Trasformazione sostenibile
Tra Giornata mondiale e Giubileo del Turismo, il messaggio di mons. Rino Fisichella su un settore che può crescere meglio se è anche etico
Il prossimo 27 settembre si terrà la 46a Giornata mondiale del Turismo. L’argomento di quest’anno è “Turismo e trasformazione sostenibile”, tema scelto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo.
Ma il 2025 è anche l’anno del Giubileo e in quest’ottica Roma ospiterà, dal 16 al 19 ottobre prossimo, il 9° Congresso mondiale della Pastorale del turismo, che “sarà un’occasione importante per riflettere insieme su queste tematiche e sull’impegno che la Chiesa vuole intraprendere, perché anche il turismo possa svilupparsi come strumento di evangelizzazione e di promozione umana”, scrive mons. Rino Fisichella nel Messaggio del Dicastero per l’Evangelizzazione in occasione della Giornata Mondiale del Turismo 2025, riguardante proprio il turismo e la sua etica. Certo, principalmente si rivolge ai credenti, ma alcuni temi sono condivisi da tutti coloro che hanno a cuore il futuro del pianeta, la sostenibilità, il risparmio e la distribuzione equa delle risorse naturali, la fame di giustizia. Argomenti importanti che vanno oltre ogni credo religioso.
Il Pro-prefetto vaticano cita l’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco, che afferma: «La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale».
Questo atteggiamento di salvaguardia, osserva mons. Fischella, interessa anche il turismo: “Ogni anno aumenta, infatti, il numero di persone che si muovono da una parte all’altra del pianeta per gli scopi più disparati e con vari mezzi di trasporto. Questa mobilità globale richiede un impiego di risorse che ha un impatto notevole sulla salute delle persone e sulla natura. Mentre cresce la consapevolezza di abitare un mondo che diventa sempre più piccolo proprio in forza della mobilità, è importante entrare nell’orizzonte della trasformazione sostenibile anche per gli operatori del turismo...
D’altronde, il turista stesso valuta con favore quelle situazioni che rispettano la sostenibilità dell’ambiente. La preoccupazione e la cura per il creato richiedono, dunque, la responsabilità personale e collettiva, perché nulla vada perduto di quanto abbiamo ricevuto”.
Mettersi in viaggio “stimola a sviluppare una visione più ampia della realtà; favorisce la contemplazione della bellezza naturale e artistica presente in ogni angolo del mondo. Il turismo è anche occasione di incontro tra le persone e può consentire di rendere migliore la relazione tra i popoli favorendo il rispetto reciproco e la solidarietà. Non si può trascurare, quindi, il grande impatto relazionale che il turismo possiede e che assume aspetti ancora più profondi quando la meta è un luogo sacro. Mentre recuperano le forze del corpo e dello spirito, infatti, i turisti possono trovare speciale edificazione nei Santuari, meditando sia sul proprio cammino di fede, sia sull’impegno per la sostenibilità che abbraccia ormai grandi spazi della vita sociale”.
E come bene prezioso da tutelare viene citata l’acqua: “Chi ammira le grandi cascate, dovrebbe riflettere sul fatto che l’acqua non è nostra esclusiva proprietà: è un bene che ci è stato donato e come tale richiede rispetto e difesa. Auguriamo pertanto a quanti godranno qualche giorno di riposo al mare o in montagna di apprezzare il valore dell’acqua, considerando come essa sia un bene che non può essere sprecato o, peggio, inquinato. E possa tale consapevolezza indurre a stili di vita più saggi nell’uso quotidiano di questa risorsa.
L’uso sostenibile ovviamente non riguarda solo l’acqua, ma si estende a tanti altri elementi che permettono l’esistenza di un ecosistema: poiché tutti siamo ospiti, non possiamo delegare la cura dell’ambiente comune ai pochi che intuiscono la problematica della sua custodia e la drammaticità del momento storico. Occorre l’impegno di tutti, specialmente dei cristiani, che riconoscono nella natura l’espressione di un disegno di amore e di verità. Come scriveva Benedetto XVI nell’Enciclica Caritas in Veritate, la natura «Ci parla del Creatore e del suo amore per l’umanità». E di questo amore siamo testimoni anche come turisti, mentre beneficiamo di un mondo meraviglioso, che proprio per questo dobbiamo custodire intatto”, continua Fisichella.
Alla luce della sostenibilità, l’esperienza del turismo “fa emergere anche il tema della giustizia. È inevitabile che l’aumento dei viaggiatori debba trovare corrispondenza nelle offerte per loro disponibili. Gli operatori potrebbero allora cadere nella tentazione di fare del turismo un oggetto di speculazione. Gli esempi negativi, purtroppo, sono molti e suscitano non poche perplessità. La crescita sproporzionata dei turisti in alcuni luoghi ha portato le autorità a fissare dei limiti agli ingressi. Si riscontrano perfino contestazioni dei residenti che vorrebbero chiudere le porte ai turisti. Certo, il sovraffollamento di alcune località pone seri problemi, ma li si può prevenire attraverso opportuni interventi e avvalendosi anche degli strumenti che la tecnologia ci offre. Sono gli stessi turisti che chiedono di essere tutelati, mentre si studiano progetti per favorirne l’incremento”.
La comunità cristiana, “non solo è direttamente partecipe del turismo, ma spesso ne è artefice attraverso una rete di servizi creati per esprimere l’accoglienza ai pellegrini e ai turisti. È dovere dei responsabili dei Santuari vigilare attentamente affinché questi luoghi rimangano sacri spazi di autentica spiritualità, attraverso il silenzio, la preghiera e il dialogo con uomini e donne di Dio. Ed è bene che, come i Santuari, così anche le comunità parrocchiali, soprattutto quelle che per tradizione sono luoghi di turismo, si aprano alle istanze di uno stile sostenibile, contribuendo a preparare un avvenire promettente per le giovani generazioni”.
In questo Anno giubilare, conclude mons. Fisichella, “auspichiamo dunque che quanti operano nel settore del turismo esprimano segni concreti, che rendano tangibile la speranza cristiana, investendo su un uso sostenibile delle risorse naturali e strutturali a nostra disposizione”.