L’avanzata delle carte
L’analisi delle spese effettuate in Italia con carte di debito e di credito
fornisce un interessante identikit dei turisti internazionali
Secondo il Rapporto “Tourism and Incoming Watch”, elaborato da Nexi con la direzione scientifica dell’Osservatorio nazionale del ministero del Turismo, nel 2024 il valore della spesa con carta dei viaggiatori stranieri sul territorio italiano ha superato i 20,9 miliardi di Euro, in crescita del 37,9% rispetto al 2022.
Il dato è molto interessante, anche se non può considerarsi esaustivo, in quanto l’analisi è stata effettuata solo sui principali circuiti internazionali e senza includere gli acquisti effettuati online.
La spesa di viaggiatori provenienti da nuove aree geografiche sta crescendo rapidamente, suggerendo un allargamento dell’interesse verso l’Italia come meta turistica e conseguenti opportunità di crescita significative. In particolare, sono i viaggiatori provenienti dal Brasile e dall’Australia ad aver fatto registrare i più alti tassi di crescita, attestandosi rispettivamente al +155% e +100%. I ristoranti e le strutture ricettive attraggono quasi il 50% delle spese a destinazione (49,6%).
Il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Massimo Nucara, durante il convegno di presentazione del Rapporto, ha richiamato l’attenzione sulla ricchezza che il turismo distribuisce in favore di tutto il Paese, producendo reddito e occupazione non solo in favore delle colonne portanti della filiera, ma anche a vantaggio di molti altri settori e attività.
Con oltre 3,8 miliardi di Euro spesi, i turisti statunitensi si confermano i più fidelizzati in Italia (18,3% del totale incoming), mentre i viaggiatori provenienti dai Paesi arabi sono quelli più “alto-spendenti”, con una spesa media per carta pari a più del doppio di quella degli altri Paesi (913 Euro per l’Arabia Saudita e 822 per Emirati Arabi Uniti, contro una media di 411).
A livello di distribuzione sul territorio, il 75% del valore del turismo incoming è generato da venti Province che rappresentano un nucleo consolidato di destinazioni attrattive su cui si possono costruire strategie di crescita. Le città d’arte (Roma, Milano, Venezia, Firenze, Napoli) si confermano i maggiori driver economici, che attraggono elevati volumi di spesa, costanti tutto l’anno. Anche andando ad analizzare i più battuti itinerari turistici, la stagionalità della spesa risulta essere in costante diminuzione nella quasi totalità del territorio italiano, indicando che il nostro Paese è una meta che attrae tutto l’anno.
Tra gli itinerari turistici più apprezzati, le tappe Roma-Napoli e Pompei-Costiera amalfitana sono quelle che insieme hanno generato il maggior giro d’affari per il terzo anno di fila (+31% nel periodo 2022-2024), ma è il percorso Roma-Firenze-Venezia quello che nello stesso periodo ha registrato la crescita maggiore (+69,2%), lasciando intuire un possibile sorpasso nel 2025.
Moda e accessori (12,2%) catalizzano la spesa di una nicchia ad alto potenziale economico, rappresentata dai viaggiatori della Penisola Araba (30,6% del loro budget) e del Sud-Est Asiatico (30%). Questi ultimi, in particolare, risultano essere molto attratti anche dalla gioielleria italiana e dagli acquisti nei grandi magazzini, arrivando a destinarci rispettivamente il 9,8% e il 12% del loro budget, cinque volte di più di quanto spendono in media i viaggiatori stranieri (2,2%).
