Tuscia, in regola sempre più case vacanza. E il dato è in crescita

Il ministero del Turismo, incrociando i dati delle amministrazioni comunali e nazionali, sta creando una grande mappa delle case vacanza in Italia, quella che sarà la banca dati delle strutture ricettive, Bdsr.

Nella Tuscia sono poco più di mille quelle censite tramite il codice identificativo regionale, Cir, a fine 2023, di cui 427 quelle a Viterbo. Oltre 2.300 quelle che già figurano nel database del ministero. Il dato si sta avvicinando sempre più a coprire le 4mila strutture disponibili sul mercato.

Per non rischiare multe salate tutte le strutture dovranno avere affisso, all’esterno, il codice univoco nazionale, Cin. Fino ad ora, tra Viterbo e provincia ne sono stati rilasciati 1.295, il 56,75% del totale e il dato è in crescita.

 “L’introduzione del codice univoco nazionale è un passaggio che da subito abbiamo accolto in maniera positiva. C’era bisogno di dare delle regole a questo settore, considerato il boom registrato negli ultimi anni. L’introduzione del Cin, oltre che garantire ai Comuni la tassa di soggiorno, contrastando l’abusivismo di questi anni, mette anche più in sicurezza i locatari, che sono certi ora di approdare in strutture capaci di rispettare i criteri di legge”, commenta il presidente di Federalberghi Viterbo Pier Luca Balletti. 

“Contenere all’interno di un unico recinto della legalità case vacanza, b&b, agriturismi e affittacamere, strutture che lo scorso anno, secondo gli ultimi dati forniti dal Comune, hanno dato ospitalità ad oltre 250 mila turisti, potrebbe aiutare anche ad arginare un altro fenomeno ormai dirompente, quello dello svuotamento dei centri storici, divenuti ormai in tante città, comprese quelle d’arte, dei grandi dormitori”.







Pubblicato il 10/31/24