Il futuro delle prenotazioni con l’avvento dell’AI agentica
di Vinicio Borsi*
Il futuro delle prenotazioni alberghiere, con l’avvento dell’intelligenza artificiale agentica, si appresta a vivere una trasformazione epocale, non solo tecnologica ma anche culturale. Ecco i principali trend all’orizzonte.
Dalla ricerca al dialogo: la fine dei siti vetrina
Con gli agenti AI evoluti (es. ChatGPT con browsing e memoria), non si tratterà più di “navigare siti” o “confrontare OTA”, ma di parlare con un assistente personale e dire: “Organizza un weekend romantico sul Lago di Como, budget 400 €, con vista lago e Spa”. L’agente interrogherà tutte le fonti in qualche nanosecondo, confronterà le offerte, scarterà gli intermediari inutili e prenoterà direttamente con la struttura più adatta (via API o connessione diretta). Questo avviene già oggi.
Disintermediazione reale: OTA sotto pressione
Le OTA oggi dominano grazie a: potere pubblicitario, fiducia degli utenti, comodità del confronto. Ma un agente AI non ha bias né bisogno di pubblicità: se riceve un prompt “dammi la tariffa più conveniente e diretta”, scavalcherà automaticamente le OTA, proponendo l’opzione a minor costo e maggiore valore (es. sito ufficiale con vantaggi inclusi).
Personalizzazione radicale: esperienze su misura
L’AI agentica potrà conoscere gusti, viaggi passati, allergie, preferenze; suggerire hotel non solo disponibili, ma perfettamente allineati al profilo utente; agire come concierge predittivo, integrando servizi (es. navette, cene, escursioni).Strumenti come WeForGuest, o futuri ecosistemi proprietari degli hotel, potranno comunicare con l’AI del cliente creando un flusso conversazionale tra l’utente e la struttura prima, durante e dopo il soggiorno.
Hotel intelligenti: portali conversazionali proprietari
Gli hotel innovativi non punteranno più solo al miglior booking engine, ma a sviluppare: assistenti AI personalizzati per dialogare con clienti su sito, social e app; API conversazionali per connettersi ai grandi agenti (ChatGPT, Gemini, Alexa, ecc.); Data ownership per gestire direttamente la relazione e la fidelizzazione con il cliente.
Nuovi KPI per l’ospitalità
Il focus passerà da: “Quanti click ho ricevuto?” a: “Quanti agenti AI scelgono la mia struttura come miglior risposta?”. In pratica, l’hotel dovrà ottimizzare non solo per SEO/SEM, ma anche per gli algoritmi di ranking degli agenti AI. Dal SEO (Search Engine Optimization/Marketing) all’AEO (Answer Engine Optimization).
Il futuro sarà ultra conversazionale, personalizzato, e disintermediato. Chi saprà allearsi con l’intelligenza artificiale – integrandola nei propri flussi, nei propri CRM e nei propri canali – sarà protagonista. Chi resterà legato a logiche da portale statico o da pricing aggressivo, verrà progressivamente marginalizzato.
*Hospitality Innovation Manager DB STRATEGY