Accessibili a tutti

Le neuroscienze applicate all’architettura nel progetto “Di Ognuno” dedicato all’ospitalità inclusiva

 

A Riva del Garda, durante la 48° edizione di Hospitality, Village for All-V4A e Lombardini22 hanno presentato "Di Ognuno", un progetto/laboratorio che consente di toccare con mano i benefici provenienti dalla progettazione universale per la disabilità. I visitatori hanno potuto constatare quanto la tecnologia, oltre a rispondere alle necessità delle persone con esigenze di accessibilità, migliori la qualità dell'accoglienza per tutti, nessuno escluso.

 

Il progetto ha un grande valore etico, perché "turismo per tutti" vuol dire saper accogliere, essere inclusivi e prevenire le discriminazioni creando un'ospitalità accessibile. E non vanno sottovalutati i risvolti economici e l'impatto generale sulla qualità del servizio, anche in considerazione del fatto che il bacino dei potenziali destinatari è molto vasto. Si stima infatti che il mercato del turismo accessibile in Italia sia costituito da dieci milioni di persone, ma dobbiamo anche considerare che gli over 65 sono quattordici milioni, pari al 23% della popolazione italiana. A questi si aggiungono coloro che hanno esigenze di accessibilità legate a condizioni temporanee di salute o per piccoli incidenti che difficilmente possono essere rilevati statisticamente, ma che hanno impatti significativi dal punto di vista della possibilità di godere di esperienze turistiche insieme ai propri familiari.

 

 

Ad esempio, una struttura ricettiva organizzata per accogliere al meglio le persone con disabilità motorie, permanenti o temporanee, è più accessibile anche per chi abbia altre problematiche del genere, come gli anziani, un genitore con un passeggino o un viaggiatore con un bagaglio difficile da trasportare. "Di Ognuno" applica le neuroscienze all'architettura per ricreare l'esperienza del check-in e del check-out. E lo fa attraverso tre reception progettate per suggerire soluzioni nell'accoglienza, invitare all'esperienza e aumentare la consapevolezza, mostrando le diverse esigenze dell'accessibilità sensoriale, fisico-motoria e cognitiva.

Presto sarà disponibile un e-book, sul sito web di Hospitality, che accompagnerà il percorso "Di Ognuno" anche in futuro. Quest'anno è stato esplorato lo spazio della reception, nei prossimi anni verranno indagati altri luoghi come il ristorante, la camera, l'area wellness e il bagno.

 

Un servizio sociale ed etico che è anche un valore aggiunto all'ospitalità, dove i disabili non saranno più clienti di serie B.

 

 

ASCOLTARE IL SILENZIO: LA STANZA DELLE DISABILITÀ UDITIVE

 

 

Nella reception attrezzata per gli ospiti con problemi di udito, agli avventori viene fatta indossare una cuffia che li isola acusticamente dal contesto.

Un’applicazione “cattura” la voce del receptionist e trascrive il parlato su un tablet, che consente al cliente di ricevere in autonomia le varie indicazioni. È inoltre presente un monitor sul quale viene trasmesso un video senza audio ma con sottotitoli, utili sia per le persone sorde sia per gli altri ospiti, specialmente se il contesto è rumoroso.

 

 

VEDERE IL BUIO: LA STANZA DELLE DISABILITÀ VISIVE

 

 

Nella parte dedicata alle persone cieche e ipovedenti, un’applicazione comunica con i beacon ai visitatori attraverso il cellulare descrivendo le mappe tattili,

la disposizione e le dotazioni dello stand. L’esperienza è arricchita da percorsi podotattili, mappe tattili, elementi olfattivi come campane con bambagia, piante e rivestimenti aromatici, che

permettono di rendere riconoscibili gli ambienti con i relativi spazi, per un’interazione attiva da parte degli ospiti con esigenze di accessibilità legate alla vista.

 

 

MUOVERSI NELLO SPAZIO: LA STANZA DELLE DISABILITÀ MOTORIE

 

 

Per accedere alla reception, si può scegliere tra due rampe: una “a norma”, con la pendenza dell’8%

e una al 5%, molto più agevole e confortevole per tutti. Una carrozzina manuale a disposizione degli ospiti consente di provare la differenza in prima persona e aiuta a comprendere come il rispetto delle norme, seppur doveroso, spesso non basta a rendere una struttura ospitale e accessibile.

Il banco del ricevimento ha un’altezza standard di 110 cm, disagevole per le persone in carrozzina

o molto basse di statura. Ma, scorrendo lateralmente un pannello, si rende disponibile un desk alto 80 cm, molto più confortevole.







Pubblicato il 03/15/24