Lasciare un segno. La mission di Malagò per promuovere l’Italia

Definito il re dello sport italiano, ex giocatore di calcio a 5, concentratissimo nel ruolo di presidente del CONI riconfermato al suo terzo mandato, Giovanni Malagò è approdato a Viareggio alla 74a Assemblea Nazionale Federalberghi con l’aria di sentirsi a casa. Sul tema portante dell’assemblea, Turismo, Sport e Grandi Eventi, è senz’altro uno dei più ferrati: Malagò è anche presidente del Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici invernali, per  Milano Cortina 2026. Gli abbiamo chiesto come stanno andando le cose.

 

Presidente, lei ha compiuto da poco i suoi undici anni alla guida del CONI.  A oggi, che bilancio farebbe della sua esperienza?

Ricoprire questo ruolo rappresentava il sogno di una vita, in nome della passione per lo sport in ogni sua declinazione. Sono orgoglioso di rappresentare un movimento composto da circa 14 milioni di tesserati, della credibilità vantata a livello internazionale, dei successi conseguiti non solo sotto il profilo agonistico ma anche sotto l’aspetto istituzionale. Penso al record storico di medaglie olimpiche fatto registrare a Tokyo 2020, all’assegnazione dei Giochi invernali di Milano Cortina 2026, all’elezione come membro CIO individuale, agli oltre 100 podi a cinque cerchi ottenuti in questo arco temporale. E poi c’è l’aspetto immateriale: le emozioni regalate dalle nostre atlete e dai nostri atleti e il rapporto instaurato con loro, la spinta per continuare a lavorare in nome dell’eccellenza che sanno esaltare con le loro vittorie.

 

Tra poco si aprirà il sipario sulle Olimpiadi di Parigi, c’è grande concentrazione e aspettativa. La staffetta della torcia olimpica raggiungerà alcuni luoghi vicini all’Italia. Sarà un’occasione per il nostro turismo secondo lei?

I grandi eventi sportivi sono indubbiamente un volano di crescita e di sviluppo perché sanno innescare una dinamica virtuosa in grado di valorizzare le prerogative che connotano i vari territori coinvolti e, ovviamente, anche quelli contigui. Sicuramente ci sarà un riflesso connesso all’attrattività legata alle bellezze paesaggistiche che rappresentano un vanto per il nostro Paese e che possono costituire un corollario dell’esperienza principale goduta attraverso la staffetta della torcia, un’occasione da amplificare anche in vista dei Giochi invernali di Milano Cortina 2026.

 

Un tempo Turismo e Sport si trovavano nella stessa casa. Oggi, il comparto vanta finalmente un Ministero a sé. Non pensa che comunque il binomio sport e turismo sia molto forte?

Lo dicono i riscontri e i dati statistici, l’impatto derivato i cui benefici possono essere decodificati attraverso varie chiavi di lettura per ciò che comportano e che sanno offrire in termini di promozione del Paese. È un gioco di squadra da valorizzare nell’interesse collettivo, per affinare i contenuti dell’offerta ricettiva e modellarla in base alle esigenze legate alle manifestazioni, che sanno far convergere in Italia tanti fruitori dello spettacolo sportivo.

 

I grandi eventi rappresentano un assist straordinario per il comparto. Quali potrebbero essere le strategie vincenti per potenziarne la programmazione?

La tematica riguarda non solo il nostro comparto ma tutta la filiera istituzionale, dall’Esecutivo e dai Ministeri direttamente interessati agli Enti locali coinvolti. Sicuramente è necessario valutare la sostenibilità, non solo economica, di tali eventi e anche i riflessi legati alla legacy, un aspetto preminente anche nei ragionamenti dei massimi organismi internazionali di riferimento.

Dopo Parigi, l’appuntamento sportivo più atteso sono i Giochi Olimpici invernali Milano Cortina 2026, ma si è parlato più delle polemiche che delle cose reali… Come sta andando davvero?

La Fondazione è impegnata a tempo pieno per dare forma e contenuto all’organizzazione dell’evento, mentre veniamo informati dell’evoluzione relativa all’aspetto infrastrutturale, seguito da SIMICO. Recentemente sono stati registrati consistenti progressi e un cambio di passo dei lavori. Abbiamo la possibilità di presentare al mondo un progetto unico e innovativo, basato sulla sintesi delle diversità che si trasforma in ricchezza. Milano e Cortina, per la prima volta saranno Giochi con due host cities. La grande città, moderna, multietnica e in continua evoluzione, che si fonda e trova ispirazione dai territori montani, dalle loro tradizioni e dall’innegabile know how in termini di organizzazione di manifestazioni sportive internazionali. Esiste un unico grande obiettivo che vogliamo raggiungere insieme: organizzare i migliori Giochi di sempre.

 

Lei è un uomo a cui non mancano le idee. C’è ancora qualcosa che le verrebbe in mente di fare per far giocare e far vincere all’Italia una partita mondiale?

Onorare con successo quelle che stiamo affrontando ritengo costituisca un ottimo abbrivio per ottenerne altre, dall’alto di una credibilità certificata dalla storia e impreziosita dalla volontà di lasciare il segno per promuovere la bellezza e la tradizione del nostro Paese.          Ba.Bo.







Pubblicato il 07/30/24