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Si è svolto, nella cornice del Relais Villa Porta di Luino, il secondo Hotelier Day organizzato da Federalberghi Varese: un momento di networking tra imprese del settore e aziende partner.
Ospiti della serata, il direttore generale di Federalberghi nazionale Alessandro Massimo Nucara, il presidente regionale di Federalberghi, Fabio Primerano, l’assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Francesca Caruso e il presidente di Camera di Commercio di Varese, Mauro Vitiello.
L’appuntamento ha creato un’opportunità per tracciare un bilancio sull’andamento del turismo sul territorio. Nel 2023, le presenze turistiche complessive nella Provincia di Varese sono state pari a 2,5 milioni, di cui il 63% rappresentato da stranieri, un risultato che ha superato i dati del 2019, anno record del turismo italiano. Positivi anche i dati, seppure ancora parziali, per l’inizio del 2024: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si registrano arrivi superiori del 2,48% e presenze in crescita del 5,25%. «Dobbiamo essere orgogliosi per i risultati conseguiti – ha detto Frederick Venturi presidente di Federalberghi Varese – e continuare a lavorare bene, con professionalità e attenzione per mantenere gli obiettivi raggiunti anche in vista delle sfide che ci attendono nei prossimi anni».
Nel corso della serata, tre giovani studenti hanno ricevuto il premio per le professioni dell’ospitalità. Madrina della premiazione, la food blogger Sara Moalli, finalista di Bake Off Italia 2020.
Il premio è intitolato a Piero Colombo, una delle figure più importanti nella storia di Federalberghi Varese, che ha ricoperto la carica di presidente provinciale dell’associazione dal 1967 al 1999 contribuendo, con le sue idee e la sua capacità di coinvolgimento, ad ampliare l’azione e la visione del sodalizio sul nostro territorio.
«Questo premio – ha detto Venturi, presidente di Federalberghi Varese – corona l’attività di un anno in cui abbiamo intensificato i rapporti con il mondo della scuola, con l’obiettivo di favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Il nostro settore offre tante opportunità di impiego e di carriera e siamo convinti che per i giovani ci sia tanto spazio non solo per cominciare, ma anche per crescere dal punto di vista professionale, traendo grandi soddisfazioni da questo mestiere». A lui ha fatto eco Alessandro Castiglioni, presidente dell’Ente bilaterale Turismo della provincia di Varese, impegnato nella promozione e gestione di percorsi di formazione e riqualificazione professionale.
Momento clou è stato quello dedicato al networking tra le imprese del territorio e le aziende partner presenti: imprese attive in ambiti che vanno dall’energia alla consulenza, passando da finanza, assicurazioni, formazione e ricerca personale. Quasi una trentina le aziende convenzionate al sistema Federalberghi Varese che si sono presentate per promuovere i loro servizi agli albergatori presenti che hanno avuto l’occasione di incontrare diversi esperti e confrontarsi su temi complessi che riguardano la loro attività.
«L’Hotelier Day -ha concluso Venturi – per noi diventerà un appuntamento annuale fisso, utile agli imprenditori per confrontarsi anche fra di loro e per cogliere appieno molte opportunità di crescita e sviluppo».
Nell’obiettivo condivisibile di fornire maggiore protezione ai viaggiatori,
si annida il rischio di creare un sistema normativo insostenibile per il settore ricettivo
La Direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, è stata introdotta nel 2015 per fornire maggiori garanzie ai consumatori che acquistano pacchetti turistici. Con l’evoluzione del mercato e l’emergere di nuove modalità di vendita dei servizi turistici, le Istituzioni europee ritengono necessario rivederla, al fine di adattarla alle nuove sfide e garantire una maggiore protezione ai viaggiatori.
Federalberghi, direttamente e tramite HOTREC, ha rappresentato alle Istituzioni europee la preoccupazione per alcune criticità contenute nella proposta di revisione che, nel testo attuale, rischia di penalizzare le strutture ricettive nell’obiettivo di conferire maggiore tutela ai viaggiatori.
Con tale proposta, i pacchetti turistici europei diventeranno ancora meno competitivi sul mercato internazionale, e ciò inevitabilmente porterà conseguenze negative per le imprese ricettive europee, che già risentono per la forte perdita di ricavi dopo il fallimento del tour operator Thomas Cook e la pandemia da Covid 19.
Relativamente al campo di applicazione della Direttiva, Federalberghi ritiene che vada confermata la normativa italiana, che prevede che non sia considerato come pacchetto turistico la vendita del servizio di alloggio in combinazione con un altro servizio a esso intrinsecamente connesso, secondo la prassi locale. Deve essere chiaro che non può essere considerato “pacchetto”, ai sensi della Direttiva europea, la vendita dello skipass insieme all’alloggio in albergo, del biglietto di ingresso allo stabilimento balneare o termale al mare o alle terme, del biglietto di ingresso al museo nelle città d’arte o della degustazione di vino a Montalcino.
La Direttiva vigente consente di vendere la camera d’albergo insieme a un altro servizio turistico, senza ricadere nel suo campo di applicazione, qualora il costo del secondo servizio non superi del 25% il costo della camera. Secondo Federalberghi, tale soglia va innalzata e portata almeno al 30%.
Inoltre, Federalberghi e HOTREC contestano fortemente la proposta di limitare la percentuale di acconto richiedibile al 25% del prezzo totale, nonché il limite di 28 giorni prima dell’inizio del pacchetto per poter richiedere il saldo. La decisione sui termini di pagamento è una scelta imprenditoriale che deve essere lasciata al libero mercato. I pagamenti anticipati contribuiscono a garantire liquidità alle imprese e allo stesso tempo assicurano ai consumatori prezzi più competitivi.
Ma ci sono altri punti della proposta di revisione della Direttiva che sono stati fortemente criticati. In primo luogo, non è condivisibile la proposta di estendere il diritto di recesso senza costi per i viaggiatori nel caso d’insorgenza di circostanze straordinarie nel luogo di origine o di partenza. Si tratta di un rischio di cui devono farsi carico i viaggiatori, eventualmente provvedendo a stipulare un’apposita polizza assicurativa. Inoltre, se da un lato viene accolta con favore la normalizzazione del rilascio di voucher come alternativa al rimborso per i pacchetti di viaggio annullati, dall’altro preoccupa la previsione dell’obbligo di rimborso automatico al viaggiatore dell’importo del voucher, se non utilizzato entro il suo periodo di validità, senza necessità di alcuna richiesta.
Infine, è stato chiesto al legislatore europeo di riconsiderare la proposta d’introdurre l’obbligo per il fornitore di servizi, tra cui è compreso l’imprenditore ricettivo, di risarcire entro 7 giorni gli organizzatori di pacchetti di viaggio se un servizio viene cancellato o non effettuato. Tale disposizione incide sulla libertà negoziale delle imprese, favorendo le grandi aziende finanziariamente in grado di rimborsare nei tempi stabiliti.
Definito il re dello sport italiano, ex giocatore di calcio a 5, concentratissimo nel ruolo di presidente del CONI riconfermato al suo terzo mandato, Giovanni Malagò è approdato a Viareggio alla 74a Assemblea Nazionale Federalberghi con l’aria di sentirsi a casa. Sul tema portante dell’assemblea, Turismo, Sport e Grandi Eventi, è senz’altro uno dei più ferrati: Malagò è anche presidente del Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici invernali, per Milano Cortina 2026. Gli abbiamo chiesto come stanno andando le cose.
Presidente, lei ha compiuto da poco i suoi undici anni alla guida del CONI. A oggi, che bilancio farebbe della sua esperienza?
Ricoprire questo ruolo rappresentava il sogno di una vita, in nome della passione per lo sport in ogni sua declinazione. Sono orgoglioso di rappresentare un movimento composto da circa 14 milioni di tesserati, della credibilità vantata a livello internazionale, dei successi conseguiti non solo sotto il profilo agonistico ma anche sotto l’aspetto istituzionale. Penso al record storico di medaglie olimpiche fatto registrare a Tokyo 2020, all’assegnazione dei Giochi invernali di Milano Cortina 2026, all’elezione come membro CIO individuale, agli oltre 100 podi a cinque cerchi ottenuti in questo arco temporale. E poi c’è l’aspetto immateriale: le emozioni regalate dalle nostre atlete e dai nostri atleti e il rapporto instaurato con loro, la spinta per continuare a lavorare in nome dell’eccellenza che sanno esaltare con le loro vittorie.
Tra poco si aprirà il sipario sulle Olimpiadi di Parigi, c’è grande concentrazione e aspettativa. La staffetta della torcia olimpica raggiungerà alcuni luoghi vicini all’Italia. Sarà un’occasione per il nostro turismo secondo lei?
I grandi eventi sportivi sono indubbiamente un volano di crescita e di sviluppo perché sanno innescare una dinamica virtuosa in grado di valorizzare le prerogative che connotano i vari territori coinvolti e, ovviamente, anche quelli contigui. Sicuramente ci sarà un riflesso connesso all’attrattività legata alle bellezze paesaggistiche che rappresentano un vanto per il nostro Paese e che possono costituire un corollario dell’esperienza principale goduta attraverso la staffetta della torcia, un’occasione da amplificare anche in vista dei Giochi invernali di Milano Cortina 2026.
Un tempo Turismo e Sport si trovavano nella stessa casa. Oggi, il comparto vanta finalmente un Ministero a sé. Non pensa che comunque il binomio sport e turismo sia molto forte?
Lo dicono i riscontri e i dati statistici, l’impatto derivato i cui benefici possono essere decodificati attraverso varie chiavi di lettura per ciò che comportano e che sanno offrire in termini di promozione del Paese. È un gioco di squadra da valorizzare nell’interesse collettivo, per affinare i contenuti dell’offerta ricettiva e modellarla in base alle esigenze legate alle manifestazioni, che sanno far convergere in Italia tanti fruitori dello spettacolo sportivo.
I grandi eventi rappresentano un assist straordinario per il comparto. Quali potrebbero essere le strategie vincenti per potenziarne la programmazione?
La tematica riguarda non solo il nostro comparto ma tutta la filiera istituzionale, dall’Esecutivo e dai Ministeri direttamente interessati agli Enti locali coinvolti. Sicuramente è necessario valutare la sostenibilità, non solo economica, di tali eventi e anche i riflessi legati alla legacy, un aspetto preminente anche nei ragionamenti dei massimi organismi internazionali di riferimento.
Dopo Parigi, l’appuntamento sportivo più atteso sono i Giochi Olimpici invernali Milano Cortina 2026, ma si è parlato più delle polemiche che delle cose reali… Come sta andando davvero?
La Fondazione è impegnata a tempo pieno per dare forma e contenuto all’organizzazione dell’evento, mentre veniamo informati dell’evoluzione relativa all’aspetto infrastrutturale, seguito da SIMICO. Recentemente sono stati registrati consistenti progressi e un cambio di passo dei lavori. Abbiamo la possibilità di presentare al mondo un progetto unico e innovativo, basato sulla sintesi delle diversità che si trasforma in ricchezza. Milano e Cortina, per la prima volta saranno Giochi con due host cities. La grande città, moderna, multietnica e in continua evoluzione, che si fonda e trova ispirazione dai territori montani, dalle loro tradizioni e dall’innegabile know how in termini di organizzazione di manifestazioni sportive internazionali. Esiste un unico grande obiettivo che vogliamo raggiungere insieme: organizzare i migliori Giochi di sempre.
Lei è un uomo a cui non mancano le idee. C’è ancora qualcosa che le verrebbe in mente di fare per far giocare e far vincere all’Italia una partita mondiale?
Onorare con successo quelle che stiamo affrontando ritengo costituisca un ottimo abbrivio per ottenerne altre, dall’alto di una credibilità certificata dalla storia e impreziosita dalla volontà di lasciare il segno per promuovere la bellezza e la tradizione del nostro Paese. Ba.Bo.
Per quasi un secolo, le due nazioni più potenti della terra hanno combattuto una guerra segreta nei passi solitari e nei deserti dell’Asia centrale.
“Davanti al palazzo dell'emiro di Buchara, due uomini in cenci sono inginocchiati nella polvere. A poca distanza, due fosse scavate di fresco, e tutt'intorno una folla sgomenta, che assiste in un silenzio irreale. Non è certo insolito che l'emiro faccia pubblico sfoggio di crudeltà, ma è la prima volta che il suo talento sanguinario si esercita su due bianchi, e per di più servitori di Sua Maestà britannica”.
La scena non è stata scritta da Kipling, anche se di lì a poco la contesa fra russi e inglesi per i luoghi che oggi chiamiamo Turkmenistan, Tagikistan o Afghanistan avrebbe trovato, nelle pagine di Kim, un nome destinato a durare: Grande Gioco.
È invece realmente accaduta una mattina di giugno del 1842, dando inizio a una vicenda che in questo celebre libro, Peter Hopkirk, giornalista e storico inglese, ricostruisce nella sua fase più avventurosa, allorché gli ufficiali dei servizi segreti zarista e vittoriano valicavano passi fino allora inaccessibili, cartografavano valli inesplorate, raccoglievano informazioni dalle carovane di passaggio sulla Via della Seta, tramavano complesse alleanze con i khan della regione, rischiando a ogni mossa, come i loro epigoni attuali, di ridestare da un sonno millenario quelli che Bruce Chatwin chiama «i giganti addormentati dell'Asia centrale».
Quando il gioco iniziò per la prima volta, la Gran Bretagna e la Russia si trovavano a quasi 2.000 miglia di distanza. Alla fine, alcuni avamposti russi si trovavano entro 20 miglia dall’India.
Acqua passata? Sicuramente una storia utile da conoscere.
<<Nel bene e nel male - scrive Hopkirk - l’Asia centrale fa di nuovo notizia, ed è probabile che torni a farlo per molto tempo ancora>>. Dopo un lungo periodo di quasi completa oscurità, Asia centrale e Caucaso sono tornati a occupare <<quel posto di rilievo che avevano nell’Ottocento, all’apice della partita cruciale>>.
Secondo Sergio Romano, <<i grandi attori hanno cambiato volto e nome, ma i territori contesi o discussi sono sempre gli stessi. In queste affascinanti “mille e una notte” della diplomazia imperialista il lettore troverà l’antefatto di molti avvenimenti degli scorsi anni in Afghanistan e in Iran>>.
Molte sono le tessere che compongono il mosaico, ma occorreva un maestro come Peter Hopkirk per restituire con efficacia e chiarezza il quadro d’insieme, con un grande lavoro che va ben oltre il mero collage di memorie e documenti.
Umberto Eco ha definito Il Grande Gioco <<una lettura appassionante, da centellinare per sere e sere come se fosse un grande romanzo d’avventure, popolato di straordinari personaggi storicamente esistiti e di cui non sapevamo nulla>>
IL GRANDE GIOCO, di Peter Hopkirk, edito in Italia da Adelphi (disponibile anche in e-book), è stato pubblicato per la prima volta nel Regno Unito, con il titolo THE GREAT GAME e il sottotitolo On Secret Service in High Asia (ed. John Murray, 1990). È stato poi pubblicato negli USA, con il sottotitolo The Struggle for Empire in Central Asia.
Il TTG - INOUT, il più importante appuntamento italiano dedicato al turismo e all’ospitalità, torna a Rimini dal 9 all’11 ottobre 2024. Organizzato da Italian Exhibition Group, l’edizione di quest’anno lancia una nuova “Veritas”: questo tema pone al centro dell’attenzione la crescente necessità di autenticità e trasparenza in un settore spesso influenzato da racconti artificiali e dati non verificabili.
Le nove arene diventeranno veri e propri laboratori di idee in cui strategie di prodotto e comunicazione saranno orientate attraverso il confronto con buyer italiani ed esteri, mantenendo un focus su tecnologie come l’intelligenza generativa e i sistemi di monitoraggio. Questi strumenti, uniti a un pensiero umano profondo, permetteranno di trasformare dati e statistiche in progetti sostenibili, indispensabili per migliorare l’efficienza operativa, ma anche per garantire trasparenza e autenticità.
L’edizione di quest’anno vedrà la riconferma di partnership strategiche con Federalberghi, la principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Italia, che continua a unire la sua missione di supporto agli operatori turistici con l’accoglienza degli associati nel cluster situato nella Hall Sud, dove darà il benvenuto a coloro che prenderanno parte alle riunioni associative programmate durante l’evento. Insieme anche a Faita-FederCamping, Assopiscine - Associazione italiana piscine e wellness, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Rimini.
Queste collaborazioni rafforzano la connessione con le principali realtà del settore, creando una rete di supporto per affrontare le sfide contemporanee.
Una novità interessante sarà “La sedia infinita”, una mostra curata dall’architetto e curatrice Maite García Sanchis e prodotta da ADI Design Museum, che esplorerà l’evoluzione della sedia negli ultimi 70 anni, offrendo una visione completa della ricerca e dello sviluppo di questo elemento fondamentale del design industriale.
Inoltre, la fiera ospiterà la prima edizione degli ADI InOut Hospitality Design Award, un premio di alto profilo istituito per riconoscere e promuovere l’eccellenza nel design per l’ospitalità. Questo premio sottolinea l’importanza d’innovazione, qualità e sostenibilità nel settore.
Anche l’architettura avrà un ruolo centrale in questa edizione. Per promuovere la conservazione del patrimonio architettonico e ambientale, in linea con le aspettative di un viaggiatore moderno e consapevole, i nuovi progetti Rooms e THINKFUTURE, il palinsesto di eventi che prevede un ricco programma di talk show, workshop e incontri di formazione.
Con il tema “Veritas”, TTG - INOUT 2024 si propone di guidare il settore verso una nuova era, fondata su verità, etica e sostenibilità. Questo approccio innovativo mira a costruire il futuro del Turismo e dell’ospitalità, rispondendo alle esigenze di un mondo in continua evoluzione.
Federalberghi Torino lancia un nuovo progetto di marketing del territorio per intercettare i passeggeri in transito dall’aeroporto di Malpensa e veicolare contenuti e campagne pubblicitarie relative a Torino e alle attrazioni che la destinazione offre. Sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e curato, per la parte tecnologica, da Immodrone il progetto prosegue l’esperienza avviata con Discover Turin.
“Questo progetto nasce per promuovere la nostra destinazione sfruttando gli ingenti flussi di passeggeri che transitano da Malpensa, portando alla loro attenzione e facendo conoscere le eccellenze culturali e gli eventi che Torino può offrire anche tramite proposte turistiche aggregate per lo più esclusive – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – la promozione del territorio è uno dei cardini fondamentali dell’offerta turistica e consente di intercettare turisti che non hanno mai visitato Torino, incentivandoli a farlo”.
“Con milioni di passeggeri ogni anno, Malpensa rappresenta un hub ideale per la comunicazione turistica: in aeroporto si coglie un pubblico interessato ai viaggi, con ampia capacità di spesa e abituato al digitale, spesso in un contesto di svago e di attesa particolarmente ricettivo – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio. - Torino ha ottimi argomenti per presentarsi come destinazione attrattiva e competitiva: per questo dobbiamo utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione, in particolare quelli digitali, per farla conoscere e apprezzare da un pubblico sempre più vasto”.
Barcellona, da novembre 2028, vieterà gli affitti brevi ai turisti, abolendo oltre 10mila licenze per appartamenti destinati a quest’uso. L’annuncio è stato dato dal sindaco della città catalana Jaume Collboni che, con una soluzione estrema, mira a rispondere alla crisi abitativa della città e ad abbattere aumenti ingiustificati delle case. La crescita degli affitti brevi, a Barcellona, ha fatto lievitare i prezzi del 68% negli ultimi anni, facendo allontanare molti residenti a causa dei costi proibitivi. La ministra spagnola per le Politiche territoriali, la socialista Isabel Rodríguez, sostiene la decisione del sindaco, mentre l’associazione degli appartamenti turistici di Barcellona Apartur ha criticato l’iniziativa, bollandola come un errore che porterà maggiore disoccupazione e che farà aumentare gli appartamenti illegali. Dopo Barcellona, anche Madrid, Palma de Mallorca, Valencia e Malaga hanno annunciato limiti alla concessione di licenze per affitti brevi e b&b.
Ma il problema è a livello europeo, con le città d’arte prese d’assalto dai turisti. Costi maggiorati e assenza di regole: è un problema di cui Federalberghi si occupa da tanto tempo: “Ci vorrà del tempo ma almeno la Spagna si è mossa – commenta il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – il passo di Barcellona sulla revoca di migliaia di licenze crea un precedente unico per un vero riordino del problema delle locazioni brevi anche in Italia. è un tema d’interesse europeo che investe in primis le capitali e le città d’arte, prese d’assalto per l’enorme interesse turistico che hanno, ma anche territorio dei cittadini che le abitano, ci devono vivere e dunque non devono subirne il danno.
Come a Barcellona, anche a Roma, Firenze, Venezia e Milano i prezzi degli affitti sono lievitati in maniera esponenziale, impedendo ai cittadini residenti di misurarsi con un mercato sano delle locazioni per uso abitativo. Noi portiamo avanti questa battaglia da tempo immemorabile: ma a oggi, fatta salva l’iniziativa del codice identificativo per le imprese ricettive, non si è ancora optato per una posizione più drastica. Avendo davanti la prospettiva del Giubileo 2025, siamo nella condizione di agire velocemente, ben consapevoli che la Spagna ha già fatto un primo importantissimo passo. È ora che anche in Italia si prendano decisioni apparentemente impopolari, ma che possano fare il bene del turismo e anche di coloro che in Italia vivono”, l’auspicio di Bernabò Bocca.
Alla vigilia della Giornata Mondiale della Bicicletta del 3 giugno proclamati a Lucca i vincitori del Green Road Award
La Regione Friuli Venezia Giulia con la Ciclovia Pedemontana vince la nona edizione del Green Road Award, l’Oscar Italiano del Cicloturismo, il premio che viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento. Il secondo premio va alla Regione Calabria per la Ciclopedonale della Val di Neto, mentre al terzo posto si posiziona la Provincia Autonoma di Trento con la Green Road dei Fiori. Menzione speciale della Giuria di Appennino Bike Tour presentato dalla Regione Liguria mentre la Menzione Legambiente premia la Regione Sardegna, alla sua prima vittoria, per Il Cammino Minerario di Santa Barbara. Infine, La Menzione speciale della Stampa va alla Campania per La Via Silente.
La proclamazione il 1° giugno a Lucca, protagonista con Viareggio dell’evento di premiazione nella Regione Toscana vincitrice del primo premio dello scorso anno per la Ciclopedonale Puccini, la prima ciclovia musicata che, fra tradizione e innovazione, raccoglie il patrimonio culturale e naturale tra Lucca e la Versilia, raccontando la vita e i luoghi del grande compositore, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte.
Giunto alla nona edizione, l’Oscar italiano del cicloturismo si pone il duplice obiettivo di stimolare le amministrazioni a valorizzare i propri percorsi eccellenti e di promuovere gli investimenti nel cicloturismo. Per i territori e, in particolare, i piccoli borghi, quello in bicicletta è infatti un turista ad alto valore aggiunto e a impatto sostenibile e le green road offrono la possibilità di visitare una regione contribuendo a sostenere il patrimonio locale.
La giuria ha selezionato i vincitori tra le 25 proposte presentate da regioni, territori e province autonome. I premi vengono assegnati alle ciclovie che dimostrano di possedere criteri di eccellenza e il più alto punteggio secondo i vari parametri in esame, inclusi progettazione, costruzione, promozione, attrezzature, segnaletica, servizi green e altro.
PRIMO POSTO OSCAR CICLOTURISMO 2024 – Ciclovia Pedemontana, Regione Friuli Venezia Giulia
La Ciclovia Pedemontana del Friuli Venezia Giulia è un percorso di 180 km tra Sacile e Gorizia (che sarà Capitale europea della Cultura 2025). Segue la linea immaginaria che delimita l’arco alpino regionale attraverso un territorio di elevato valore paesaggistico, ricco di punti di interesse storico, artistico, enogastronomico: le spettacolari Dolomiti Friulane, patrimonio Unesco, la riserva naturale del Cornino, città medievali come Gemona e Pinzano al Tagliamento, l’arte longobarda di Cividale del Friuli, sito Unesco, le pregiate aree vitivinicole della DOC Grave, Colli Orientali del Friuli, Isonzo e Collio e ben sette dei tredici presidi Slow Food della Regione. Il tracciato è adatto a tutti per il fondo estremamente confortevole, le pendenze medie inferiori al 2%, i servizi e l’assistenza. In particolare, la prima metà del percorso si snoda parallelamente alla ferrovia turistica Sacile-Gemona, consentendo ai cicloturisti di utilizzare treni con materiale storico.
La Regione torna sul primo gradino del podio otto anni dopo la vittoria del 2016 con la Ciclovia dell’Alpe Adria.
SECONDO POSTO - Ciclopedonale della Val di Neto, Regione Calabria
La Ciclopedonale della Val di Neto corre per 42 km lungo l’antica mulattiera sull’argine sinistro dell’omonimo fiume, dall’antico sito termale di Bruciarello fino alla foce sul Mar Jonio, in un’area dell’antica Magna Grecia ricca dei profumi, dei sapori e dei colori della macchia mediterranea. È una green road a uso esclusivo di pedoni e biciclette che attraversa il territorio di sei comuni del Marchesato crotonese - Caccuri, Belvedere di Spinello, Santa Severina, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli. È anche un esempio di turismo responsabile, realizzata con attenzione alla sostenibilità nella pianificazione e scelta dei materiali eco-compatibili, come nel caso della passerella di San Rocco, che integra alla perfezione natura e architettura. Numerosi i punti di accesso che ne facilitano e diversificano l’utilizzo: è, inoltre, particolarmente ben attrezzata con servizi a uso del cicloturista e del viandante, inclusi aree fitness e capanni per l’osservazione della natura; numerose anche le attività sportive e di accoglienza.
La Calabria torna sul podio a soli due anni dall’esordio del 2021, quando ha vinto il primo premio con “La Ciclovia dei parchi” (ex aequo con la “Green Road dell’Acqua” della Provincia Autonoma di Trento).
TERZO POSTO – Green Road dei Fiori, Provincia Autonoma di Trento
La Gren Road dei fiori è un percorso ciclopedonale che unisce in un unico itinerario la Val Rendena e la Valle del Chiese, 57 km da Carisolo fino alle sponde del Lago d’Idro. La Ciclovia della Val Rendena è un nastro disegnato e ben integrato in uno scenario alpino di grande suggestione, nel Parco Naturale Adamello-Brenta, che costeggia il fiume Sarca. La Valle del Chiese è la terra delle sette Pievi e tante sono le testimonianze artistiche lungo il percorso. È una ciclabile particolarmente suggestiva durante il periodo della fioritura, con oltre 600 specie di fiori che compongono un’incredibile tavolozza di colori, comprese rare orchidee che crescono sulle rive dei laghi. Nelle zone boscose faggete, frassino, il sambuco, l’odoroso tiglio di monte che dà un ottimo miele. Non mancano anche alcuni borghi storici e i musei e i siti che riportano i segni lasciati dalla Grande Guerra: camminamenti, trincee e postazioni per i quali la Ciclovia rappresenta un ottimo punto di partenza. Tra i tanti servizi a disposizione del cicloturista, anche un bus navetta sulla via del ritorno.
La Provincia Autonoma di Trento è la top scorer dell’Oscar del Cicloturismo, con sette tra vittorie e piazzamenti.
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA - Appennino Bike Tour, progetto nazionale presentato dalla Regione Liguria
Appennino Bike Tour è la più grande direttrice di mobilità sostenibile del Paese: collega la Dorsale appenninica con un itinerario di 3100 km su strade secondarie a basso traffico che unisce 300 piccoli comuni attraverso 14 regioni, 33 province e 56 aree protette tra parchi e riserve naturali. La Ciclovia dell’Appennino inizia in Liguria alla Bocchetta di Altare, il punto in cui le Alpi si incontrano con gli Appennini, e termina ad Alia, in provincia di Palermo. Il progetto, realizzato in sette anni di lavoro, ha identificato e collegato 44 tappe (c’è anche una app dedicata) creando una via d’accesso ai tanti piccoli borghi dell'Appennino. Entro il 2025, con il completamento della segnaletica e lo sviluppo dei rami secondari di collegamento, la rete ciclabile collegherà oltre 1400 comuni dell'Appennino, proponendo un’unica destinazione turistica, facilmente accessibile in bicicletta, ricca di tipicità culturali ed eno-gastronomiche e immersa in un patrimonio naturale di valore. In ognuno dei 44 comuni tappa, officine e stazioni di assistenza e ricarica per e-bike.
MENZIONE LEGAMBIENTE - Il Cammino Minerario di Santa Barbara, Regione Sardegna
Il Cammino Minerario di Santa Barbara è un percorso ad anello di oltre 600 km che parte e arriva a Iglesias, nella Sardegna Sud Occidentale. La Green Road già tabellata è di circa 360 km – un circuito a fondo misto di asfalto, strade bianche carrabili e non, tratti di ferrovia dismessa - attraverso le aree minerarie delle regioni storiche dell’Inglesiente, Sulcis e Arburese-Guspinese e rappresenta un ulteriore sviluppo del progetto di mobilità sostenibile nato con il Cammino. Nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna si pedala tra le rovine post-industriali dell’epoca mineraria attraversando paesaggi naturali di grande fascino e comunità locali dalle tradizioni forti e distinte, dove si gustano prodotti del territorio unici, con la presenza delle chiese e cappelle dedicate al culto di Santa Barbara, la patrona dei minatori. Una pedalata in 8000 anni di storia, tra siti nuragici, foreste incontaminate, spiagge e dune, villaggi fantasma e le gigantesche miniere dismesse: un’immensa ricchezza, di grande valore antropologico, che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.
Per la Regione Sardegna questo è il primo piazzamento all’Oscar del Cicloturismo.
MENZIONE SPECIALE DELLA STAMPA – La Via Silente, Regione Campania
La Via Silente è un itinerario di circa 600 chilometri su strade asfaltate a bassa percorrenza nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, uno dei parchi nazionali più grandi d’Italia. È un percorso ad anello – con partenza e arrivo a Castelnuovo Cilento - che percorre tratti costieri e si inoltra tra le montagne in 15 tappe. Promossa dall’omonima associazione, La Via Silente nasce proprio 10 anni fa dall’amore e dal desiderio di Simona Ridolfi e Carla Passarelli di condividere la bellezza e la ricchezza paesaggistica del Sud della Campania, riserva della biosfera e patrimonio dell’umanità dell’Unesco, dove regna il silenzio. Parte nei pressi dello scalo ferroviario di Vallo della Lucania, si snoda lungo la costa e si inoltra verso l’interno per circa quattrocento chilometri prima di rivedere il mare. Al cicloturista viene consegnata la Silentina, documento che dà diritto, nei 59 comuni attraversati, a sconti e agevolazioni nelle strutture di accoglienza convenzionate, che appongono un timbro a ogni sosta fino al suo completamento.
La Via Silente era stata già premiata dall’Oscar del Cicloturismo a soli due anni dalla sua nascita.
PREMIO OSCAR DEL CICLOTURISMO-GREEN ROAD AWARD - Le Fiandre
Per la seconda volta l'Oscar del Cicloturismo va all’estero: il Green Road Award 2024 viene assegnato alle Fiandre, terra d’elezione del ciclismo e del cicloturismo. Una destinazione bike friendly con percorsi “per tutte le gambe”, molto amata dai turisti su due ruote che qui trovano attenzione e servizi dedicati.
Il premio riconosce, in particolare, il lavoro di informazione e promozione compiuto da Visit Flanders in Italia, che contribuisce quotidianamente a una maggiore e più diffusa conoscenza del cicloturismo.
Partner istituzionali dell’Oscar del Cicloturismo 2024 sono l’Istituto per il Credito Sportivo e Ferrovie dello Stato Italiane-RFI. La manifestazione è stata organizzata grazie al supporto fattivo della Regione Toscana e in particolare delle Amministrazioni Comunali di Lucca e Viareggio.
Le vincitrici assolute delle passate edizioni
Nel 2015, l’Umbria con la ciclovia “Assisi-Spoleto-Norcia”; nel 2016, il Friuli Venezia Giulia con “L’Alpe Adria”: nel 2017, il Veneto con “La Ciclovia dell’Amicizia”; nel 2018 la Lombardia con “La Ciclovia del Fiume Oglio”; nel 2020, è stata la volta dell’Abruzzo che ha vinto con “Bike to Coast”; nel 2021 un inedito ex aequo ha visto al primo posto la Calabria con “La Ciclovia dei parchi” insieme alla Provincia Autonoma di Trento con la “Green Road dell’Acqua”; nel 2022 l’Emilia Romagna con il “Grand Tour della Valle del Savio” e nel 2023 la Toscana con la Ciclopedonale Puccini.
In occasione dell’evento conclusivo dell’Oscar del Cicloturismo, Lucca ha ospitato anche un Bike Forum dedicato all’informazione e alla formazione degli operatori turistici locali, una forma di turismo che non smette di raccogliere nuovi appassionati e macinare record: 56 milioni di presenze cicloturistiche lo scorso anno, il 6,7% delle presenze complessive in Italia, secondo il Rapporto “Viaggiare con la bici 2024”, realizzato da ISNART, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche e Legambiente, con un impatto economico diretto stimabile in oltre 5,5 miliardi di euro al 2023, in crescita del 35% sul 2022 e del 19% sul 2019*.
Nell’obiettivo condivisibile di fornire maggiore protezione ai viaggiatori, si annida il rischio di creare un sistema normativo insostenibile per il settore ricettivo
La Direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, è stata introdotta nel 2015 per fornire maggiori garanzie ai consumatori che acquistano pacchetti turistici.
Con l’evoluzione del mercato e l’emergere di nuove modalità di vendita di servizi turistici, le istituzioni europee ritengono necessario rivedere questa direttiva al fine di adattarla alle nuove sfide e garantire una maggiore protezione ai viaggiatori.
Federalberghi, direttamente e tramite HOTREC, ha rappresentato alle istituzioni europee la preoccupazione per alcune criticità contenute nella proposta di revisione della direttiva all’esame delle istituzioni europee, che, nel testo attuale, rischia di penalizzare le strutture ricettive nell’obiettivo di conferire maggiore tutela ai viaggiatori.
Con tale proposta, i pacchetti turistici europei diventeranno ancora meno competitivi sul mercato internazionale, e ciò inevitabilmente porterà conseguenze negative per le imprese ricettive europee, che già risentono per la forte perdita di ricavi dopo il fallimento del tour operator Thomas Cook e dopo la pandemia da Covid 19.
Relativamente al campo di applicazione della direttiva, Federalberghi ritiene che vada confermata la normativa italiana che prevede che non sia considerato come pacchetto turistico la vendita del servizio di alloggio in combinazione con un altro servizio ad esso intrinsecamente connesso, secondo la prassi locale. Deve essere chiaro che non può essere considerato “pacchetto” ai sensi della direttiva europea la vendita insieme all’alloggio in albergo dello skipass in località di montagna, del biglietto di ingresso allo stabilimento balneare o termale al mare o alle terme, del biglietto di ingresso al museo nelle città d’arte o della degustazione di vino a Montalcino, eccetera.
La direttiva vigente consente di vendere la camera d’albergo insieme ad un altro servizio turistico, senza ricadere nel suo campo di applicazione, qualora il costo del secondo servizio non superi del 25 per cento il costo della camera. Secondo Federalberghi, tale soglia va innalzata e portata almeno al 30 per cento.
Federalberghi e HOTREC contestano, inoltre, fortemente la proposta di limitare la percentuale di acconto richiedibile al 25 per cento del prezzo totale del pacchetto, nonché il limite di 28 giorni prima dell’inizio del pacchetto per poter richiedere il saldo. La decisione sui termini di pagamento è una scelta imprenditoriale che deve essere lasciata al libero mercato. I pagamenti anticipati contribuiscono a garantire liquidità alle imprese e allo stesso tempo assicurano ai consumatori prezzi più competitivi.
Altri punti della proposta di revisione della direttiva sono stati fortemente criticati. In primo luogo, non è condivisibile la proposta di estendere il diritto di recesso senza costi per i viaggiatori nel caso di insorgenza di circostanze straordinarie nel luogo di origine o di partenza. Si tratta di un rischio di cui devono farsi carico i viaggiatori, eventualmente provvedendo a stipulare una apposita polizza assicurativa. Inoltre, se da un lato viene accolta con favore la normalizzazione del rilascio di voucher come alternativa al rimborso per i pacchetti di viaggio annullati, dall’altro preoccupa la previsione dell’obbligo di rimborso automatico al viaggiatore dell’importo del voucher, se non utilizzato entro il suo periodo di validità, senza necessità di alcuna richiesta.
Infine, è stato chiesto al legislatore europeo di riconsiderare la proposta di introdurre l’obbligo per il fornitore di servizi, tra cui è ricompreso l’imprenditore ricettivo, di risarcire entro 7 giorni gli organizzatori di pacchetti di viaggio se un servizio di viaggio viene cancellato o non effettuato. Tale disposizione incide sulla libertà negoziale delle imprese favorendo le grandi aziende finanziariamente in grado di rimborsare nei tempi stabiliti.
Si svolgerà a Viareggio, dal 10 al 12 maggio prossimi, la 74a Assemblea nazionale Federalberghi.
Dopo l’edizione dello scorso anno nelle Capitali della Cultura Bergamo e Brescia, la Versilia sarà per il 2024 il luogo deputato a ospitare la più grande convention nazionale legata al mondo dell’ospitalità. Alla kermesse parteciperanno imprenditori del settore, dirigenti delle associazioni territoriali e delle unioni regionali degli albergatori, rappresentanti delle Istituzioni, operatori dell’informazione. Il presidente della Federazione degli albergatori Bernabò Bocca farà da padrone di casa nella tre giorni dedicata alle tematiche più significative riguardanti il turismo italiano.
Il pomeriggio di venerdì 10 sarà dedicato agli adempimenti istituzionali, con quattro sessioni riservate ai delegati delle organizzazioni aderenti a Federalberghi, Federalberghi Extra, Federalberghi Isole minori e Federalberghi Terme, mentre per la serata è in programma una cena di gala al Grand Hotel Principe di Piemonte.
La mattina dell’11 maggio sarà destinata, come di consueto, al dibattito pubblico sulle tematiche di principale interesse per la categoria. Nel pomeriggio, i lavori proseguiranno con l’Assemblea del Comitato Nazionale Giovani Albergatori. In parallelo, i delegati “senior” saranno invece impegnati in un’escursione alla scoperta delle bellezze del territorio, sulle orme di Giacomo Puccini, del quale quest’anno si celebra il centenario della scomparsa.
La giornata si concluderà con una cena presso l’hotel UNA Esperienze di Lido di Camaiore.
“Vi aspetto a Viareggio per la nostra Assemblea – ha detto il Presidente Bocca in un messaggio inviato ai soci – ci confronteremo con i nostri associati e con le Istituzioni per trattare i temi cari al nostro settore. Ci vediamo in Versilia”.