Anche a Pisa la banca dati degli immobili per soggiorni brevi

Già attiva in alcune regioni, anche in Toscana è iniziata la fase sperimentale, tramite il ministero del Turismo, della banca dati nazionale riguardante le strutture ricettive e gli immobili destinati a soggiorni brevi (BDSR). Tra le città toscane che aderiscono alla sperimentazione c’è Pisa.

Attraverso CIE o SPID la piattaforma consente di richiedere il CIN (codice identificativo nazionale) che comunque, in questa fase sperimentale, non è obbligatorio e quindi non sono previste sanzioni, come conferma il direttore di Confcommercio provincia di Pisa Federico Pieragnoli. La fase entrerà a regime solo 60 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e solo in quel momento il CIN diventerà fondamentale per pubblicare gli annunci e pubblicizzare le strutture ricettive di vario tipo, che dovranno anche dotarsi di rilevatori di monossido di carbonio e  di estintori. Tutte le realtà immobiliari che abbiano finalità turistiche o per locazioni brevi, purché senza la fornitura di servizi aggiuntivi tranne la pulizia e la biancheria, rientreranno nell’obbligo, non importa se a gestione imprenditoriale oppure no.

Federalberghi accoglie con soddisfazione una regola sollecitata da tempo. Infatti, “si tratta di una misura che costituisce senz'altro un ulteriore passo in avanti per la garanzia della qualità dell’accoglienza sul nostro territorio, oltre che uno strumento prezioso per la lotta alle attività abusive. Sono tenuti a richiedere il CIN i titolari o gestori di strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere, secondo le normative regionali vigenti, i locatori di unità immobiliari per soggiorni turistici e quelli di immobili destinati a locazioni brevi”,  la dichiarazione del presidente FederAlberghi Pisa Andrea Romanelli.







Pubblicato il 09/01/24