto similare. L’elemento chiave che lo rende sicuramente uno dei settori economici più interessanti è che il suo successo si fonda su una collaborazione pubblico-privato assolutamente sinergica e dinamica. In Italia siamo in un momento storico, con un Ministero del Turismo che ha i poteri e le possibilità di aggregare e sintetizzare, ma anche di realizzare amministrativamente una serie d’iniziative che hanno proprio lo scopo di rafforzare il settore privato.

Oggi è presidentessa di Enit Spa. Che cosa ritiene sia prioritario fare per la promozione dell’Italia all’estero?
Per promuovere al meglio l’Italia all’estero bisogna sicuramente lavorare sul metodo per avere chiaro cosa fare e come farlo. Quindi, la funzione di Enit Spa è di supporto alle azioni d’indirizzo del Ministero e diventa essenziale oltre che strategico sia per migliorare, innovare e definire i prodotti da offrire, che per creare meccanismi di efficientamento, utili per la formazione degli operatori del settore e tutta la filiera a essa connessa. Ovviamente la promozione poi deve fare leva anche su un ripensamento della presenza estera, nel senso di rifocalizzazione ma anche di rafforzamento, come ha detto spesso il Ministro Santanchè.

Come pensa che il nostro Paese possa diventare più competitivo e tornare a salire sul podio del vincitore a livello internazionale?
La competitività si costruisce con un ottimo prodotto ed eccellenti strumenti di promozione. L’Italia parte molto avvantaggiata, per natura, ma la costruzione del vantaggio deve essere consapevole e oculata per essere duratura. Per fare questo si deve necessariamente coinvolgere molto di più le destinazioni. Ammetto che, personalmente, le "classifiche" non mi sono mai piaciute. Mi rendo conto che funzionano molto bene a livello giornalistico e lo rispetto, ma spesso mancano di vero contesto. I dati, per essere presi in considerazione seriamente, devono essere omogenei e rappresentativi e condivisi a livello internazionale. In sostanza, ho sempre creduto che l’Italia dovesse essere già la numero uno.

Il Ministro del Turismo insiste molto sul tema della destagionalizzazione: una necessità riconosciuta come prioritaria da tutto il comparto. Lei ha già delle idee su come operare in questo senso?
Certo. È un approccio che approvo appieno. Le idee sono condivise e siamo al fianco del Ministero per lavorare molto sul prodotto, sfruttare le potenzialità del turismo tematico e business (congressuale, eventistico). L’Italia deve diventare un grande hub internazionale dove si ospitano i più grandi eventi del mondo non solo nel settore turismo, ma anche sport e altro. Siamo già partiti bene con il G20 e il G7 Turismo, le Olimpiadi Milano- Cortina, il Tour de France e molti altri eventi sportivi, ma possiamo fare di più. L’importante è sempre farlo assieme alle destinazioni e con la piena efficienza degli operatori.

Si parla molto dell'intelligenza artificiale e del grandissimo potenziale che rappresenta per il mondo del turismo e, più nello specifico, il comparto ricettivo. Qual è la sua visione in merito?
Credo che l'intelligenza artificiale possa essere una grande alleata del settore turistico, ma con le dovute precauzioni e sistemi di sicurezza che diano tranquillità a turisti e operatori di settore. Di certo, l’intelligenza artificiale consolida ancora di più l’idea che la formazione della governance turistica deve allinearsi a dei nuovi standard, che gli permettano di gestire anziché subire l’avvento delle nuove tecnologie.

Recentemente ha sottolineato il valore della formazione e la necessità di impegnarsi per arricchire e potenziare il settore turistico italiano: oggi chi vuole specializzarsi in questo campo deve necessariamente scegliere la Svizzera, dal momento che non troverebbe nel proprio Paese un’offerta formativa di pari portata. Una grande contraddizione, considerando quanto l’Italia eccelle nella sfera dell’accoglienza. Qual è la ricetta per ovviare a questa mancanza?
Ogni ricetta cambia il suo valore a seconda di chi la mette in pratica. In Italia abbiamo ottimi esempi da seguire, ma dobbiamo sensibilizzare di più i giovani nel comprendere che specializzarsi nel mondo turistico offre le stesse opportunità lavorative ed economiche, se non maggiori, di altri settori. Questo è l’ingrediente segreto della ricetta che forse gli altri in questo momento stanno usando meglio, ma noi siamo ancora in tempo, avendo un patrimonio come l’Italia. Le aggiungo, inoltre, che il Ministro Santanchè ha delle idee molto chiare e innovative al riguardo e da sempre dice che è necessario che l’Italia diventi un punto di riferimento per la formazione d’eccellenza nel turismo.

Il nodo della carenza di personale in Italia, ma anche nel resto del mondo, non è ancora stato sciolto e rischia di colpire duramente l’operatività e la produttività delle nostre imprese. Lei a suo tempo indicò come soluzione proprio la formazione dei migranti. È ancora della stessa idea?
Il Turismo è un settore dalle grandissime potenzialità e sicuramente molto inclusivo. La professionalità e l’impegno non ha distinzioni di nessun tipo. Se una persona ha voglia di specializzarsi nel settore turistico è giusto che le venga data l’opportunità di farlo, ma questo già succede in ogni parte del mondo da tempo, non sarebbe di certo una novità. L’idea di utilizzare i migranti era una proposta europea non una mia soluzione, al tempo portata avanti dal Portogallo e da altri Paesi in maniera eccellente.

Come si sente ad aver ricoperto e a ricoprire oggi un ruolo apicale, in un contesto in cui le posizioni verticistiche sono solitamente assegnate agli uomini?
Le dico che sicuramente le donne, che formano il 54% della forza lavoro nel turismo a livello mondiale, spesso si trovano a farlo in posizioni non apicali. Questo è una fonte di stimolo. Ma dobbiamo essere concreti e renderci conto che oggi c’è un’occasione storica: un Presidente del Consiglio donna che deve servire da esempio a tutte noi. Maggiore fiducia in noi stesse e credere di più nel turismo come settore di crescita. Da parte del Governo c’è un grande impegno verso il settore e, lo dico da cittadina italiana prima ancora che da presidente dell’Enit, mai come ora vi è un’attenzione fortissima da parte politica, con una visione unitaria e forte portata avanti da un Ministro che è un vero esempio di determinazione e di inclusione.

Lei è nata all’Aquila. Conferma il detto “abruzzesi cape toste?”
Assolutamente sì! Ne sono fiera. A maggior ragione, dato che oggi L’Aquila è designata Capitale della Cultura 2026. Noi abruzzesi siamo determinati ma anche molto gentili. Amiamo le cose vere, la famiglia e siamo disposti a tutto per gli ideali. Tutto quello che sono e ciò a cui sono arrivata è frutto della mia determinazione. I miei sogni e i miei obiettivi li ho raggiunti, forse in maniera non lineare, ma sempre con grande soddisfazione. E questa nomina è uno di quelli... ma non ho ancora finito il percorso.



15 March 2024
I direttori in Abruzzo

L’incontro si è aperto con i saluti di Caterina Celenza, presidente di Federalberghi Chieti, Daniela Renisi, presidente di Federalberghi Pescara, Giammarco Giovannelli, Presidente di Federalberghi Abruzzo e Riccardo Padovano, presidente di Confcommercio Pescara.

 

La prima relazione è stata tenuta da Federica Bonafaccia, responsabile del servizio legale-tributario di Federalberghi, che ha presentato i contenuti dei più recenti provvedimenti d’interesse per le imprese alberghiere.

 

Martina Marini di Unilever ha presentato le condizioni di favore che l’azienda rivolge alle imprese associate al sistema Federalberghi.

 

Subito dopo, Caterina Celenza, vicepresidente del CNGA, e Andrea Serra, del servizio sindacale di Federalberghi, hanno illustrato le attività dei comitati giovani albergatori.

 

Antonio Griesi, del servizio tributario di Federalberghi, ha presentato la decima edizione del manuale sugli incentivi per la riqualificazione delle strutture ricettive e termali.

 

Gianluca De Gaetano, direttore di Federalberghi Roma, ha introdotto il progetto “arte fuori dal museo”, realizzato in collaborazione con la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura per esporre negli alberghi le opere conservate nei magazzini dei musei.

 

Alessandro Massimo Nucara, direttore generale di Federalberghi, ha illustrato le possibilità di finanziamento delle politiche attive tramite il Fondo Forte, che ha stanziato dieci milioni di euro a sostegno della formazione dei lavoratori neoassunti e da assumere.

 

Noemi Moauro, del servizio marketing di Federalberghi, ha illustrato il programma della 74° Assemblea della federazione, che si terrà a Viareggio dal 10 al 12 maggio.

 

Andrea Serra, del servizio sindacale di Federalberghi, ha poi presentato le video-interviste “Il lavoro nel turismo” disponibili sui canali social Federalberghi.

 

Il secondo giorno di lavoro si è aperto con Angelo Candido, responsabile dei servizi sindacali di Federalberghi, che ha riferito in merito allo stato delle trattative per il rinnovo del CCNL Turismo.

 

Luca Bartoli e Carlo Scippa di Intesa Sanpaolo hanno illustrato le opportunità offerte dalle comunità energetiche rinnovabili e i servizi che il gruppo pone a disposizione per le imprese che intendono avvalersene.

 

Amedeo Capacchione, dei servizi informativi Federalberghi, ha presentato un nuovo strumento online per la rilevazione della rappresentatività del sistema federale. Alfredo Passeri e Giacomo Angerillo di Nexi hanno fornito una panoramica sui sistemi di pagamento digitali e hanno rammentato le caratteristiche del servizio “Incasso senza pensieri”.

 

Stefano Poeta, direttore di ART&S, ha presentato la pubblicazione su “le professioni nel settore turismo” da lui curata per conto della federazione e del CFMT. Anna Chiara Olini, del centro studi Federalberghi, ha ricordato gli strumenti che Federalberghi mette a disposizione delle associazioni per analizzare l’andamento del mercato turistico.

 

Alberto Corti, responsabile del settore turismo di Confcommercio, ha relazionato sul progetto “sentinelle del mare” che mira a monitorare la sostenibilità ambientale delle zone marine.

 

Andrea Serra, del servizio sindacale di Federalberghi, ha illustrato il programma del III Forum delle competenze del turismo che si terrà a Stresa dall’11 al 12 aprile. Michele Dalla Sega, senior research fellow di ADAPT, ha condotto un seminario sul tema “La contrattazione collettiva in Italia”, una rassegna delle buone prassi e spunti per il rinnovo del CCNL Turismo. In chiusura dei lavori, la comunità dei direttori ha rivolto un saluto e un ringraziamento affettuoso alla collega Graziella Giani dell’associazione di Chianciano Terme, che ha concluso la propria attività dopo un lungo periodo al servizio degli albergatori italiani.

 

Al termine della riunione, i partecipanti hanno espresso vivo apprezzamento per l’organizzazione, che è stata curata da Federalberghi Pescara, Federalberghi Chieti e Federalberghi Abruzzo, con la collaborazione di Confcommercio Pescara, dell’Ente Bilaterale regionale del Turismo e il supporto tecnico del Villa Maria hotel & congress center.

 


 



15 March 2024
Un Toret per la vita

Le strutture ricettive associate a Federalberghi Torino metteranno in vendita l’iconico TOH dell’artista Nicola Russo, per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro

 

Federalberghi Torino ha siglato un accordo con Nicola Russo, designer e scultore torinese creatore di TOH, rivisitazione del Toret e simbolo della rinascita della città dopo la pandemia. Le strutture turistico-ricettive associate esporranno e venderanno le opere e una parte del ricavato sarà devoluta alla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, per le attività di ricerca e cura dell’Istituto di Candiolo - IRCCS.

 

TOH è nato nel 2020, quando Russo decise di creare un nuovo simbolo per Torino, immaginando il classico toro delle fontanelle pubbliche che rompe il metallo che lo imprigiona, per diventare simbolo di reazione e rinascita in un momento difficile per la città e per il mondo. Da subito l’artista ha voluto legarlo a un partner importante come la Fondazione, a cui sarà devoluto il 10% del ricavato delle vendite tramite la rete Federalberghi Torino che, sostenendo da sempre Onlus e terzo settore, ha subito coinvolto gli associati e trasformato le strutture ricettive in una vetrina per il progetto.

 

 

 

“TOH è un progetto artistico di rinnovamento per il territorio, manifesto di coraggio e inclusione sociale. L’entusiasmo verso una rinascita collettiva mi ha permesso di coinvolgere in meno di tre anni tante realtà che vivono e credono in questo territorio. La collaborazione con Federalberghi concretizza quella rinascita attraverso il lavoro cruciale del settore turistico-alberghiero, veicolo primario per mostrare le bellezze della nostra terra. La partnership con Federalberghi, inoltre, rafforza il rapporto con la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, che ho avuto il privilegio di coinvolgere in questo progetto fin dalla sua nascita con risultati mai ottenuti prima per un lavoro artistico indipendente”, ha spiegato l’artista Nicola Russo. “Siamo orgogliosi e onorati di contribuire a questo progetto e alle sue finalità esponendo nelle strutture associate TOH, che si candida a diventare un emblema per il brand Torino. Aderire è per noi importantissimo perché una parte del ricavato va alla Fondazione per la ricerca sul cancro di Candiolo, all’avanguardia in Italia e in Europa per la ricerca e le cure delle neoplasie e fiore all'occhiello del nostro territorio”, ha dichiarato Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino.

 

“Siamo grati a Federalberghi per il sostegno nella vendita nelle sue strutture associate di TOH”, il commento di Gianmarco Sala, direttore della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro. “TOH da oltre tre anni ci aiuta a raccogliere fondi per l’Istituto di Candiolo ed è diventato un importante testimonial in molti eventi, “vestendosi” dal classico verde dei toret ai colori di Juventus e Torino nei derby cittadini al rosa per la campagna di prevenzione dei tumori femminili. Il nostro è l’unico centro italiano di ricerca e cura del cancro nato e cresciuto solo grazie al sostegno di donatori privati, cittadini, enti e associazioni. In questi anni la Fondazione ha avviato un importante piano di sviluppo, Cantiere Candiolo, per offrire nuovi spazi e attrezzature a medici e ricercatori e un’accoglienza sempre migliore ai pazienti e ai loro familiari”.



15 March 2024
Digital Markets Act al via

Il nuovo ordinamento europeo mira a regolamentare i mercati digitali, garantendo equità e contendibilità, limitando le posizioni dominanti

 

Il Digital Markets Act è il nuovo regolamento europeo, operativo dal 7 marzo 2024, volto a garantire che i mercati nel settore digitale siano equi e contendibili. L’attenzione del legislatore europeo si è concentrata sui cosiddetti “gatekeepers”, cioè i soggetti che hanno il potere di controllare l’accesso ai mercati digitali. In estrema sintesi, si tratta delle piattaforme con un fatturato annuo di almeno 7,5 miliardi di euro, almeno 45 milioni di utenti finali attivi su base mensile e 10mila utenti commerciali attivi su base annua. Vengono coinvolte ventidue piattaforme, che operano in otto settori:

 

- i servizi di intermediazione (Amazon Marketplace, App Store, Google Maps, Google Play, Google Shopping, Meta Marketplace);

-  la pubblicità (Google, Amazon e Meta);

-  i social network (Facebook, Instagram, Linkedin, TikTok);

-  la condivisione di video (Youtube);

-  i sistemi di comunicazione (Messen- ger e WhatsApp);

-  i sistemi operativi (Google Android, iOS, Windows PC OS);

-  i sistemi di ricerca (Google Search);

-  i browser (Chrome e Safari).

 

Al momento, nella lista delle big tech soggette al regolamento non è presente Booking.com. Si tratta di un’assenza temporanea, dovuta alla contrazione del business occorsa durante la pandemia, ma è già previsto che tale lacuna sarà colmata prossimamente.

L’entrata in vigore del regolamento dovrebbe arrecare dei benefici ai cittadini e alle imprese, in quanto conferisce carattere di sistematicità ad alcune esperienze maturate nel corso degli anni dal diritto della concorrenza.

 

Ma sussistono anche degli aspetti preoccupanti, tra i quali spicca la soluzione che Google appare orientato ad adottare: gli annunci a pagamento pubblicati dai portali acquisiranno una posizione di rilievo, a scapito dei risultati organici delle ricerche, più di quanto non accada già oggi. Hotrec, con il supporto di Federalberghi e delle associazioni degli altri paesi europei, è fortemente impegnata affinché il servizio di ricerca fornito da Google continui ad assolvere il suo scopo principale, che è quello di consentire agli utenti di cercare e trovare i servizi desiderati.



15 March 2024
L’Europa imballata

Il regolamento sugli imballaggi rischia di provocare pesanti effetti su filiere produttive e distributive

 

La proposta di revisione del regolamento sugli imballaggi vietati dal 2030, attualmente in discussione in sede europea (l’ultima seduta, mentre stiamo per andare in stampa, si è tenuta il 15 marzo), preoccupa e, senza modifiche significative, rischia di travolgere interi settori della nostra economia. 

Da quel che è emerso finora, sembra l'ennesima norma pasticciata che non solo non sarà più ecologica né contribuirà alla lotta al cambiamento climatico ma, senza adeguati correttivi, otterrà solo di creare ulteriori problemi alle filiere degli stessi produttori di imballaggi, oltre che ai settori dell’agroalimentare, della ristorazione e ricettivo-turistici in primis. Senza contare che, riguardando solo l'Europa, produrrà concorrenza sleale da parte dei Paesi extraeuropei.

 

Se ne parla dal 1994, l’anno di una direttiva risultata poi inapplicabile. In questo nuovo dibattito, già un anno fa alcuni Paesi chiedevano maggiore flessibilità e altri, invece, obiettivi di riciclo e riutilizzo più alti. Anche per questo, per armonizzare le posizioni, la Commissione Europea ha optato per un regolamento piuttosto che per una direttiva. Si chiede anche, da parte di vari Stati, un approccio più graduale: ogni nazione dovrebbe avere uno “spazio di manovra” per raggiungere gli obiettivi. L’accordo, per ora, ribadisce la prima proposta della Commissione europea, cioè la richiesta di un calo dei rifiuti da imballaggio del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040.

 

Dal 2030, quindi, saranno vietati alcuni contenitori in plastica monouso come quelli per alimenti e bevande, porzioni individuali per condimenti, salse, panna, zucchero e i prodotti in miniatura da toilette in omaggio agli ospiti negli alberghi. Secondo le norme concordate finora, che mettono al bando il più possibile gli elementi nocivi negli involucri a contatto con gli alimenti, tutti gli imballaggi devono essere riciclabili attraverso criteri rigorosi, mentre sono previste alcune esenzioni per tessuti, sughero, legno leggero, porcellana, ceramica, cera e gomma.

 

Tra le altre regole, il fatto che entro il 2029 il 90% dei contenitori per bevande

monouso in plastica e metallo fino a tre litri deve essere raccolto separatamente con un sistema di deposito-restituzione. Se il problema più grande, per la Commissione europea, è quello dello smaltimento dei rifiuti, l'Italia, nell'accordo provvisorio dei primi incontri, pare abbia ottenuto una proroga in quanto il nostro Paese è all’avanguardia per la raccolta differenziata e il riciclo della plastica. Per il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, è un passo avanti. Ma ovviamente non soddisfa e non basta.

 

 

“Sulla proposta di regolamento degli imballaggi", ha dichiarato il Ministro, "il Governo ha portato avanti il negoziato a Bruxelles mantenendo ferma la contrarietà alla soluzione originaria, ribadendo come gli obiettivi di riuso e riciclo debbano essere bilanciati tenendo conto delle realtà nazionali, delle esigenze dei diversi comparti commerciali e produttivi e, soprattutto, dei risultati già ottenuti. 

Per questo l'Italia ha sempre sostenuto la necessità di concedere alternative per gli Stati membri che hanno tassi elevati di riciclo, per non escludere dal mercato imballaggi sicuri e riciclabili e tecnologie oggetto di forti investimenti. Nella riunione dello scorso 4 marzo, sono state accolte alcune delle richieste avanzate dal governo italiano che però, lo dico senza mezzi termini, non bastano a salvaguardare l'intera filiera". Per Pichetto Fratin c'è ancora molto da lavorare sui divieti per imballaggi monouso. Quindi, sarebbe auspicabile che il negoziato europeo tenesse conto delle ragioni delle imprese su monouso, riciclo e riuso e rivedesse alcune norme del provvedimento. Tra gli aspetti di maggiore criticità per alberghi e ristoranti ci sono l’obbligo di ritirare gratuitamente tutti gli imballaggi riutilizzabili e gestire la restituzione nei depositi, con conseguenti rilevantissimi oneri economici; il diritto riconosciuto ai consumatori di portare, all’interno degli esercizi, propri contenitori per l’asporto; il divieto di utilizzare i prodotti per l'igiene che oggi le strutture ricettive mettono a disposizione degli ospiti. Inoltre, la posizione del Consiglio rischia di portare a un mercato europeo frammentato e, paradossalmente, alla produzione di una quantità maggiore di rifiuti da imballaggio, difficili da riciclare.

 

Peraltro, il divieto previsto per gli imballaggi monouso, ritenuti più inquinanti, sembrerebbe sconfessato dallo studio d’impatto pubblicato dalla Commissione stessa, da cui emerge che proprio questa tipologia di involucri, in molti casi, ha un impatto inferiore sull’inquinamento rispetto a quelli multiuso.

 

Anche l'associazione alberghiera europea Hotrec, se da un lato elogia gli sforzi dei legislatori per promuovere la sostenibilità, tuttavia i suoi associati sono preoccupati “per lo squilibrio tra obiettivi ambientali ambiziosi e le esigenze pratiche del settore dell’ospitalità. Sono necessarie limitazioni chiare e coerenti sugli imballaggi in plastica monouso negli alberghi e nei ristoranti".

 

“Vietare i cosmetici in miniatura in plastica per hotel è un passo avanti, ma prendere di mira tutti gli imballaggi monouso per l’igiene personale nelle camere d'albergo è irragionevole e poco pratico – ha commentato il direttore generale di Hotrec Marie Audren – con un’ulteriore pressione su efficienza e redditività e a scapito anche del settore alimentare".

 

Nella plenaria di fine aprile, probabilmente, si avranno più certezze su un regolamento che però, se dovesse essere approvato così com'è, rischia di generare enormi costi sociali ed economici, ma senza la contropartita delle tanto auspicate soluzioni green.



15 March 2024
Protocollo d’intesa per il turismo in Sicilia

Rendere coerenti e strutturali le iniziative dell’assessorato regionale al Turismo e quelle del sistema camerale per favorire al massimo gli investimenti a sostegno dello sviluppo del turismo in Sicilia. È l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato a Palermo dall'assessora regionale al Turismo Elvira Amata e dal presidente di Unioncamere Sicilia Pino Pace.

 

In riferimento a tale protocollo, sarà costituito un tavolo di raccordo regionale per mettere a punto una strategia comune che abbia tre priorità: un’unica regia delle azioni promozionali e delle competenze professionali per promuovere insieme i territori e il patrimonio turistico e culturale; valorizzare e rafforzare i rispettivi Osservatori turistici per meglio informare le imprese e metterle nelle condizioni di cogliere le opportunità disponibili per investire e crescere; condividere progetti strategici per favorire il massimo utilizzo dei fondi del Pnrr (come per l'Hub digitale, la banca dati delle strutture ricettive, il Digital management system e l’interoperabilità dei sistemi) e di quelli della nuova programmazione delle Politiche di coesione 2021-2027.

 

 

L’assessorato regionale al Turismo e il sistema delle Camere di commercio, inoltre, realizzeranno azioni comuni finalizzate alla qualificazione delle strutture ricettive, delle imprese turistiche e del personale, per diffondere una moderna cultura dell’ospitalità basata sulla qualità, sulla sostenibilità e sull’allungamento della stagione turistica. Infine promuoveranno insieme il coinvolgimento delle istituzioni, delle associazioni di categoria e delle università in questa strategia comune.

Federalberghi Sicilia ha seguito con gran- de partecipazione l’incontro, interessandosi a tutte le fasi del progetto e plaudendo all’iniziativa che vede coinvolte tutte le forze territoriali legate al comparto. Proprio in riferimento all'importanza dell’evento, la federazione degli albergatori del territorio siciliano ha manifestato concretamente l’intenzione di contribuire per far sì che il progetto possa portare i suoi migliori frutti.

 

“Si tratta di un’occasione concreta di reciproco interesse che contribuirà a rafforzare e a stimolare ogni opportuna sinergia – ha detto Elvira Amata, assessora regionale al Turismo – questo, con l’obiettivo di offrire al mondo delle imprese e al comparto produttivo strategie condivise e unitarie da destinare alla promozione e allo sviluppo del patrimonio turistico”. “Oggi con la sinergia tra l’assessorato regionale al Turismo e le Camere di commercio siciliane, che sono la casa comune delle imprese – ha aggiunto Pino Pace, presidente di Unioncamere Sicilia – costruiamo quella marcia in più che può rendere più efficaci e produttive le tante azioni promozionali che finora sono state attuate in maniera autonoma, e che può davvero spingere le imprese a compiere il necessario salto di qualità per competere con le altre destinazioni di vacanza. Unire risorse finanziarie e professionali consentirà di presentare al mondo un’immagine più credibile e attraente della Sicilia”.



15 March 2024
Recensioni online, Federalberghi incontra Santanchè

Al Dicastero del Turismo un tavolo dedicato al problema dei commenti anonimi che disorientano gli utenti danneggiando le strutture ricettive

 

Quello delle recensioni online, spesso anonime e non veritiere, è un problema che coinvolge tutta la filiera turistica, albergatori in primis. Per questo, l'incontro a Roma voluto dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè con le rappresentanze del settore, avente per oggetto proprio le recensioni, è stato importante e fortemente apprezzato da tutti i partecipanti.

 

 

“Il punto principale consiste nell’assunzione di responsabilità: chi scrive una recensione deve essere riconoscibile. Quindi, stop ai commenti anonimi, in modo da poter rispondere di eventuali affermazioni false o calunniose”, ha sottolineato Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi, al termine dell’incontro.

Secondo Roscioli, "non meno importante è la responsabilità delle piattaforme: nell'era dell'intelligenza artificiale, il portale che non pubblica il nome di chi scrive la recensione e che non ne consente l'identificazione deve essere considerato responsabile per il contenuto della recensione stessa. Inoltre, se il commento è pubblico anche la replica deve esserlo e dev’essere riportata tempestivamente”. 

 

Per il vicepresidente di Federalberghi, per rendere effettiva la responsabilità, è necessario individuare sanzioni efficaci ed effettive, specialmente nei confronti dei portali, che spesso si sottraggono alla giurisdizione italiana grazie al fatto che hanno sede legale all’estero, al di fuori dell’Unione Europea. “Ad esempio, occorrerebbe prevedere il sequestro preventivo della pagina web contenente la fake news e, nei casi più gravi, l’oscuramento del sito. Nel mondo – ha concluso Roscioli – ci sono cinque miliardi di utenti internet e le informazioni viaggiano alla velocità della luce. Quindi, altrettanto veloci devono essere le rettifiche, che non possono essere affidate ai tempi biblici dei procedimenti giudiziari. Occorre un’autorità ad hoc, che adotti con immediatezza i provvedimenti cautelari”. Un problema annoso che ha bisogno con urgenza di risposte veloci, al pari delle recensioni.



15 March 2024
La mia città è smart

La Commissione europea ha lanciato un concorso per l’assegnazione del titolo di Capitale europea del turismo smart 2025 (European Capital of Smart Tourism 2025), per premiare le città europee che dimostrano di essere davvero intelligentemente turistiche. Per ottenere il titolo, le candidate dovranno dimostrare di possedere titoli ad hoc, ossia sostenibilità, digitalizzazione, patrimonio culturale, creatività e accessibilità.

  

DI COSA SI TRATTA?

 

Il turismo, con tutto quel che gli ruota intorno, è la terza attività socio-economica dell’Unione europea e svolge un ruolo cruciale nel contribuire allo sviluppo, all’occupazione e alla coesione. E ha un immenso potenziale per poter crescere ulteriormente e quindi migliorare le esperienze dei visitatori, sia creando nuove opportunità di cooperazione, sia rafforzando l’innovazione nelle città e nelle regioni europee.

 

Al concorso possono partecipare le città europee, ma anche quelle di Paesi non Ue, che aderiscono al programma per il mercato unico (SMP) - ex programma CO-SME, ossia Albania, Bosnia-Erzegovina, Islanda, Kosovo, Liechtenstein, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia, Turchia e Ucraina.

 

Il bando intende premiare chi si dedica a questo potenziale ancora non sfruttato e vuole incoraggiare soluzioni innovative e inclusive nel settore del turismo sostenibile e accessibile, promuoverne la sezione digitale e rafforzare il ruolo del patrimonio e delle industrie culturali e creative come beni turistici.

 

L’intento è anche quello di migliorare l’offerta dell’Europa come destinazione turistica e di creare una rete per condividere le migliori attitudini tra le destinazioni, anche sulla base dell’esperienza positiva delle precedenti edizioni.

 

Una città definita smart, per questo concorso, è quella che implementa soluzioni innovative, intelligenti e inclusive nel campo turistico, ne utilizza il suo capitale territoriale, sociale e umano per la crescita del settore e quindi, di conseguenza, per migliorare la vita dei suoi abitanti. È smart se offre un’esperienza turistica arricchita e personalizzata attraverso la valorizzazione delle risorse, nel rispetto e coinvolgimento delle comunità locali, e facilita l’accesso ai servizi e ai prodotti turistici attraverso le nuove tecnologie, l’interconnettività e l’interoperabilità dei servizi. Quindi, una capitale europea del turismo smart, ossia intelligente, è tale se è fisicamente accessibile ai viaggiatori con particolari esigenze, indipendentemente dall’età, dalla situazione sociale o economica, con o senza disabilità. E facilmente raggiungibile attraverso diversi mezzi di trasporto e con un forte sistema di trasporto all’interno della città. Deve essere anche sostenibile, ossia preservare e valorizzare l’ambiente e le risorse naturali, mantenendo uno sviluppo economico e socio-culturale equilibrato. Ma smart vuol dire anche digitale, cioè offrire informazioni innovative sul turismo e l’ospitalità, prodotti, servizi, spazi ed esperienze adattati alle esigenze dei consumatori attraverso soluzioni basate su strumenti digitali. Né vanno escluse cultura e creatività: facendo un uso pieno del patrimonio culturale e delle industrie creative, la città offre così un’esperienza turistica arricchita.

 

 

 

PERCHÉ CANDIDARSI?

 

Diventare Capitale europea del Turismo Smart 2025 offrirà un’opportunità unica per ottenere un supporto di comunicazione e branding mirato per un anno da parte di una società specializzata in PR e comunicazione internazionale, che inserirà le città nella mappa delle destinazioni che acquisiranno visibilità come pioniere di questo tipo di turismo nell’Ue; le azioni promozionali della città saranno evidenziate attraverso un breve video di presentazione e in una mostra durante un grande evento turistico o una fiera di viaggi dell’Unione europea.

Oltre a un trofeo, la città vincitrice riceverà una grande scultura su misura che sarà collocata nel centro della città, per celebrare il suo impegno per un turismo che è sostenibile, accessibile, digitale e culturale.

 

CHI PUÒ PARTECIPARE?

 

Il concorso è aperto alle città che hanno una popolazione di oltre 100mila abitanti. Nei Paesi in cui non ce ne sia una con più di 100mila abitanti, è ammessa a partecipare al bando la città più grande.

 

COME AVVERRÀ LA SELEZIONE?

 

Le candidature sono ammesse fino al 31 maggio 2024. Ci sarà una fase di preselezione, a luglio e agosto, e tutte le domande ammissibili saranno valutate sulla base di una serie di criteri stabiliti da un gruppo di esperti indipendenti. Sulla base della loro valutazione, a settembre la Commissione stabilirà un elenco ristretto di non oltre 4 città, che saranno invitate a presentare la loro candidatura di fronte a una giuria europea che, a novembre, selezionerà la vincitrice.

 

Informazioni più dettagliate sono sull’apposita guida del sito dell’Ue: https:// ec.europa.eu/info/funding-tenders/ties/ docs/2021- 2027/smp/smp/guidance list- 3rd-country-participation_smp_it.pdf



15 March 2024
Accessibili a tutti

Le neuroscienze applicate all’architettura nel progetto “Di Ognuno” dedicato all’ospitalità inclusiva

 

A Riva del Garda, durante la 48° edizione di Hospitality, Village for All-V4A e Lombardini22 hanno presentato "Di Ognuno", un progetto/laboratorio che consente di toccare con mano i benefici provenienti dalla progettazione universale per la disabilità. I visitatori hanno potuto constatare quanto la tecnologia, oltre a rispondere alle necessità delle persone con esigenze di accessibilità, migliori la qualità dell'accoglienza per tutti, nessuno escluso.

 

Il progetto ha un grande valore etico, perché "turismo per tutti" vuol dire saper accogliere, essere inclusivi e prevenire le discriminazioni creando un'ospitalità accessibile. E non vanno sottovalutati i risvolti economici e l'impatto generale sulla qualità del servizio, anche in considerazione del fatto che il bacino dei potenziali destinatari è molto vasto. Si stima infatti che il mercato del turismo accessibile in Italia sia costituito da dieci milioni di persone, ma dobbiamo anche considerare che gli over 65 sono quattordici milioni, pari al 23% della popolazione italiana. A questi si aggiungono coloro che hanno esigenze di accessibilità legate a condizioni temporanee di salute o per piccoli incidenti che difficilmente possono essere rilevati statisticamente, ma che hanno impatti significativi dal punto di vista della possibilità di godere di esperienze turistiche insieme ai propri familiari.

 

 

Ad esempio, una struttura ricettiva organizzata per accogliere al meglio le persone con disabilità motorie, permanenti o temporanee, è più accessibile anche per chi abbia altre problematiche del genere, come gli anziani, un genitore con un passeggino o un viaggiatore con un bagaglio difficile da trasportare. "Di Ognuno" applica le neuroscienze all'architettura per ricreare l'esperienza del check-in e del check-out. E lo fa attraverso tre reception progettate per suggerire soluzioni nell'accoglienza, invitare all'esperienza e aumentare la consapevolezza, mostrando le diverse esigenze dell'accessibilità sensoriale, fisico-motoria e cognitiva.

Presto sarà disponibile un e-book, sul sito web di Hospitality, che accompagnerà il percorso "Di Ognuno" anche in futuro. Quest'anno è stato esplorato lo spazio della reception, nei prossimi anni verranno indagati altri luoghi come il ristorante, la camera, l'area wellness e il bagno.

 

Un servizio sociale ed etico che è anche un valore aggiunto all'ospitalità, dove i disabili non saranno più clienti di serie B.

 

 

ASCOLTARE IL SILENZIO: LA STANZA DELLE DISABILITÀ UDITIVE

 

 

Nella reception attrezzata per gli ospiti con problemi di udito, agli avventori viene fatta indossare una cuffia che li isola acusticamente dal contesto.

Un’applicazione “cattura” la voce del receptionist e trascrive il parlato su un tablet, che consente al cliente di ricevere in autonomia le varie indicazioni. È inoltre presente un monitor sul quale viene trasmesso un video senza audio ma con sottotitoli, utili sia per le persone sorde sia per gli altri ospiti, specialmente se il contesto è rumoroso.

 

 

VEDERE IL BUIO: LA STANZA DELLE DISABILITÀ VISIVE

 

 

Nella parte dedicata alle persone cieche e ipovedenti, un’applicazione comunica con i beacon ai visitatori attraverso il cellulare descrivendo le mappe tattili,

la disposizione e le dotazioni dello stand. L’esperienza è arricchita da percorsi podotattili, mappe tattili, elementi olfattivi come campane con bambagia, piante e rivestimenti aromatici, che

permettono di rendere riconoscibili gli ambienti con i relativi spazi, per un’interazione attiva da parte degli ospiti con esigenze di accessibilità legate alla vista.

 

 

MUOVERSI NELLO SPAZIO: LA STANZA DELLE DISABILITÀ MOTORIE

 

 

Per accedere alla reception, si può scegliere tra due rampe: una “a norma”, con la pendenza dell’8%

e una al 5%, molto più agevole e confortevole per tutti. Una carrozzina manuale a disposizione degli ospiti consente di provare la differenza in prima persona e aiuta a comprendere come il rispetto delle norme, seppur doveroso, spesso non basta a rendere una struttura ospitale e accessibile.

Il banco del ricevimento ha un’altezza standard di 110 cm, disagevole per le persone in carrozzina

o molto basse di statura. Ma, scorrendo lateralmente un pannello, si rende disponibile un desk alto 80 cm, molto più confortevole.