Federalberghi su obbligo assicurativo rischi catastrofali, bene la norma ma da correggere alcuni aspetti contro il buon senso

Obbligo assicurativo per rischi catastrofali

Bene la proroga, ma la norma ha bisogno di un tagliando

 Federalberghi chiede di correggere alcuni aspetti  che vanno contro il buon senso

 Il Consiglio dei ministri, accogliendo le istanze di Federalberghi e di altre organizzazioni imprenditoriali, ha approvato un decreto-legge che proroga i termini per l’entrata dell’obbligo di stipulare un’assicurazione contro i danni subiti dalle imprese a causa di calamità naturali ed eventi catastrofali.

 Federalberghi apprezza tale decisione sia perché offre una prima risposta alle imprese che – già sofferenti a causa del caro bollette – vengono assoggettate a un nuovo balzello, sia perché offre l’opportunità di fare un tagliando alla norma, che mostra evidenti segni di affaticamento prima ancora di avere iniziato il primo giro di pista.

 Pur comprendendo l’intento del legislatore (predisporre una rete di protezione che intervenga in caso di catastrofi e calamità, prendendo atto del fatto che lo Stato non riesce a farsi carico di tutto), è doveroso sottolineare che alcune delle soluzioni che vengono proposte sono a dir poco maldestre.

 E' obbligatorio assicurarsi contro le esondazioni, ma sembra che l'acqua alta a Venezia non sia un evento protetto, perché l’acqua della laguna proviene dal mare. Si paga un premio per i danni causati dai sismi, ma poi ci dicono che il bradisismo dei Campi Flegrei non è protetto, perché il sommovimento del terreno non è brusco è repentino. Abbiamo 8.300 km di costa, ma anche il maremoto (che il più delle volte non è altro che un terremoto con epicentro in mare) non è protetto. Si paga per le alluvioni, ma se queste sono causate dalle precipitazioni intense (cosiddette bombe d’acqua), l'assicurazione non paga.

Per non parlare del fatto che si interviene a gamba tesa su contratti già stipulati tra privati, chiedendo agli inquilini di pagare al posto dei locatori l'assicurazione sugli immobili, per di più lasciando intendere che l'eventuale risarcimento andrebbe al proprietario.

Parafrasando Mark Twain, potremmo dire che chi propone questo tipo di polizze è un signore che vi presta l'ombrello quando c'è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere. Con l’aggravante causata dal fatto che, essendo obbligatorio acquistare l’ombrello, è molto difficile negoziare il prezzo.

Federalberghi chiede che il Governo e le Camere, durante l’iter parlamentare del decreto, si facciano carico della necessità di migliorare la normativa, quanto meno correggendo quegli aspetti che vanno contro il buon senso.

 Inoltre, considerando l’obiettivo solidale perseguito dalla norma, proponiamo che anche lo Stato faccia la sua parte, rinunciando all’imposta del 22% che grava su questo tipo di polizze.







Pubblicato il 03/29/25