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Bologna raccontata attraverso una mappa dei suoi ristoranti, le loro storie e tradizioni.
Il nuovo progetto, Gourmettoria, realizzato da Confcommercio Ascom e Fipe Bologna, grazie al supporto di Emil Banca, Federalberghi provinciale e Fondazione Bologna Welcome, è stato presentato in conferenza stampa.
Sul portale www.gourmettoria.it è già possibile trovare 130 locali che hanno aderito all'iniziativa, tutti con l’intento di far conoscere la gastronomia bolognese nelle sue varie sfaccettature.
Gourmettoria è l’evoluzione del portale sulla ristorazione bolognese nato nel 2016 da un'idea di Marco Salicini, “che oggi diventa una vera e propria mappa aggiornata con molti contributi suddivisi per zone della città e in categorie: cucina tradizionale, fine dining, oltre la cena, etnici, street food, pizzerie”.
Gourmettoria è per tutti, bolognesi e turisti.
“Vogliamo sfatare il falso mito negativo di Bologna come “città dei taglieri”, rimarcando invece come qua ci sia tanta qualità, sia nei ristoranti storici della tradizione, sia in attività giovani e innovative. Bologna è ancora capitale della cucina e della qualità della vita; è un messaggio che vogliamo valorizzare”, osserva il presidente di Confcommercio Ascom Enrico Postacchini,
“Non è una guida, ma una mappa senza giudizi, all'interno non si trovano locali recensiti, ma raccontiamo la loro storia dopo esserci andati di persona - aggiunge il presidente Fipe ristoranti e trattorie Confcommercio Ascom Bologna Roberto Melloni - Raccontiamo la storia dei locali, dei loro piatti, delle persone che vivono queste attività. Tra gli obiettivi, insieme alla valorizzazione del territorio bolognese attraverso il suo cibo, c'è quello di andare oltre il fenomeno "delle false recensioni, perché spesso dietro i commenti lasciati su quei portali a cui si affidano molti utenti ci sono organizzazioni che a pagamento possono decretare il successo o l'insuccesso di un'attività e non lo troviamo corretto”.

Dal 25 settembre al 5 ottobre Alghero, con 8 serate, 1400 posti a sedere e una tensostruttura capace di contenere migliaia di persone, accoglierà l’Oktoberfest Sardegna, la manifestazione organizzata dalla Moments Sardinia con il patrocinio di comune di Alghero, Fondazione Alghero, Federalberghi, Confcommercio e Fipe.
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L’Oktoberfest è, tradizionalmente, nato nel 1810 a Monaco di Baviera, ma è ormai un brand a sé ed è quindi replicato in tante parti del mondo e ora anche ad Alghero nell’anfiteatro “Ivan Graziani”. La Sardegna propone l’evento dopo Calabria, Piemonte e Liguria, dove ha avuto grande successo.
Un luogo di convivialità, cibo e musica in stile bavarese e con la birra Paulaner, marchio ufficiale dell’Oktoberfest Monaco di Baviera che ha dato l’esclusiva per l’evento.
Sono previsti anche spazi dedicati ai bambini e un servizio bus navetta che per Alghero partirà dal piazzale della Pace mentre da Sassari da via Tavolara, per poter raggiungere l’anfiteatro con corse in diversi orari.
“E’ un evento nel quale riponiamo grandi aspettative, c’è tanto lavoro per l’organizzazione di una manifestazione come questa e tanto impegno da parte della nostra associazione che vuole portare ad Alghero e nella Riviera del Corallo il primo grande evento d’autunno”, il commento del presidente di Moments Sardinia Daniele Pesapane
È possibile visionare il programma della manifestazione e prenotare il proprio tavolo on line, tramite il sito www.oktoberfestsardegna.com
Ingresso direttamente in Anfiteatro. Si potrà entrare anche senza prenotazione acquistando un ticket direttamente nella biglietteria dell’anfiteatro al costo di 15 euro, di cui 12 per le consumazioni.

Presso l’Abbazia di San Pietro della Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia, alla presenza dell’assessore al Turismo Simona Meloni, è stato siglato l’accordo tra l’Associazione Strada dell’Olio evo dop Umbria e Federalberghi regionale. L’intento è quello di mettere l’olio al centro dell’offerta turistica
L’olio, dunque, come marchio identitario e motore di sviluppo del turismo sostenibile.
Dietro a questo progetto turistico c’è l’idea che l’olio non venga più considerato un alimento da condimento, ma un vero e proprio testimone della vita di un territorio. L’Umbria di apre a un turismo esperienziale che unisce attività di outdoor come cammini e cicloturismo, accoglienza e produzioni locali.

Turismo archeoenogastronomico nel futuro prossimo nel territorio flegreo. Con questa chiave di lettura a Bacoli gli imprenditori Alessandro Laringe e Francesca Cozzolino hanno presentato le speciali degustazioni in grotta "the cave food experience" di Punta Castello.
All'incontro, come anticipato da Ansa, hanno partecipato il direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano e il presidente di Federalberghi Campi Flegrei Roberto Laringe.
"Qui si costruiva il modello di una dolce vita antica, in un luogo che al mondo non esiste. Qui si può degustare un vino flegreo - eccellenza agroalimentare di allora e contemporanea - dentro appunto il sito dove si animava la dolce vita romana. Siamo all'interno di un Parco archeologico che sicuramente si visita, ma che soprattutto si vive perché ci si dorme dentro, si beve e si mangia. Per questi motivi la vera scommessa è la permanenza.
Il mordi e fuggi interessa poco, per i Campi Flegrei tre giorni sono pochi, se un turista vuole fare escursioni in barca nel Parco sommerso, immersioni, conoscere Cuma, Pozzuoli, il Rione Terra, il Castello. Questo vuol dire proprio viverci dentro, incontrare le persone, fare un'esperienza di vita dentro un Parco archeologico e questo non succede quasi in nessuna parte del mondo. L'importante è garantire esperienze perché l'esperienza diventa memoria, si racconta al di là dei Social, anche con il passaparola", l’osservazione di Pagano.
A Bacoli, nel balneum imperatoris di Punta Castello, quindi, si cena sul mare a lume di candela. In quello che anticamente era un bagno termale dell'epoca romana, si organizzano particolari cene nelle gallerie romane "the cave food experience", ideate da Alessandro Laringe, che ha restaurato il sito legato al culto di Apollo e Diana. Le date in programma sono il 22 e il 29 maggio alle 21.
Una guida racconterà la storia di questi luoghi e dei prodotti del territorio. “Immersi in queste antiche grotte - spiega Alessandro Laringe - qui si può vivere una vera esperienza 'archeoenogastronomica', cenando in un ambiente intriso di storia e di fascino, a picco sul mare, con vista mozzafiato.
Situato lungo il litorale tra Tritoli e Punta dell'Epitaffio, Punta Castello costituiva anticamente il primo impianto termale che i bagnanti incontravano lungo la costa”.
I piatti del menù a base di pesce e di prodotti flegrei, come cicerchia, erbe, pomodoro cannellino, con abbinamento dei vini, sono a cura degli chef Cristian Ascenzi e Pasquale Schiano e variano per ogni cena del mese. Ascenzi, 38 anni, vanta esperienze nelle cucine di tutta Europa, sopratutto in Francia, Grecia e Belgio, di qui il suo approccio alla cucina creativa, che fonde le tecniche acquisite in giro per il mondo.
Per gli ospiti delle grotte antiche: aperitivo di benvenuto con pasticceria salata. Amouse bouche: sashimi di branzino con timo limone, zucchine arrosto e caviale alla menta. Antipasto: cannolo di merluzzo con cuor di provola, crosta di patate, carciofo in doppia consistenza e pan fritto alle olive. Primo: linguine con scampo reale cotto al carbone, dressing di peperoncino di fiume e polvere di limone.
Secondo: pescatrice in crosta con crema di patata viola al rosmarino, datterino giallo e clorofilla al prezzemolo. Dessert: tartelletta con mousse al cocco pan di spagna, variegato ai lamponi e mousse di cioccolato bianco.
“I siti archeologici attirano turisti da tutto il mondo. Esperienze come quelle delle cene in grotta antiche sono davvero uniche. Ora c'è un turismo in grande crescita, grazie anche al lavoro dell'aeroporto di Capodichino. Se da un lato assistiamo a un notevole calo del turismo italiano, contrastato dall'estero, per noi il turismo straniero continua a crescere”, il commento di Roberto Laringe”.

Il Consorzio del Bardolino, su un territorio che si affaccia sul Lago di Garda, sta portando avanti una strategia ambiziosa “per creare valore e rispondere alle sfide del mercato del vino”.
La valorizzazione del territorio, dunque, passa anche attraverso l’enoturismo, che sta diventando una risorsa fondamentale per il Consorzio.
Grazie alla partnership con Federalberghi, il Consorzio ha rafforzato il legame con le strutture ricettive locali, incentivando il turismo legato al vino. È in corso una collaborazione con la Strada del Vino Bardolino per creare itinerari turistici che includano cantine, hotel e ristoranti, in modo da offrire ai visitatori un’esperienza completa e autentica del territorio. Questo approccio integrato ha come obiettivo l’incremento delle presenze turistiche e la promozione dei vini Bardolino e Chiaretto.
In un momento storico in cui i consumi di vino sono in calo, la formula proposta dal Consorzio mira a migliorare il posizionamento dei suoi vini, attraverso un modello di filiera allargata che coinvolga produttori, operatori turistici, ristoratori e istituzioni locali. È un’iniziativa dal basso che vuole ascoltare, confrontarsi e fornire supporto formativo “per elevare la qualità dei prodotti e rafforzare la promozione turistica”.
“Il Consorzio del Bardolino è impegnato a rafforzare la collaborazione tra tutti i protagonisti della filiera. Con i suoi 2.550 ettari di vigneti, da cui nascono 21 milioni di bottiglie tra Bardolino e Chiaretto, l’obiettivo è garantire che tutti gli attori locali – dalle cantine agli operatori turistici – siano coinvolti in progetti che mirano a migliorare la qualità del prodotto e a conoscere meglio i mercati”.
Il presidente del Consorzio Fabio Dei Micheli ha spiegato che” il successo di questo progetto si basa su una costante formazione e consulenza sui mercati, sui tecnicismi enologici e sulle tecniche vitivinicole, con un focus particolare sul mercato del Regno Unito, importante per la denominazione Bardolino e Chiaretto”.
Dal 2024, il Consorzio ha avviato una serie di iniziative formative rivolte ai produttori, con il supporto di esperti come Ray O’Connor, Master of Wine irlandese. La formazione continua a riguardare sia le tecniche di produzione che le strategie di marketing e vendita.
Oltre al lavoro di formazione e marketing, il Consorzio si avvale del supporto di esperti come Costantino Gabardi e Andrea Vantini, che si occupano di consulenza e ricerca per i produttori. Il loro compito è quello di tradurre le strategie in azioni concrete che portino valore aggiunto alla filiera. L’obiettivo è quello di costruire rapporti di fiducia e supporto reciproco, affinché ogni produttore possa beneficiare delle risorse messe a disposizione dal Consorzio per migliorare la qualità dei suoi vini e la sua competitività sul mercato.
Inoltre, sono state create tre commissioni all’interno del Consorzio: “una focalizzata sullo sviluppo sostenibile dell’agricoltura, una dedicata alla qualità enologica dei vini e una per le strategie di marketing. Recentemente, è stata anche fondata l’Associazione dei giovani produttori di Bardolino, un’iniziativa che punta a coinvolgere le nuove generazioni in modo attivo e propositivo.

Sapori delle Marche rurali è un progetto regionale di cui si è parlato in un incontro organizzato nella sala consiliare di Caldarola, per illustrare agli ospiti il piano per i prossimi cinque anni.
“Crediamo fortemente che fare rete in un settore come quello turistico sia fondamentale. Viviamo in territori ricchi di cultura, ma anche di perle enogastronomiche che vanno valorizzate e al tempo stesso riconosciute come traino per l’economia e lo sviluppo locale”, ha dichiarato il sindaco Giuseppe Fabbroni.
È questo il focus su cui si inserisce il progetto, presentato a Caldarola da Andrea Marsili, product manager dei Gal Sibilla, Piceno e Fermano (il Gal Montefeltro Leader è capofila del progetto, e sono soggetti promotori anche i Gal Flaminia Cesano e Colli Esini San Vicino). Sono i cinque percorsi enogastronomici individuati, dedicati al vino, alla birra, al tartufo, al miele e all’olio, prodotti che possano unire imprese, strutture ricettive e di ristorazione, associazioni e consorzi nella valorizzazione delle proprie eccellenze.
Come osserva Francesco Ferranti, componente del Gal Sibilla per Federalberghi Macerata, "Questa è la prima fase del progetto in cui vengono identificati tutti i potenziali interlocutori sul territorio. In un secondo momento si passerà alle adesioni al Protocollo e poi, entro l’anno, verranno sviluppati i percorsi per ogni categoria”.

Il 25 febbraio a Firenze presso il bar del Teatro della Pergola avrà luogo la finale della XIV edizione dello storico concorso di pasticceria “La miglior schiacciata alla Fiorentina”, evento che dal 2005 mette in competizione le schiacciate delle migliori pasticcerie e forni dell'area metropolitana.
Il concorso, organizzato in collaborazione con Guido Guidi Ricevimenti e con la Venerabile Compagnia dei Cuochi, rientra nel calendario di Vetrina Toscana, progetto della regione promuove il turismo enogastronomico insieme a Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana.
Sono 35 i partecipanti selezionati tra forni e pasticcerie.
Tra giurati ed ospiti, al momento sono confermati la vice presidente e assessore agroalimentare della regione Toscana Stefania Saccardi, l’assessore allo sviluppo economico del comune di Firenze Jacopo Vicini, il presidente di Federalberghi Francesco Bechi, Luisanna Messeri chef in numerose trasmissioni tv Rai e Sky, Guido Guidi fondatore della Guido Guidi Ricevimenti, E ancora: Luca Alves event manager del Consorzio Vino Chianti, Paolo Sacchetti vicepresidente dell'Associazione nazionale Pasticceri, Gabriella Mari preside facoltà universitaria Accademia di Arti culinarie “Cordon Bleu Firenze, Francesca Lascialfari preside Istituto Alberghiero Saffi.

Spazi espositivi ampliati per includre anche il mondo della pizza, oltre a un’internazionalità sempre più marcata nel caso di Sigep World: eccellenze birrarie, mixology, soft drink e il settore food per quello che riguarda il punto di riferimento del mondo dell’eating-out, ovvero Beer&Food Attraction.
Sarà un inizio dell’anno da ricordare per Italian Exhibition Group (IEG), che nel giro di un mese organizzerà tra i padiglioni della Fiera di Rimini due eventi di grande rilievo internazionale: Sigep World – The World Expo for Foodservice Excellence, in programma dal 18 al 22 gennaio, e Beer&Food Attraction - The Eating Out Experience Show, previsto dal 16 al 18 febbraio.
Si parte quindi da Sigep World, con una veste rinnovata a partire dal pay-off, dove World rimarca la centralità globale dell’evento riminese affiancato recentemente da due nuovi show satellite in mercati di grande potenzialità come la Cina meridionale e l’area di Singapore.
Un nuovo capitolo del progetto di espansione internazionale, che in fiera andrà a concretizzarsi attraverso i programmi strategici di business matching. Al Top Buyer Program hanno già aderito 520 top buyer da 91 Paesi con presenze, oltre che dai principali paesi europei, da Stati Uniti, Sud America, Sud Est Asiatico e Paesi del Golfo. Un processo che passa dal coinvolgimento diretto dei principali decision makers del settore aderenti anche al Premium Program, riservato principalmente a buyer europei e che quest’anno prevede anche la partecipazione di circa 3mila buyer da tutto il mondo.
La 46a edizione punterà i riflettori su cinque grandi filiere. Ci sarà il gelato, ovviamente: Sigep World del resto è la fiera di riferimento globale per questo settore, con l’offerta più completa e la partecipazione di tutti i produttori, dalle tecnologie agli ingredienti. E al fianco del gelato ecco pasticceria, panificazione, cioccolato e caffè. Ma tra le principali novità del 2025 ci sarà indubbiamente il grande spazio dedicato alla pizza: Sigep World sarà quindi la vetrina più importante per il prodotto e le sue tecnologie, diventando un vero e proprio punto di riferimento. Motivo per cui Italian Exhibition Group amplierà l’area fieristica, potenziando il settore espositivo con due nuovi padiglioni nella zona est, fino a toccare i 138mila metri quadrati.
Inoltre, grande spazio sarà dedicato come sempre ai più importanti talk di tutte le communities presenti, oltre alle principali competizioni nazionali e internazionali conosciute in tutto il mondo.
Per quanto riguarda Beer&Food Attraction, il 2025 celebra la decima edizione dell’appuntamento di riferimento per la bar industry e l’eating-out che si affermerà anche come il palcoscenico dell’universo SuperHoreca, grazie al potenziamento dell’offerta che ruota attorno al rito dell’aperitivo. Così l’arte della miscelazione troverà la sua massima espressione nel Mixology Village, che valorizzerà le aziende produttrici di distillati e le piccole attrezzature per bartending, inglobando inoltre la terza edizione di Mixology Circus, evento di riferimento per il mondo spirits. Altra novità di punta sarà la Sparkling&Mix, l’area espositiva in cui emergeranno gli sparkling wine per il mondo cocktail.
La manifestazione accoglierà naturalmente un ricco palinsesto di eventi: nella BEER&TECH Arena si terranno, ad esempio, meeting di formazione su birra e tecnologie e torneranno anche le grandi competizioni, come il Concorso Birra dell’Anno e Italian Craft Beer Conference a cura di Unionbirrai.
Le arene del Food saranno invece animate dai Campionati di Cucina Italiana a cura di Federazione Italiana Cuochi e dal Global Chefs Challenge European Gran Prix 2025, l’evento di selezione europea di alta cucina, propedeutico al campionato mondiale del circuito Worldchefs.
In contemporanea con Beer&Food Attraction si svolgerà poi la 7ª edizione di BBTech Expo - The Beer & Beverage Technologies Show, la manifestazione dedicata alle tecnologie, alle attrezzature e agli accessori per la produzione e il confezionamento di birre e bevande.

A Siena dal 25 al 27 gennaio torna Wine&Siena, la rassegna voluta dal patron di Merano WineFestival Helmuth Köcher e dal presidente di Confcommercio Siena Stefano Bernardini. Tra i partner anche Federalberghi Siena.
Un appuntamento che da dieci anni segna il connubio tra la cultura enogastronomica e quella artistica della città, nel complesso di Santa Maria della Scala.
Protagoniste, selezionate dalla guida The WineHunter, 150 aziende enogastronomiche italiane tra vini, cibo e birra. A corollario, ci saranno masterclass, seminari ed eventi.
L’edizione 2025 di Wine&Siena inizierà venerdì 24 gennaio con l’inaugurazione e il taglio del nastro alle 18.00 nella sala delle Lupe, presso il palazzo del Comune in Piazza del Campo, seguita alle 20.00 dalla Small Plates Dinner al Santa Maria della Scala. Il giorno dopo, la manifestazione aprirà le porte ad esperti del settore e pubblico.
Come negli scorsi anni, Wine&Siena esce dalle sale del complesso di Santa Maria della Scala per aprirsi alla città, con una serie di iniziative raccolte nel calendario “Fuori Wine&Siena”. Tra queste, i 4 appuntamenti “AsSaggi di vino”, degustazioni con interventi e curiosità legate al vino tra arte, geologia e astronomia.
Info: https://wineandsiena.com
Accredito stampa: https://wineandsiena.com/accredito-stampa/
Accredito operatori: https://wineandsiena.com/accredito-operatori/

Il 18 dicembre 2024 all’hotel Villa Ciconia di Orvieto si è insediato il nuovo CdA della Strada dei Vini Etrusco Romana, composto da 12 membri:
Luigi Petrangeli, Consigliere direttivo FederAlberghi – ConfCommercio Terni – Comprensorio di Orvieto è stato rieletto presidente.
Gli altri componenti sono Gianni di Mattia, Imprenditore – comune di Narni; Chiara Custodi, Cantine Custodi; Bernardo Barberani, Azienda agricola Barberani; Stefano Grilli, Azienda La Palazzola; Maurizio Mazzocchi, Tenuta Cavalier Mazzocchi 1919; Francesco Nardelli, rappresentante Coldiretti; Giorgio Giuliani, Cantina Monrubio; Annamaria Francillo, Cantina Zanchi; Gian Luigi Maravalle, comune di Ficulle; Simone Baccelloni, comune di Castelviscardo; Nicola Zappitello, Azienda agricola Zappitello.
Il presidente Luigi Petrangeli e il vice presidente Gianni Di Mattia sono stati eletti all’unanimità
Sono stati confermati Danca Caccavello come segretario e tesoriere con contratto di consulenza la manager Maria Rosa Borsetti.
Il percorso della Strada dei Vini Etrusco Romana è articolato tra le zone di produzione dei vini a Denominazione di origine controllata di Orvieto e Amelia. La Strada dei Vini Etrusco Romana è parte de Le Strade del Vino dell’Umbria, un progetto regionale che vuole promuovere forme di turismo che abbinano un percorso sul territorio ad alta vocazione vitivinicola con la conoscenza dei valori ambientali, culturali e artistici.