La prova del fuoco

                                                                                La prova del fuoco

                                  Materiali ignifughi, resistenti alle fiamme  e incombustibili: facciamo chiarezza

                                                                             di Gioacchino Giomi

Nel settore alberghiero, la sicurezza dei clienti e del personale rappresenta un elemento imprescindibile, che influenza la qualità dell’accoglienza, la reputazione dell’hotel e, non meno importante, la conformità alle normative vigenti. Tra le molteplici misure preventive, la scelta dei materiali d’arredo e delle finiture riveste un ruolo fondamentale, soprattutto quando si tratta di garantirne la reazione al fuoco.

Probabilmente, a molti di voi sarà capitato di ascoltare un fornitore o un negoziante che esalta le caratteristiche di un tessuto, menzionando anche che è “ignifugo”. Si tratta di un termine molto diffuso, spesso usato nel settore delle attività ricettive, per indicare un materiale che può contribuire a contenere i rischi di un incendio. Tuttavia, è importante comprendere a fondo cosa significa realmente “ignifugo”, quali sono le caratteristiche tecniche dei materiali con questa proprietà e come sceglierli in modo consapevole per garantire la sicurezza di ospiti e staff, rispettando le normative italiane ed europee.

Nel linguaggio quotidiano e commerciale, termini come “ignifugo”, “incombustibile” e “resistente alle fiamme” vengono spesso utilizzati in modo intercambiabile, ma dal punto di vista tecnico e normativo esistono differenze sostanziali che è bene conoscere.

In generale, un tessuto o un materiale definito “ignifugo” o “resistente alle fiamme” è quello che ha subito trattamenti chimici o che presenta caratteristiche di composizione che ne rallentano o impediscono la combustione. Questo significa che, in caso d’incendio, il materiale tenderà a non partecipare alla combustione per un certo periodo, ritardando la propagazione del fuoco e contribuendo a creare condizioni di sicurezza più favorevoli. È importante sottolineare, però, che questi tipi di materiali prima o poi partecipano alla combustione, gli unici che non lo fanno sono gli “incombustibili”.

Per un gestore di alberghi, questa distinzione è cruciale. La scelta di materiali con buona reazione al fuoco può fare la differenza tra un incendio contenuto e un’emergenza grave. La normativa prevede, infatti, che tutti gli ambienti pubblici, ivi compresi quelli ricettivi, siano dotati di materiali conformi ai requisiti di sicurezza, e che questi siano correttamente certificati e classificati.

Il tema della reazione al fuoco in Italia ha radici profonde, legate a eventi tragici che hanno portato a una maggiore consapevolezza dei rischi. Due incendi emblematici hanno segnato la storia: quello avvenuto il 25 aprile 1982 a Todi, nel Palazzo del Vignola, in cui persero la vita 35 persone, e quello del 13 febbraio 1983 al cinema Statuto di Torino, che costò la vita a 64 persone. In entrambi i casi, le cause principali furono l’inalazione di vapori tossici sviluppatisi durante la combustione dei materiali presenti negli ambienti, come tendaggi, moquette, imbottiture e rivestimenti.

Questi eventi drammatici spinsero le autorità a intervenire, emanando, nel 1983, le prime norme sul comportamento al fuoco dei materiali utilizzati nei locali di pubblico spettacolo. L’obiettivo era chiaro: ridurre i rischi d’incendio e migliorare la sicurezza delle persone.

Nel 1984, furono introdotte le prime classificazioni sulla reazione al fuoco dei materiali, ancora oggi punto di riferimento per progettisti e gestori di strutture ricettive per gli arredi.

Negli anni successivi, le norme sono state aggiornate e armonizzate con gli standard europei, garantendo una maggiore uniformità e affidabilità dei sistemi di classificazione.

Oggi, l’obbligo di utilizzare materiali da costruzione e di arredo con adeguate caratteristiche di reazione al fuoco si applica non solo a locali di pubblico spettacolo, ma anche a tutti gli edifici civili con elevato affollamento di persone, comprese le strutture ricettive.

Per comprendere come effettuare scelte più idonee, è fondamentale capire cosa s’intende esattamente per “reazione al fuoco”. In parole semplici, si tratta della capacità di un materiale di partecipare alla combustione e di contribuire alla propagazione dell’incendio.

Alcuni materiali bruciano facilmente, aiutando a diffondere le fiamme e aumentando il calore sviluppato; altri sono invece meno suscettibili e tendono a limitare le fiamme, offrendo più tempo per l’evacuazione e l’intervento dei soccorsi.

Un aspetto fondamentale, spesso troppo sottovalutato, riguarda la tossicità dei vapori e dei gas emessi durante la combustione. Materiali classificati come “sicuri” devono anche essere valutati in base alla quantità e alla tossicità di fumi prodotti, poiché questi rappresentano un rischio grave in caso di incendio.

La normativa europea di riferimento è la UNI EN 13501-1, che classifica i materiali in diverse categorie (A1, A2, B, C, D, E, F, materiali con reazione al fuoco molto scadente o non valutabile).

La classificazione aiuta i progettisti, i responsabili di struttura e i fornitori a individuare i prodotti più adeguati per ogni applicazione, garantendo un livello di sicurezza compatibile con le esigenze di tutela delle persone e delle proprietà.

Anche il miglior materiale può perdere le sue caratteristiche di reazione al fuoco, se installato in modo errato o sottoposto a usura. Per questo, è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati per la posa in opera e prevedere un programma di manutenzione periodica. La pulizia e il controllo delle superfici trattate o rivestite sono essenziali per mantenere le proprietà di reazione al fuoco nel tempo.

In un mercato sempre più attento alla sicurezza, l’adozione di materiali certificati e conformi alle normative rappresenta anche un elemento di differenziazione per le strutture ricettive. Oltre a garantire la tutela degli ospiti e del personale, un ambiente in cui si adottano standard elevati di sicurezza attiva e passiva può diventare un punto di forza nella comunicazione e nel marketing, attirando clienti più consapevoli e attenti alla qualità e alla sicurezza.

In conclusione, la reazione al fuoco è un elemento centrale nel settore alberghiero. La scelta di materiali con buone caratteristiche e la corretta applicazione delle norme rappresentano un investimento che può fare la differenza tra un incidente contenuto e una tragedia. Pertanto, conoscere le proprietà dei prodotti, verificare le certificazioni e affidarsi a professionisti qualificati sono passi fondamentali per garantire ambienti sicuri, conformi e di qualità.







Pubblicato il 07/17/25