Machina Sapiens, il libro di Cristianini sull'algoritmo che cambierà il mondo

                                                                        Un incontro che cambierà il mondo

                                                            Volevamo costruire qualcosa, stiamo creando qualcuno?

Machina Sapiens, libro di Nello Cristianini sull’algoritmo dell’intelligenza artificiale e le implicazione nel prossimo futuro

 Le macchine possono pensare? Questa domanda inquietante, posta da Alan Turing nel 1950, ha forse trovato una risposta: oggi si può conversare con un computer senza poterlo distinguere da un essere umano.

I nuovi agenti intelligenti come ChatGPT si sono rivelati capaci di svolgere compiti che vanno molto oltre le intenzioni iniziali dei loro creatori, e ancora non sappiamo perché: se sono stati addestrati per alcune abilità, altre sono emerse spontaneamente mentre “leggevano” migliaia di libri e milioni di pagine web.

È questo il segreto della conoscenza, ed è adesso nelle mani delle nostre creature? Cos’altro può emergere, mentre continuiamo su questa strada?

Anche se il meccanismo matematico che sta alla base di questi sistemi è abbastanza semplice, la loro intelligenza nasce dall’interazione tra questo meccanismo e una quantità straordinaria di testi, che nessuno ha mai provato a connettere e distillare prima d’oggi.

Il risultato di questo incontro, che viene definito “modello del linguaggio”, possiede abilità ancora inesplorate e inspiegate.

Nello Cristianini, docente di intelligenza artificiale all’Università di Bath, ci guida lungo un percorso che parte da lontano, dall’interrogativo posto da Turing più di settant’anni fa, passa per la realizzazione nel 2017 dei “Transformer” – algoritmi in grado di analizzare rapidamente grandi quantità di testo – sino ad arrivare alla nascita di ChatGpt nel 2023.

Di sicuro, ChatGPT è un abile conversatore ed è così che si è fatto conoscere. Ma ambisce a diventare ben di più: un oracolo, al quale chiederemo informazioni e consigli su una varietà di argomenti diversi, dalla medicina alla giurisprudenza.

Al momento si comporta come un decatleta: non batte i campioni in nessuna specialità, ma si qualifica tra i primi in quasi tutte.

E noi? L’incontro con questa nuova entità compone una serie di domande: possiamo fidarci? Cosa sa veramente? Come pensa?

Di alcune cose possiamo essere certi. Primo: il comportamento di queste nuove macchine intelligenti è diverso da quelle della generazione precedente, ovvero è sicuramente cambiato qualcosa. Secondo: questa differenza non è stata pianificata da qualcuno, si è manifestata da sola, sorprendendo anche i suoi stessi creatori. In altre parole, è “emersa” spontaneamente dall’interazione delle sue parti, tra loro e con l’ambiente.

Stiamo ancora cercando di capire cosa sappia questo meccanismo, di noi e del mondo, e cosa potrebbe imparare in futuro.

Quali altre abilità emergeranno mentre continuiamo a esplorare questo metodo? È possibile che le macchine comprendano cose che noi non potremo mai capire? Saremo in grado di controllare un’entità più intelligente di noi?

Secondo Cristianini, tutti gli indizi dicono che possiamo aspettarci che nuove abilità emergano spontaneamente, seguendo questa strada. Quello che non sappiamo è se ci stiamo avvicinando a una soglia critica oltre la quale le macchine avranno prestazioni sovrumane. In altri termini: una volta che le macchine raggiungono abilità di livello umano, c’è un motivo teorico per aspettarsi che il progresso si fermi esattamente a quel punto?







Pubblicato il 06/01/25