Indagine Federalberghi e Confcommercio, crescita a doppia cifra di affitti brevi nella Bergamasca

Nella Bergamasca si riscontra una crescita enorme di affitti brevi, un +20,31% rispetto al 2023, quindi oltre il doppio del +9,4 nazionale. Il dato proviene da Federalberghi Bergamo, attraverso lo studio congiunto Federalberghi Confcommercio commissionato a Incipit Consulting sui dati di agosto, il mese clou per il turismo. Dopo Bergamo, la crescita vede protagonista il lago di iseo con Riva di Solto e Lovere e le valli, in primis Castione della Presolana e Clusone.

Confrontando i dati di agosto 2024 sullo stesso mesi dell’anno precedente, lo studio evidenzia che ad agosto 2024 il numero di annunci pubblicati su Airbnb nella provincia di Bergamo ammontava a 3.714, contro i 3.087 dello stesso periodo dell’anno precedente.

In città la crescita è stata del 22,54%, +74% in due anni. Degli annunci di agosto, l’81,9% si riferiva ad appartamenti interi, + 24,7% rispetto al dato 2023 e +65,36% rispetto al biennio. La tendenza è quella di affittare interi appartamenti, non più l’idea originale di condividere stanza o appartamento di Airbnb.  

A Bergamo il boom degli appartamenti destinati all’affitto turistico, come in altre parti d’Italia che subisce lo stesso fenomeno, rende pressoché impossibile affittare una casa da parte di famiglie o studenti. Con la città si sviluppa anche l’hinterland con Seriate, ad esempio, dove gli annunci segnano un +11,1 % rispetto al 2023, anno in cui si rilevava un + 52,6% rispetto al 2022. Airbnb si espande moltissimo anche nella zona del lago d’Iseo, con Riva di Solto in pole position con 114 annunci +9,6% sul 2023, seguita da Lovere, +34,6% rispetto al 2023 e a seguire Parzanica, Solto Collina, Predore, Sarnico, Fonteno e Costa Volpino. In crescita anche le aree principali delle Orobie con l’affitto delle seconde cose, a fronte di una caduta della domanda di affitto di villeggiatura. Tra le località emerge Castione della Presolana, con +38,6% e Clusone con, +22,2%). In alta Val Brembana risalta Foppolo, con 47 annunci.

“La crescita degli affitti brevi sembra non attenuarsi. Occorre continuare sulla strada del CIR- Codice identificativo regionale e CIN- Codice identificativo nazionale, oltre che su un effettivo controllo sul rispetto delle regole. Il problema sta diventando sociale, con famiglie e giovani che non riescono ad accedere a mutui e non riescono a trovare un appartamento in affitto. È giunto il momento di rivedere la cedolare secca sugli affitti brevi: un vantaggio fiscale senza vantaggio sociale non va a beneficio di nessuno. Per questo chiediamo che possa applicarsi solo agli affitti tradizionali. La cedolare secca sulle locazioni brevi, con aliquota al 21%, costituisce infatti uno sconto sulle normali aliquote fiscali, che è pari al 23% per i comuni cittadini, inclusi pensionati e disoccupati. Non si vede per quale motivo chi mette in affitto più appartamenti debba godere di un trattamento di favore”, il commento del direttore Confcommercio Bergamo Oscar Fusini.

 “Per infrastrutture, autostrade, aeroporto e posizione, gli affitti brevi turistici a Bergamo crescono il doppio rispetto alla media nazionale. Un fenomeno da valutare per il suo impatto sociale, oltre che per l’impatto effettivo in termini di ricchezza e occupazione che apporta poi al territorio”, aggiunge il presidente di Federalberghi Bergamo Alessandro Capozzi.







Pubblicato il 10/15/24