We are the glitch

L'intelligenza artificiale quanto può impattare in un settore economico importante come quello dell’accoglienza turistica? Si parla sempre più spesso di A.I., metaverso, ChatGPT e di quanto stiano cambiando le nostre vite, del problema etico che pongono e se tutta questa innovazione tecnologica ci renderà più liberi o più schiavi, ancora padroni o futuri prigionieri delle macchine. La rivoluzione web è iniziata decenni fa, anche prima del suo debutto ufficiale, nel 1989, quando “Berners-Lee stava creando il World Wide Web, il primo satellite GPS veniva lanciato, nasceva il GameBoy e Intel presentava l’i486, avanzamento talmente significativo nel campo dei micro-processori che ne venne interrotta la produzione soltanto una decina d’anni fa...”. Chi ricorda questi dati è Simone Puorto con We are the Glitch, Flaccovio Editore, prefazione di Giorgio Triani, sociologo e futurologo con cattedra all’Università di Parma.

Il libro s’interroga sulla possibile fusione tra esseri umani e intelligenze artificiali, sulla tecnoetica e sulle realtà sempre nuove di un mondo in continua, velocissima evoluzione. Esplora su come le ultime frontiere dell’innovazione, quali l’A.I., il Web3 e lo spatial computing, stiano forgiando una realtà sempre più "figitale", un nuovo concetto di esistenza che sfida ogni precedente definizione di realtà e identità, spingendo il lettore oltre, in una riflessione filosofica sul futuro che stiamo plasmando.

La riflessione è profonda e avviene attraverso le voci internazionali che l’autore ha voluto ascoltare, per dare al lettore chiavi di comprensione il più possibile varie. Tra i tanti contributi, quello del direttore generale di Federalberghi Alessandro Massimo Nucara, la conversazione con il filosofo Leonardo Caffo, le interviste a personaggi come Louis Rosenberg, pioniere della realtà aumentata per l'Air Force Research Laboratory o Zoltan Istvan, candidato alla presidenza americana con il partito Transumanista e il nesso tra arte e tecnologia con Sasha Stiles, poetessa e ricercatrice A.I. con opere esposte al Kunstmuseum Bern e a Times Square. L’argomento sembra semplice ma non lo è, almeno non per tutti, e un dettagliato glossario aiuta la comprensione. La scrittura è snella, a tratti ironica e quindi il libro riesce a farsi leggere nonostante la materia ostica, è multitasking come la rete e fruibile anche iniziando dal capitolo finale.

Simone Puorto ha una carriera di oltre un quarto di secolo, che va dalla consulenza aziendale alla ricerca accademica, è stato keynote speaker e autore di una dozzina di testi sul rapporto tra tecnologia e travel. È noto, tra le varie cose, per l’organizzazione di Polybius, un evento avanguardistico di 24 ore nel metaverso. Quindi, sa cosa dice e cosa fa, anche quando invita i lettori a non considerare questo libro solo con gli occhi del pragmatismo e nemmeno un manuale di istruzioni, ma di distruzione.

Racconta che a volte è più opportuno fidarsi dei cosiddetti inesperti, quelli che da outsider hanno riscritto le regole del settore e tra gli altri cita Joe Gebbia, co-fondatore di Airbnb, che era un designer per Chronicle Books. Cambiare la prospettiva e guardare in senso sia fisico che metafisico. Et voilà: la provocazione è servita, ma è uno stimolo intelligente, che pone delle domande a tutti noi e a cui bisognerà trovare il coraggio di rispondere. Perché se il futuro è già qui, dovremo capire dove vogliamo andare, se il nostro futuro lo decidiamo noi o una macchina, in che termini e con quali tempistiche. Dovremo rifletterci tutti. Compreso il mondo del turismo.

 







Pubblicato il 03/15/24