Desenzano, occorrono più regole per gli affitti brevi

A Desenzano gli albergatori chiedono più regole e controlli sugli affitti turistici brevi, pur nel rispetto del libero mercato.

 Altri cittadini, invece, lanciano una petizione “per limitare le case vacanze e difendere il diritto all'abitare”. La notizia è riportata su Brescia Oggi. È l'ultimo capitolo dell'infinita polemica sull’overtourism, cioè il surplus di turisti che danneggia la vivibilità dei residenti.

 Il dibattito si riaccende a pochi giorni dal convegno organizzato da Desenzano Holiday, associazione che raggruppa 99 property manager, gestori di case vacanze e b&b. Durante l'incontro, Booking.com ha anticipato i dati del 2024: +11% di prenotazioni vendute sul lago (per alberghi e case vacanze insieme) sul 2023, +20% di prenotazioni per il 2025.

 “Fa piacere che Desenzano sia tra le località più performanti, ma è il momento di ragionare sul boom delle case vacanze: mancano controlli e leggi. Stesso mercato e stesse regole, nel rispetto dei pilastri dell'ospitalità: decoro, tutela, servizi e controllo”, osserva Emanuele Bonotto, consigliere di Federalberghi e presidente di Visit Desenzano.

Federalberghi Brescia stima che ci siano più di 10mila case vacanze in tutta la provincia, di cui 7.500 solo sul lago: «Crediamo che molti di queste case vacanze siano in realtà l'emersione di un sommerso che c'era già. Anche per questo sarebbe ora di sostituire la tassa di soggiorno, che è a carico solo di chi pernotta regolarmente, con una city tax”, è il pensiero del presidente Alessandro Fantini.

 “Non si vuole limitare la libertà, ma esiste uno squilibrio, in termini fiscali e normativi, tra le diverse forme di ricettività, di concorrenza distorsiva tra hotel e affitti brevi. È un fenomeno sociale: costringe intere generazioni a trasferirsi fuori dai centri storici per la mancanza di abitazioni in locazione a lungo termine”, il commento di Barbara Quaresmini, presidente di Confesercenti Lombardia orientale.

Collettivo gardesano autonomo e Tavolo ambiente Garda, invece, hanno organizzato una raccolta firme dove si chiede al comune di Desenzano e alla comunità del Garda di “istituire l'obbligo al cambiamento di destinazione d'uso per tutte le attività extralberghiere; bloccare l'apertura di nuove strutture in centro storico; predisporre una soglia di sostenibilità urbanistica delle attività valutando il rapporto tra posti letto turistici e residenti; incentivare le locazioni abitative a lungo termine con sgravi fiscali”.







Pubblicato il 12/02/24