.

28 May 2025
Legge di bilancio 2025

                                                                                  Legge di bilancio 2025

 

Tra le novità più importanti, il taglio delle aliquote agevolative dei bonus edilizi “minori”, la semplificazione e il potenziamento del bonus Transizione 5.0 e la proroga del Fondo di garanzia per le PMI

  La Legge di bilancio 2025 non ha introdotto nuovi strumenti di agevolazione, ma è intervenuta su numerose misure già esistenti, muovendosi principalmente in due direzioni: da un lato, prorogando incentivi in scadenza al 31 dicembre 2024, e, dall’altro, ridefinendo la disciplina di diversi bonus.

Di seguito, una sintesi delle principali previsioni in materia di agevolazioni.

 Ecobonus e sisma bonus

La detrazione per l’“ecobonus” e per il “sismabonus” spetta anche per le spese, documentate, sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027, ma viene ridotta al 36% delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 30% di quelle sostenute negli anni 2026 e 2027.

La detrazione spettante per gli anni 2025, 2026 e 2027 è innalzata al 50% delle spese per l’anno 2025, e al 36% di quelle per gli anni 2026 e 2027, solo nel caso in cui le medesime spese siano sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.

 Credito d’imposta Transizione 5.0

Sono introdotte alcune modifiche alla disciplina del credito d’imposta Transizione 5.0:

- si eleva al 35% del costo l’importo del credito d’imposta per la quota degli investimenti compresi tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro (precedentemente pari al 15%), prevedendo specifiche modifiche normative di coordinamento;

- si prevede che, per le società di locazione operativa, il risparmio energetico conseguito può essere verificato rispetto ai consumi energetici della struttura o del processo produttivo del noleggiante, ovvero, in alternativa, del locatario;

- si prevede che la riduzione dei consumi energetici sia considerata in ogni caso conseguita nei casi di progetti di innovazione realizzati per il tramite di una società di servizi energetici (ESCo) in presenza di determinate condizioni.

 Fondo di garanzia per le PMI

Viene prorogato dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025 il termine di operatività della disciplina del Fondo di garanzia PMI, parzialmente derogatoria di quella ordinaria e, contestualmente, vengono apportate alla stessa disciplina talune modifiche:

- la percentuale massima di copertura del Fondo per il finanziamento di esigenze di liquidità viene portata al 50% per tutte le PMI, a prescindere dalle fasce del modello di valutazione cui appartengono;

- si riconosce la percentuale massima di copertura del Fondo dell’80% in relazione alle operazioni finanziarie di importo fino a 100mila euro – anziché 80mila euro come attualmente previsto – nel caso di riassicurazione richiesta da garanti autorizzati.

 Nuova Sabatini

Viene rifinanziata l’autorizzazione di spesa relativa alla “Nuova Sabatini”, misura di sostegno agli investimenti in beni strumentali (acquisto o acquisizione in leasing) da parte di micro, piccole e medie imprese.

Il rifinanziamento della “Nuova Sabatini” è di 400 milioni di euro per l’anno 2025, di 100 milioni di euro per l’anno 2026 e 400 milioni per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029.                              A.G.



28 May 2025
SearchGPT, Google SGE, Perplexity e Meta, il futuro della ricerca conversazionale

SearchGPT, Google SGE, Perplexity e Meta: il futuro della ricerca conversazionale

di Simone Puorto

Negli ultimi mesi stiamo entrando in quella che amo definire un’era di “post-ricerca”, un momento di trasformazione che, come afferma Ghergich (OpenAI’s new search engine sets off sparks of change, msn.com/en-us/news/technology/openais-new-search-engine-sets-off-sparks-of-change/), ricorda i primi anni Duemila, quando Google rimpiazzò Yahoo e il mercato si spostò da un modello basato su directory a uno fondato sulla ricerca. Oggi, dopo un quarto di secolo in cui quest’ultima è stata il cuore pulsante del web, vediamo emergere un paradigma incentrato sulla generazione.

Nel mio ultimo libro, We are the Glitch (vedi Turismo d’Italia, gen-apr 2024, pag. 65, ndr), ho esplorato a fondo questo tema, prevedendo, tra le altre cose, l’ingresso di OpenAI nel mondo della search, una mossa concretizzatasi pochi giorni fa. Non è una questione di preveggenza, poiché era evidente, per chi sapesse dove guardare, che l’AI generativa avrebbe inevitabilmente influenzato anche il modo in cui interagiamo con i contenuti online.

“Da un punto di vista ipotetico – scrivevo nel libro – strumenti come ChatGPT potrebbero un giorno diventare le interfacce primarie o, in alcuni casi, persino le uniche per accedere al web”. Ed è esattamente ciò che sta facendo ChatGPT, sette mesi dopo la mia previsione, integrando la ricerca direttamente all’interno della propria interfaccia, anziché lanciare SearchGPT come prodotto separato.

ChatGPT non è l’unica a muoversi in questa direzione, e per buone ragioni: la ricerca online è un mercato da oltre 200 miliardi di dollari, dominato finora in Occidente da Google. Tuttavia, nuovi attori stanno rapidamente emergendo, come Perplexity, e, stando alle prime indiscrezioni, anche Meta.

Naturalmente, Google non sta a guardare. A oggi, la sua Search Generative Experience (SGE) è attiva in 120 Paesi e, sebbene ancora non lo sia in Europa (a causa delle diverse normative in termini di privacy), Google sta lavorando per garantire la conformità legale in vista dell’imminente lancio anche nel nostro Continente.

Ma, in sostanza, qual è la vera differenza tra la ricerca generativa e quella tradizionale?

Innanzitutto, i motori di ricerca tradizionali rispondono alle nostre domande con una lista di link, costringendo gli utenti a navigare tra diverse fonti. I motori generativi, al contrario, forniscono risposte in maniera conversazionale, consentendo domande di approfondimento e follow-up. Si tratta di una ricerca che (finalmente) comprende la nostra lingua, non solo il linguaggio della SEO (search engine optimization), che in questo scenario rischia di diventare (come sostengo da anni) irrilevante. La ricerca generativa, inoltre, si adatta ai comportamenti e alle preferenze degli utenti, offrendo risposte personalizzate che rispecchiano meglio le esigenze individuali, mentre la ricerca tradizionale si limita a risultati uniformi basati su algoritmi statici.

Un esempio concreto: cercando “miglior hotel a Roma con rooftop” oggi, si ottiene una lista di risultati organici, preceduti da link sponsorizzati.

La stessa ricerca su un motore di ricerca generativo, invece, produce un risultato completamente diverso: “Se stai cercando hotel a Roma con rooftop spettacolari, non puoi perderti [nome hotel]. Questo hotel vanta uno dei rooftop più iconici della città, con una vista mozzafiato su Roma, da Villa Medici al Tevere. È il posto ideale per rilassarsi durante il giorno o per un aperitivo al tramonto. L’ambientazione è curata nei minimi dettagli e la proposta gastronomica è di alto livello, ideale per chi cerca cocktail raffinati in un’atmosfera elegante”.

E tutto questo, ricordiamolo, senza mai lasciare la pagina dei risultati. Insomma, il web è nato con le directory, è progredito con la ricerca, e oggi sembra pronto per un nuovo capitolo, fatto di un’interazione più semplice e vicina ai modelli cognitivi e conversazionali umani.

Ora, la domanda fondamentale è: siamo pronti?



19 May 2025
Il turismo delle radici

                                                                            Il turismo delle radici

Ogni anno, dagli 8 ai 10 milioni di stranieri di origine italiana fanno un viaggio nel nostro Paese, con una spesa complessiva di circa 8 miliardi di euro

Gli italiani residenti all’estero sono 6 milioni. Il dato sale a 80 milioni se si considerano anche i discendenti e a 260 milioni se includiamo tutti coloro che hanno, a vario titolo, un lontano legame di parentela o in qualche modo si sentono vicini al nostro Paese.

Molti di loro ogni anno vengono in Italia alla ricerca della loro storia familiare, alla riscoperta dei luoghi di nascita dei nonni di cui portano il cognome o dai quali hanno imparato qualche parola, spesso in dialetto. Le motivazioni del viaggio sono di vario genere, dalle visite ai parenti all’interesse generale per l’Italia, per il nostro cibo o la cultura.

È il viaggio a ritroso dei pronipoti dei nostri emigranti italiani, che furono protagonisti di un esodo massiccio verso le Americhe, l’Australia e altri Paesi europei, soprattutto da fine Ottocento ai primi decenni del Novecento.

Questo particolare tipo di viaggiatore ha un’età media compresa tra i 40 e i 60 anni, si muove in coppia o in famiglia, il suo soggiorno in Italia ha una durata media di 12-15 giorni, con un budget fra i 3mila e i 5mila euro comprensivo di volo, soggiorno, pasti, trasporti e attività. Privilegia soggiorni in piccoli hotel, B&B o case vacanza nei borghi di origine. Vuole esperienze autentiche: dalla visita ai luoghi dove tutto è iniziato all’enogastronomia tipica, e spesso si affida a percorsi organizzati per ricostruire il passato della propria famiglia.

Si stima che questo segmento costituisca il 15% sulla spesa complessiva degli stranieri in Italia, realizzando un’interessante opportunità per l’economia del turismo.

Proprio per questo, il 2024 è stato decretato dal ministero degli Esteri “Anno delle radici italiane”, con progetto immesso nel Pnrr, a cui è stato destinato un importo complessivo di 20 milioni di euro e presentato, tra gli altri, all’ITB Berlino dell’anno scorso nello stand ENIT.

Tutte le regioni italiane hanno vissuto, chi più e chi meno, il fenomeno dell’emigrazione e per questo c’è stata una risposta in massa al decreto ministeriale. Sono 840 gli enti locali italiani che hanno aderito all’iniziativa e in tutto il Paese, da nord a sud.

Solo in Molise, ad esempio, sono stati 76 i comuni ammessi al finanziamento, una partecipazione del 59%, la più alta in Italia.

Anche la Basilicata si è mossa con convegni e proposte sui luoghi meno noti.

La Calabria, una delle terre di origine degli emigranti, è molto visitata dai turisti alla riscoperta delle proprie radici insieme alla Sicilia, che è anche il territorio con il maggior numero di iscritti all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE).

E poi la Puglia, la Campania, il Lazio. Quasi ogni famiglia italiana ha uno “zio d’America”, a dimostrazione che l’emigrazione non è stata solo un fenomeno del sud Italia. Due esempi per tutti: Lombardia e Toscana.

La Lombardia, tra le regioni del nord Italia, è al terzo posto dopo Veneto e Friuli-Venezia Giulia, con oltre 87mila emigrati nel solo 1913, considerato a ragione un anno record.

Il dato è stato ricordato in un convegno organizzato da Confcommercio Bergamo, durante il quale si è parlato di valorizzazione del patrimonio culturale e umano.

Quello delle radici è un turismo della memoria, quindi anche psicologico oltre che emozionale. È la riscoperta dei piccoli luoghi, del dialetto, dei cibi dell’infanzia. Ma non è solo legato al tempo che fu, essendo attuale e profondamente proteso verso il futuro.

Lo ha spiegato bene Alberto Corti, responsabile di Confturismo, che ha definito il turismo delle radici “una leva strategica da sfruttare: dalle interviste effettuate a componenti italiani nel mondo, emerge come sia forte il desiderio di tornare nel nostro Paese, stabilire un legame e mantenere relazioni. Il turismo delle radici è un tema di tutti, che attraversa diversi aspetti, dalla cultura al cibo alla musica, tutte cose che rappresentano un legame forte con l’Italia”.

Un concetto ribadito anche a Firenze, in un convegno animato dalla presenza di tutte le componenti della filiera, pubbliche e private: comuni, musei, rappresentanti delle attività ricettive e della ristorazione, tour operator e altri professionisti del turismo.

Eugenio Giani, presidente della Regione, ha osservato come non si pensi spesso alla Toscana come terra di emigrazione.
E se è pur vero che altre regioni hanno numeri certamente maggiori, “non sono comunque pochi i toscani emigrati all’estero nell’Ottocento, come nel secolo successivo una volta finita la Seconda guerra mondiale. E qualcuno anche più di recente, visto che nel 2023 erano 214mila i toscani nel mondo, quasi il 6% della popolazione residente. E i figli, nipoti e bisnipoti di quei migranti, con la Toscana nel cuore, potrebbero oggi tornare a visitare la nostra regione diffusa dei loro avi, i suoi borghi pittoreschi, le dolci colline, le isole e le montagne. Una scommessa e un’opportunità – ha continuato Giani – un viaggio del cuore a ritroso. Dalla Scozia e dalla Francia, ad esempio, dove figurinai, camerieri, braccianti e operai sono emigrati dalla Lunigiana; da California, Argentina e Brasile dove tanti sono i lucchesi; dall’Australia, che fu scelta da numerosi elbani. Li aspettiamo”.

Giovanni Maria De Vita, responsabile del progetto per la Direzione generale Italiani all’Estero del MAECI, nel convegno di Firenze ha ricordato che “il turismo delle radici è una risposta all’overtourism: chi viene è interessato a vivere un’esperienza diversa. Viene per visitare i nostri piccoli borghi ma anche per vivere le tradizioni e le abitudini di quei luoghi di cui tanto ha sentito parlare attraverso i ricordi delle generazioni che lo hanno preceduto. Sono oltre 4.500 le richieste di viaggio per ricerche genealogiche e oltre 1 milione di accessi a italea.com. Più di 60 gli eventi di sensibilizzazione organizzati dalle Italea regionali e 19 missioni all’estero, con una partecipazione stimata di oltre 1,5 milioni di persone”.

“A differenza del turista tradizionale, il turista delle radici non è attratto dalle mete più note, ma dalle località legate alla sua storia familiare. Questo significa, anche per la Toscana, che puntare su questa tipologia di turista equivale a valorizzare borghi, tradizioni e territori meno battuti, creando un ponte tra il passato e il futuro, tra chi è partito e chi ora ritorna. Dobbiamo intercettare questi viaggiatori – evidenzia il presidente di Federalberghi Toscana, Daniele Barbetti – con un’offerta sempre più su misura, in grado di trasformare il ritorno a casa in un’esperienza indimenticabile. Convegni come questo servono proprio a mettere in rete tutti i soggetti che compongono la filiera del turismo delle radici, dagli enti pubblici ai musei, archivi, strutture ricettive e tutti i professionisti e le imprese del turismo potenzialmente interessati”. G.F.        



19 May 2025
Prorogata la ZES unica

                                                                                    Prorogata la ZES unica

Con la Legge di bilancio, l’attuale modalità dell’incentivo per le imprese del Mezzogiorno (Zes unica) viene riproposta anche per il 2025. Le risorse finanziarie destinate sono 2,2 miliardi di euro

 di Antonio Griesi

  Il Decreto Legge “Sud” (D.L. 19 settembre 2023, n. 124) ha istituito un contributo, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese che investono in beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o che sono attivate nella Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno (ZES unica).

Con la Legge di bilancio per l’anno 2025, il Governo ha previsto la proroga di tale  credito d’imposta dal 1 gennaio al 15 novembre 2025 e autorizzato la spesa di 2,2 miliardi di euro.

I soggetti beneficiari

Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato, già operative o che si insediano nella ZES unica, in relazione all’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Ai fini dell’individuazione del settore di appartenenza si tiene conto del codice attività, compreso nella tabella ATECO 2024, indicato nel modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES unica, riferibile alla struttura produttiva presso la quale è realizzato l’investimento oggetto dell’agevolazione richiesta.

L’agevolazione non si applica alle imprese che si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento e alle imprese in difficoltà, come definite dall’articolo 2, punto 18, del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014.

Gli interventi ammessi

Sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto iniziale, realizzati dal 1 gennaio 2025 al 15 novembre 2025, relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella ZES unica, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti ed effettivamente utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva.

Il credito d’imposta ZES unica richiede, pertanto, non soltanto la semplice acquisizione di beni strumentali nuovi, ma anche che tali investimenti facciano parte di un “progetto d’investimento iniziale”. Le definizioni di “investimento iniziale” sono contenute all’interno dell’articolo 2, punti 49, 50 e 51 del General Block Exemption Regulation (GBER, il Regolamento UE n. 651/2014 della Commissione).

Sono esclusi i beni autonomamente destinati alla vendita, come pure quelli trasformati o assemblati per l’ottenimento di prodotti destinati alla vendita nonché i materiali di consumo.

Gli investimenti in beni immobili strumentali sono agevolabili anche se riguardanti beni già utilizzati dal dante causa o da altri soggetti per lo svolgimento di un’attività economica.

Il valore dei terreni e dei fabbricati ammessi all’agevolazione non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

Gli operatori devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, dal 31 marzo 2025 al 30 maggio 2025, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute a partire dal 16 novembre 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2025.

I soggetti che hanno presentato la comunicazione, a pena di decadenza dall’agevolazione, dovranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate, dal 18 novembre 2025 al 2 dicembre 2025, una comunicazione integrativa attestante l’avvenuta realizzazione entro il 15 novembre 2025 degli investimenti indicati nella comunicazione presentata.

Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, da emanarsi entro il mese di gennaio 2025, dovranno essere approvati i modelli da utilizzare per le suddette comunicazioni e dovranno essere definite le relative modalità di trasmissione telematica.

Al fine di assicurare il rispetto del limite di spesa previsto per l’anno 2025, si prevede che l’ammontare massimo del credito d’imposta, fruibile da ciascun beneficiario, debba essere pari all’importo del credito d’imposta risultante dalla comunicazione integrativa moltiplicato per un fattore percentuale notificato con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate. Tale percentuale è ottenuta rapportando il limite di spesa all’ammontare complessivo dei crediti d’imposta indicati nelle comunicazioni integrative. Tale ulteriore provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate deve essere emanato entro dieci giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle comunicazioni integrative.

I requisiti necessari

Requisito necessario ai fini del riconoscimento del credito d’imposta è che i beni siano strumentali rispetto all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria del credito d’imposta.

L’agevolazione è riservata alle piccole, medie e grandi imprese nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

In base all’articolo 4 del D.P.C.M. 17 maggio 2024 il credito d’imposta è determinato nella misura massima per le grandi imprese, consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, e varia:

- a seconda della zona (o Regione) dove è ubicata la struttura produttiva che effettua l’investimento;

- in base alla dimensione dell’impresa beneficiaria;

- all’entità dei costi ammissibili.

Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquistati o, in caso di investimenti immobiliari, realizzati dal 1 gennaio 2024 al 15 novembre 2024 e dal 1 gennaio 2025 al 15 novembre 2025, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro.

Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni; tale costo non comprende le spese di manutenzione.

Non sono agevolabili i progetti d’investimento d’importo inferiore a 200mila euro.

Attestazione sostenimento delle spese ammissibili

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’impresa devono risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.

Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, la certificazione è rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale dei conti, iscritti nella sezione A del registro di cui all’articolo 8 del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39.

 Modello di comunicazione

L’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta, con le relative istruzioni, per il credito d’imposta ZES unica. A partire dal 31 marzo 2025 la comunicazione potrà essere inviata, dal beneficiario o da un soggetto incaricato, esclusivamente per via telematica tramite il software ZESUNICA2025.

Il termine d’invio scade il 30 maggio 2025.

 Utilizzo del credito

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del Decreto Legislativo 9 luglio 1997, n. 241, presentando il modello F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento, a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento di cui all’articolo 5, comma 4, del D.P.C.M. 17 maggio 2024 e, comunque, non prima della data di realizzazione dell’investimento.

Il maggior credito risultante a seguito della rideterminazione della percentuale ai sensi del comma 5 dell’articolo 5 del D.P.C.M. 17 maggio 2024 è utilizzabile a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del medesimo provvedimento.

Relativamente alle comunicazioni per le quali l’ammontare del credito d’imposta fruibile sia superiore a 150mila euro, il credito è utilizzabile in esito alle verifiche previste dal decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (si tratta, in particolare, di verifiche previste dal Codice delle leggi antimafia).

L’Agenzia delle Entrate comunica l’autorizzazione all’utilizzo del credito d’imposta qualora non sussistano motivi ostativi.

L’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo fruibile, pena lo scarto dell’operazione di versamento, e l’importo maturato in relazione agli investimenti realizzati al momento della compensazione.

Il credito d’imposta ZES unica deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta, nel corso del quale lo stesso è riconosciuto e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.

Il codice tributo da utilizzare in compensazione è il 7034, denominato “credito d’imposta investimenti ZES unica - articolo 16, del Decreto Legge 19 settembre 2023, n. 124”.

Per quanto concerne il rapporto con il credito d’imposta “Transizione 5.0”, la Legge di bilancio per l’anno 2025 ha previsto la cumulabilità del credito d’imposta con quello per gli investimenti nella ZES unica.
La cumulabilità è altresì prevista con altri incentivi che non sono aiuti di Stato, con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che hanno a oggetto i medesimi costi, purché non vengano superati i limiti massimi di aiuto consentiti dalle regole UE.

Il D.P.C.M. 17 maggio 2024 (articolo 7, commi da 8 a 12) prevede, infine, la rideterminazione del credito d’imposta nei casi in cui i beni oggetto dell’agevolazione:

- non entrino in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione;

- siano dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione.

La suddetta rideterminazione vale anche per i beni acquisiti in locazione finanziaria, anche se non viene esercitato il riscatto.

 Le risorse finanziarie disponibili

Viene fissato a 2,2 miliardi per il 2025 il limite di spesa per il riconoscimento di tale credito d’imposta.

Ai fini del rispetto del limite di spesa previsto, l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile da ciascun beneficiario sarà pari all’importo del credito d’imposta risultante dalla comunicazione integrativa, moltiplicato per una percentuale ottenuta rapportando il limite di spesa all’ammontare complessivo dei crediti d’imposta indicati nelle comunicazioni integrative.

La percentuale sarà resa nota mediante provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.



15 May 2025
Apprendimento e competitività

Apprendimento e competitività

Sei azioni per affrontare le sfide di oggi e di domani

 di Nicola Spagnuolo*

 Le organizzazioni, oggi più che mai, devono adattarsi continuamente per poter fronteggiare le minacce e cogliere le opportunità, al fine di sopravvivere ed essere competitive.

Le sfide che i decisori si trovano dinanzi sono estremamente complesse. Devono rivedere gli asset organizzativi per poter gestire il cambiamento in maniera ottimale e ogni transizione, cambiamento o evoluzione richiede non solo un adeguato investimento di risorse, ma anche una corretta gestione delle persone, mirata a costruire una visione comune all’interno dell’organizzazione. Pertanto, il successo dei cambiamenti organizzativi dipende non soltanto dalla riallocazione dei fattori produttivi caratteristici, ma anche da quelli relativi ai comportamenti organizzativi.

Una variabile di primaria importanza da considerare nella gestione del cambiamento è, appunto, la cultura organizzativa. Apprendere, per le organizzazioni, significa puntare sul capitale umano: creare e incoraggiare l’apprendimento continuo, considerare gli errori possibili, come opportunità di apprendimento, come occasione per valorizzare ogni singolo contributo, per considerare l’esperienza una fonte continua di apprendimento.

Ma cosa possono o devono fare i manager per facilitare il processo di apprendimento? Quali sono le competenze che loro in prima persona devono avere, allenare o acquisire?

Partendo dall’elaborazione della lista di caratteristiche necessarie a un leader affinché possa divenire promotore di una cultura dell’apprendimento fatta da Schein nel suo Cultura d’azienda e leadership, in cui identifica generativa l’azione di quei leader che sanno apprendere, che sanno mettersi in gioco, che sanno condividere, possiamo considerarne le più significative rispetto al momento storico attuale:

• promuovere la proattività;

• pensare in maniera sistemica;

• far circolare le informazioni;

• promuovere la diversità culturale;

• imparare a disimparare.

La formazione è uno strumento utile ma neutro, per essere efficace non solo deve essere inserita in un progetto con obiettivi chiari, ma i suoi risultati devono essere facilmente condivisibili sia in maniera verticale dal manager al team, sia in maniera orizzontale in tutta l’azienda.

Il passaggio da una competenza individuale a una competenza organizzativa è assolutamente necessario non solo per valorizzare meglio il contributo dei singoli, ma anche per aumentarne il valore aggiunto e assicurarne l’acquisizione, e questo processo non è automatico.

Nel libro Oltre la formazione, edito da Harvard Business Review Italia, scritto da me a quattro mani con Andrea Granelli, fondatore di KANSO, abbiamo messo a fuoco tutte quelle che sono le sfide che a oggi la formazione deve affrontare, per essere uno strumento utile e, guardando al futuro, siamo andati “oltre” la formazione, cercando di capire cosa i decisori possono fare per mantenere competitive le proprie aziende, e competenti i loro team.

Abbiamo creato un vero e proprio take away, sei azioni che possono essere lanciate da subito per iniziare a riorientare i percorsi formativi e allinearli maggiormente alle sfide che ci aspettano:

1) creare le precondizioni per l’apprendimento;

2) facilitare la memorabilità di quanto comunicato;

3) puntare da subito a un sapere critico e transdisciplinare evitando la nascita di silos cognitivi;

4) presidiare il processo di traduzione dei contenuti universali in precetti individuali e azioni concrete;

5) puntare alle local learning communities;

6) costruire un ponte dal sapere personale a quello organizzativo.

Uno dei compiti fondamentali di un manager che opera in un contesto turbolento, in forte trasformazione e caratterizzato da un alto tasso di innovazione – tecnologica, economica, sociale e culturale – è di essere anche un maieuta, un “levatore” della propria squadra. E ciò non si esaurisce nel dare obiettivi e nel verificare che vengano realizzati nei tempi richiesti.
Il suo compito – forse principale – è l’onboarding, l’avere cioè la propria squadra pienamente “a bordo”. Questo significa non solo che ci sia piena consapevolezza relativamente agli obiettivi da conseguire e alle attività da svolgere (con un’adeguata motivazione, ça va sans dire), ma che la squadra abbia tutte le competenze e attitudini necessarie per svolgere quelle attività. Un tema, ancora una volta, autenticamente educativo.

*Direttore Generale CFMT



13 May 2025
Piscine e aree wellness sostenibili, un valore aggiunto per il turismo

Piscine e aree wellness sostenibili: un valore aggiunto per il turismo

di Ferruccio Alessandria*

Il settore turistico-ricettivo è in continua evoluzione: i viaggiatori non cercano più solo comfort, ma esperienze immersive e sostenibili. Piscine e aree wellness, un tempo servizi accessori, oggi sono elementi strategici che elevano la qualità dell’ospitalità e la percezione del livello della struttura.

La sostenibilità non è più un’opzione, ma una leva competitiva e un valore imprescindibile del settore. Le strutture che riducono il consumo di risorse e migliorano l’efficienza si posizionano meglio in un mercato sempre più attento agli standard ambientali, adottando soluzioni innovative e materiali ecocompatibili.

Le piscine e le spa, se progettate con criteri sostenibili, possono ottimizzare il consumo idrico e ridurre l’utilizzo di prodotti chimici. Tecnologie avanzate, come la filtrazione a zeolite o vetro attivato, migliorano la qualità dell’acqua con un minor spreco di risorse, mentre il recupero e riutilizzo dell’acqua piovana consente di alimentare le vasche e irrigare le aree verdi.

Anche l’efficienza energetica riveste un ruolo cruciale. Pompe di calore ad alta efficienza, pompe di ricircolo a velocità variabile, coperture isotermiche e di sicurezza riducono i consumi fino al 70% rispetto ai sistemi tradizionali. Pannelli solari termici e fotovoltaici forniscono energia rinnovabile per il funzionamento delle piscine e delle aree wellness e sistemi di illuminazione LED smart permettono di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale e migliorare l’atmosfera degli spazi.

Queste innovazioni non solo ottimizzano i costi, ma migliorano il posizionamento delle strutture nelle certificazioni ambientali, sempre più richieste nel settore turistico.

Anche la scelta dei materiali gioca un ruolo fondamentale. Soluzioni di nuova generazione ad alto isolamento per il rivestimento delle strutture portanti, materiali naturali compositi, legno certificato, vernici e guaine ecologiche, creano ambienti salubri e armoniosi. L’arredamento può seguire la stessa filosofia, con mobili realizzati in materiali riciclati o eco-sostenibili.

Oltre agli aspetti tecnici, un nuovo trend emergente è la flessibilità degli spazi wellness. Sempre più strutture stanno ripensando le aree piscina e wellness come ambienti multifunzionali, in grado di ospitare eventi, sessioni di yoga, programmi di benessere personalizzati o momenti di socializzazione.

In un’epoca in cui la sostenibilità è una necessità, il settore turistico ha l’opportunità di guidare il cambiamento. Investire in piscine e aree wellness sostenibili non significa solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche offrire esperienze di alto valore e fidelizzare una clientela sempre più attenta alla qualità del soggiorno.

Oggi, più che mai, la sostenibilità non è solo un obbligo normativo, ma una strategia vincente. Gli ospiti scelgono strutture che rispecchiano i loro valori, e un hotel che punta su benessere e responsabilità ambientale può diventare una destinazione privilegiata.

Nel turismo del futuro, la sostenibilità non sarà solo una scelta etica, ma il vero lusso.

*Presidente di Assopiscine



12 May 2025
Dal lenzuolo al tovagliolo

                                                                          Dal lenzuolo al tovagliolo

La ristorazione negli alberghi è la nuova (o rinnovata) opportunità per le imprese del settore

di Giacomo Pini 

 É del tutto evidente che le camere degli alberghi non hanno più quel traino commerciale di un tempo: tanti soggetti sul mercato che vendono più o meno letti, formule differenti, piattaforme che dettano le regole dei prezzi, un grande calderone dove tutti vogliono fare margine ma con sempre maggiore difficoltà. In questo scenario s’innesta la nuova tendenza: fare ristorazione dentro gli alberghi sia per i clienti interni, ma soprattutto per gli esterni. All’estero già di moda da un po’ di anni, in Italia prima le big city dell’arte, Roma, Venezia, Firenze, poi quelle del business come Milano, ora un vero e proprio trend che coinvolge anche le città di provincia. Mangiare in albergo è molto di moda. Ma questo trend come si definisce? Quali sono i principi che lo guidano?

Le tendenze della cucina negli alberghi stanno evolvendo in risposta ai cambiamenti nei gusti dei consumatori, alle nuove tecnologie e alle esigenze del settore turistico. Le strutture alberghiere, soprattutto quelle di fascia alta, stanno cercando di offrire esperienze gastronomiche più coinvolgenti, sostenibili e innovative, non solo come un servizio accessorio, ma come parte integrante dell’esperienza del cliente.

Analizziamo, quindi, le principali tendenze in Italia e a livello internazionale nel settore della ristorazione negli alberghi.

Sostenibilità e Cibo Responsabile

Ingredienti locali e stagionali: l’uso di ingredienti locali e stagionali è una tendenza crescente, che risponde alla maggiore domanda dei consumatori per un’alimentazione più sana e sostenibile. Gli alberghi stanno collaborando sempre più con produttori locali e agricoltori per garantire freschezza e qualità nei piatti serviti.

Cucina a km 0: la filosofia del “chilometro zero” sta guadagnando popolarità. Questo significa che gli hotel si riforniscono principalmente di prodotti provenienti da produttori locali, riducendo l’impatto ambientale legato al trasporto e sostenendo l’economia del luogo.

Riduzione degli sprechi alimentari: molti alberghi stanno implementando pratiche per ridurre gli sprechi alimentari, ad esempio attraverso tecniche di conservazione e ricette creative per utilizzare gli avanzi in modo sostenibile.

 Esperienze Gastronomiche Uniche

Cucina esperienziale: i clienti degli alberghi cercano sempre più esperienze uniche e coinvolgenti legate al cibo. Alcuni alberghi offrono corsi di cucina, degustazioni, tour gastronomici ed esperienze interattive con gli chef, come cene a vista o serate tematiche con prodotti locali.

Cucina a tema o fusion: la fusione di cucine diverse e l’adozione di menù che raccontano una storia stanno diventando popolari. Alcuni alberghi offrono piatti che uniscono elementi di cucine internazionali e locali, creando un’esperienza unica.

Ristoranti “destination”: gli alberghi di lusso puntano a creare ristoranti di destinazione, dove la gastronomia è uno dei principali motivi di attrazione. Questi ristoranti sono progettati per essere un punto di riferimento culinario, anche e soprattutto per i non residenti: le ultime assegnazioni delle stelle Michelin indicano esattamente una crescita per il mercato albergo di ristoranti destinazioni.

Digitalizzazione e Tecnologia

Prenotazioni digitali: la tecnologia sta trasformando anche la gestione della ristorazione negli alberghi. Molti offrono piattaforme online per prenotare tavoli nei ristoranti, con la possibilità di scegliere il menù, visualizzare immagini dei piatti e leggere recensioni.

Menù digitali e personalizzati: gli alberghi stanno implementando menù digitali su tablet o tramite app, dove i clienti possono personalizzare le proprie scelte, ordinare in anticipo e ottenere suggerimenti basati su preferenze alimentari e allergie. Inoltre, l’uso di QR Code per visualizzare i menù evita il contatto fisico, un trend accentuato dalla pandemia.

Robotica e intelligenza artificiale: alcuni alberghi all’avanguardia stanno esplorando l’uso di robot per la preparazione o la consegna di cibo (come robot che servono ai tavoli) e intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza del cliente, personalizzare le raccomandazioni, ottimizzare i processi operativi e ridurre gli sprechi.

Salutismo e Alimentazione Personalizzata

Cucina sana e nutriente: i consumatori sono sempre più attenti alla propria salute e cercano piatti più leggeri e nutrienti. Questo si traduce nell’offerta di menù detox, piatti vegani, vegetariani, senza glutine e a basso contenuto di zuccheri.Personalizzazione del menù: gli alberghi stanno introducendo sempre più menù personalizzati, dove i clienti possono scegliere in base alle loro esigenze nutrizionali o preferenze dietetiche. Questo include piatti adattati per persone con intolleranze alimentari, diete speciali (come la keto o la paleo diet) o anche scelte legate a stili di vita particolari come vegano o raw food.

 Ristorazione On Demand e Room Service Innovativo

Room service e delivery innovativi: l’evoluzione dei servizi di room service sta portando alla creazione di menù più sofisticati e alla possibilità di ordinare cibo attraverso app o piattaforme digitali, che permettono una selezione di piatti più ampia e personalizzabile.

Cibo on demand: alcuni alberghi stanno implementando servizi di cibo on demand, dove gli ospiti possono ordinare i pasti in qualsiasi momento della giornata tramite app o altre piattaforme digitali. Questo va incontro alla necessità di flessibilità dei tempi di molti clienti, che non vogliono limitarsi agli orari tradizionali dei pasti.

 Enoturismo e Abbinamenti Culinari

Wine experience e degustazioni: l’enoturismo, che unisce vino e cucina, sta diventando una tendenza sempre più forte. Gli alberghi offrono degustazioni di vino, abbinamenti gastronomici e tour nei vigneti, dando agli ospiti la possibilità di scoprire i vini locali e di apprezzare i legami tra il cibo e il territorio.

Ristoranti con sommelier dedicato: molti alberghi di fascia alta stanno introducendo sommelier dedicati per consigliare agli ospiti gli abbinamenti vino-cibo migliori, creando un’esperienza culinaria più sofisticata.

 Menù Sostenibili e Imballaggi Eco-friendly

Menù sostenibili: gli alberghi stanno adottando pratiche sostenibili nella progettazione dei loro menù, con piatti che promuovono la sostenibilità e l’equità, utilizzando ingredienti biologici, equosolidali e rispettosi dell’ambiente.

Imballaggi ecologici: anche la ristorazione da asporto e il servizio di room service stanno cambiando, con un maggiore utilizzo di imballaggi biodegradabili e compostabili, in linea con la crescente attenzione alla sostenibilità ambientale.

Ristorazione Gourmet e Chef di Rilievo

Chef stellati e ristoranti gourmet: l’alta gastronomia negli hotel è una tendenza che non sembra fermarsi. Molti alberghi di lusso ospitano chef stellati o creano ristoranti gourmet con menù degustazione elaborati e piatti creativi.

Collaborazioni con chef noti: gli alberghi si alleano con chef di fama internazionale per creare pop-up restaurant, eventi culinari speciali e menù esclusivi, per attrarre clienti di alto profilo e offrire esperienze gastronomiche uniche. Dubai in questo senso ha fatto da apripista, con un’offerta di cene a quattro/sei mani e con firme di chef da tutto il mondo in operazioni di co-marketing per lanciare alberghi partendo dalla ristorazione.

 Esperienze Culinarie Locali e Autentiche

Cucina regionale e autenticità: molti alberghi stanno promuovendo esperienze culinarie che riflettono la cultura locale, proponendo piatti tipici e tradizionali. Gli ospiti cercano sempre di più esperienze che li connettano alla cultura gastronomica del luogo.

Cucina a vista: la possibilità di vedere i cuochi in azione è un’attrazione crescente nei ristoranti degli alberghi. Molti aprono cucine a vista dove gli ospiti possono osservare la preparazione dei piatti, creando un’esperienza coinvolgente.

 In conclusione, possiamo affermare che c’è in atto una vera e propria rivoluzione nel definire il modello di business più efficiente per un albergo. Tuttavia, quando si tratta di valutare se orientarsi alla ristorazione in modo così importante ci sono da tenere in considerazioni alcuni fattori determinanti:

- il contesto in cui si opera, è un mercato saturo?

- è noto come destinazione e già solo per questo ci sono clienti in abbondanza?

- quante occasioni di consumo si possono generare con il livello dell’offerta che ci circonda?

- può essere in attivo il conto economico della ristorazione come modello, e/o degli outlet differenti, che si è pensato di progettare all’interno dell’albergo?

Questa è una delle parti più importanti di cui tener conto; la ristorazione è un grande fascino, ma è molto facile, se non si progetta e si ha un approccio analitico, incappare nel vecchio detto: “Il tovagliolo mangia il margine del lenzuolo”.

Restate connessi.



1 April 2025
Milano, il 2 aprile alberghi illuminati di blu per la Giornata mondiale dell’Autismo

Anche nel 2025 Centrale District di Milano aderisce alla Giornata mondiale della consapevolezza dell’Autismo. Alcuni grandi alberghi che fanno parte del Distretto, insieme a Mercato Centrale, mercoledì 2 aprile saranno illuminati di blu, dal 2007 il colore scelto dall’Onu come simbolo di questa giornata. 

Saranno gli hotel Duo Milan Porta Nuova, , Best Western Hotel Madison, INNSiDE by Meliá Milano Torre GalFa, Hyatt Centric Milan Centrale, NYX Hotel Milan, Starhotels Anderson e Starhotels E.c.ho e Mercato Centrale.

 Rimanendo nel solo mondo scolastico, secondo dati Istat del 2023, sono intorno ai 338 mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane e di questi, l’Asd, il disturbo dello spettro autistico, rappresenta il 31,8% del totale, cioé 107mila ragazzi.

“Nella mia qualità di presidente anche di Federalberghi Milano, Lodi Monza/Brianza stiamo dando avvio ad un corso che mette l’inclusione al centro del rapporto tra imprese e personale dipendente. Le aziende devono diventare consapevoli che l’inclusione è un’opportunità che porta alla crescita professionale dei propri dipendenti”, il commento del presidente di Centrale District Maurizio Naro.

"I dati Istat - continua la   vice presidente di Centrale District Camilla Doni– ci richiamano a maggior ragione al dovere di includere. Chi come noi accoglie ogni giorno a Milano persone che arrivano da tutto il mondo e dalle esperienze più diverse, sa quanto le differenze siano una ricchezza da valorizzare a 360 gradi. Il Best Western Hotel Madison, socio di Centrale District, da tempo ha messo in campo una serie di accorgimenti destinati all’accoglienza specifica delle persone autistiche: dall’attenzione ai suoni e rumori, all’uso del monocromo. Stiamo inoltre ragionando come Distretto su stage e assunzioni formative mirate ai ragazzi nello spettro autistico”.

 



24 March 2025
All’ITS Archimede di Siracusa l’inclusività nel turismo attraverso LIS, la Lingua Italiana dei Segni

All’ITS Academy Fondazione Archimede di Siracusa, di cui è socio fondatore U.R.A.S. - Federalberghi Sicilia, sta nascendo un progetto pionieristico, ossia l’introduzione sperimentale di un modulo di Lingua Italiana dei Segni, LIS, nei corsi formativi, con l’obiettivo dichiarato di “renderlo permanente nei prossimi anni”.

Dietro questa iniziativa c’è una rete di collaborazioni eccellenti, che unisce il mondo della formazione con quello dell’associazionismo e della pedagogia. Bernadette Lo Bianco, presidente dell’associazione “Sicilia Turismo per Tutti” e docente esperta di turismo accessibile, ha portato la sua esperienza e passione nel progetto, fornendo una visione chiara di quanto l’accessibilità sia fondamentale nel settore turistico. Accanto a lei operano Andrea Burgio e Teresa Alcoraci, formatori esperti in LIS.

 E non si tratta di un semplice corso facoltativo ma, piuttosto, di  un deciso passo avanti verso un’educazione aperta a tutti, in linea con i valori di inclusività e accessibilità.

“La LIS, riconosciuta ufficialmente dallo Stato italiano come lingua a tutti gli effetti, non è un linguaggio “minore” né una mimica, ma una vera lingua naturale con una propria grammatica e cultura. Integrare la LIS nei programmi didattici significa dunque abbattere barriere comunicative e creare ponti: gli studenti udenti imparano a comunicare con i coetanei sordi, e questi ultimi trovano finalmente spazio e riconoscimento attivo nella vita accademica. In un Paese che solo di recente ha colmato il vuoto normativo sul riconoscimento della LIS, l’ITS Archimede si pone come apripista, dimostrando sensibilità verso la comunità sorda e impegnandosi a formare professionisti capaci di accogliere chiunque”.

Un ulteriore segno, se ce ne fosse bisogno, che l’inclusività, attraverso una sinergia tra esperti e territorio, è un progetto vincente.



14 February 2025
A Taranto un incontro sul turismo accessibile

Il 15 febbraio a Taranto un incontro organizzato da Safespro APS esplorerà “strategie e opportunità per promuovere un turismo accessibile e inclusivo, coinvolgendo professionisti compresi gli albergatori e istituzioni del settore”.

 L’evento si inserisce all’interno del progetto S.E.N.T.I.E.R.I, finanziato dalla regione Puglia e da  Pugliapromozione, che mira a sviluppare pratiche inclusive e sostenibili nel turismo, anche con la consapevolezza “il turismo accessibile è un motore di crescita non solo economica, ma anche sociale”.

Uno degli aspetti presi in considerazioni sarà la presentazione di dati di mercato riguardanti il turismo accessibile, a cura di Carmen Valente e Andrea Marulli. Durante questo intervento, verrà analizzato il crescente interesse per le offerte turistiche senza barriere, evidenziando come questo nuovo focus stia influenzando positivamente le imprese del settore.

La relazione metterà in luce non solo le necessità sociali, ma anche i vantaggi economici legati all’accessibilità, contribuendo a far comprendere come un cambio di paradigma possa rappresentare un valore aggiunto per gli operatori turistici. Un’analisi basata su informazioni concrete offrirà spunti preziosi per il futuro del settore.

“Partendo dalle effettive esigenze delle persone con disabilità, la progettazione e sperimentazione dei percorsi ha richiesto un’analisi dettagliata delle problematiche esistenti. Le fasi di testing sul campo hanno portato a un miglioramento continuo, creando un modello di turismo inclusivo che potrebbe servire da esempio per altre”.

Un elemento chiave del progetto  sono stati i tirocinanti, che hanno partecipato attivamente alla sperimentazione di percorsi turistici accessibili. “Grazie al loro contributo, è stato possibile identificare criticità e testare soluzioni”. Durante l’evento, alcuni di loro condivideranno esperienze personali, sottolineando come il loro coinvolgimento abbia arricchito il progetto e contribuendo a ottimizzare l’offerta turistica.

Queste testimonianze serviranno a evidenziare non solo i punti di forza della proposta, ma anche gli aspetti da migliorare, fornendo un quadro realistico dell’impatto del progetto nel territorio tarantino.

Francesco Marangi, esperto in finanza agevolata, interverrà per illustrare le opportunità di finanziamento disponibili per le imprese desiderose di adeguarsi alle normative di accessibilità. L’adeguamento delle strutture è essenziale per ampliare il mercato di riferimento e migliorare la qualità dell’accoglienza.

Informazioni pratiche su come accedere a incentivi e contributi destinati al turismo inclusivo rappresentano un’opportunità concreta per gli operatori del settore, permettendo loro di allinearsi alle crescenti richieste di accessibilità.

Marcello De Paola, rappresentante di Federalberghi Taranto, parlerà dell’atteggiamento del settore alberghiero sul tema dell’accessibilità. La sua prospettiva aiuterà a comprendere come le strutture ricettive stiano affrontando le sfide imposte da una clientela sempre più attenta alle questioni di inclusione.

La chiusura dell’incontro sarà affidata a Brigida Nigro, atleta paralimpica italiana e ambasciatrice del progetto S.E.N.T.I.E.R.I.. La sua storia rappresenta un potente messaggio di inclusione sociale e personale, dimostrando come l’accessibilità nel turismo possa essere un potente volano per vivere esperienze autentiche.